Anna Maria Furlan è il nuovo Segretario generale della Cisl. Il Consiglio Generale ha accettato, per presa d'atto e senza votare, le dimissioni irrevocabili di Raffaele Bonanni e ha accolto con 196 voti favorevoli su 200 presenti la sua proposta eleggendo Furlan. Con oltre il 90% dei consensi, Furlan ha raggiunto lo stesso livello di gradimento toccato da Raffaele Bonanni nel 2006.
Il neosegretario generale della Cisl riconosce al suo predecessore Bonanni di essere stato «il mio maestro più significativo». Da lui, afferma, «ho imparato la pazienza e l'umiltà, che nella responsabilità sono un dovere. Sono molto contenta e ringrazio Bonanni e tutta la Cisl per avermi eletta. Abbiamo fatto cose grandiose ed inedite in questi lunghi anni, superando con coraggio prove difficili, prima da soli e poi facendo diventare le nostre idee quelle di tutti. La Cisl di Bonanni ha avuto la capacità non solo di intuire le cose importanti da cambiare nel nostro paese, ma anche la capacità di mobilitarsi da sola.
«Oggi - prosegue - per contrastare il declino del paese e la sfiducia dei cittadini, abbiamo bisogno di tornare tra i lavoratori ed i pensionati e proporre il nostro modello sociale e sindacale, interpretando i bisogni e le speranze delle persone che rappresentiamo. Dobbiamo far riscoprire il valore e l'importanza dei corpi intermedi perché negare la rappresentanza significa mettere a rischio la democrazia».
«Solo un grande patto solidale, un grande slancio di cooperazione possono riaprire all'Italia l'orizzonte di speranza e futuro che merita - prosegue Furlan - ribadendo che l'uscita dalla crisi deve fondarsi su un nuovo patto sociale, un patto che deve coinvolgere tutte le parti sociali».
Passi avanti infatti per Furlan sono stati fatti dal Governo nell'incontro di ieri, dimostrandosi disponibile ad avere come unico interlocutore il sindacato sui temi del lavoro, rappresentanza e contrattazione e riconfermando la volontà di rivedere la parti sociali nel prossimo incontro del 27 ottobre.
«Fa male la Cgil a non valutare quanto successo ieri nell'incontro a palazzo Chigi dove si è riaperto il confronto che significa partecipazione e democrazia. «Rispetto molto le posizioni di altre Confederazioni. In ogni momento bisogna lavorare per fare una sintesi unitaria che su alcuni temi gia' c'è, su altri meno. Ma questo e' il pluralismo del sindacato italiano».
«Le politiche economiche degli ultimi governi sono state insufficienti ad affrontare la gravita' della crisi, anche nella fase più acuta, e neppure il dinamismo riformistico di Renzi da' segni di innovazione e svolta radicale».
La critica rivolta all'Esecutivo dal neo segretario generale della Cisl, secondo cui serve una nuova politica in grado di produrre un'inversione del declino capace di creare sviluppo, a partire dalla riforma fiscale. «La Cisl - ha detto Furlan - incalzerà il Governo sulla delega sulla riforma fiscale".
«Per far uscire il paese dalla palude in cui e' incagliato non e' stato sufficiente il bonus di 800 euro - ha affermato Furlan che l'ha giudicato "una buona operazione" - servono investimenti, innovazione e interventi per detassare il lavoro e ridurre le disuguaglianze, che si sono approfondite negli anni della crisi».