Mentre continua senza sosta la “l’apertura di Reparti COVID” in Area Vasta 2, aumentano i problemi del personale che lavora nella gestione della pandemia.
Insufficienti i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), che servono al personale per evitare di contagiarsi e/o di contagiare e diffondere il virus. La carenza dei DPI, specie nei nosocomi classificati “COVID”, che ospitano per la maggior parte pazienti positivi al virus, è diventata insostenibile, spesso sono gli stessi lavoratori che scelgono con criterio quale dispositivo indossare per lasciare quello ritenuto “più efficace” al collega successivo, questo accade per la scelta tra la tuta integrale o il camice, tra la mascherina FFP2 o FFP3 ecc.
«Non è ammissibile, è disumano che i sanitari debbano rimanere sul posto di lavoro per più di otto ore senza poter bere, mangiare o accedere ai servizi igienici, il tutto per la stessa motivazione già citata, il numero eseguo di DPI. - denunciano Mancinelli Alessandro e Franceschini Stefania della Cisl Fp Marche Territorio di Ancona - Non è un caso che poi ci sono malori e cedimenti psicologici. La situazione va assolutamente rivista, vanno dati DPI in numero congruo affinché possa essere prevista almeno una pausa di pochi minuti, per le fisiologiche necessità e bere un bicchiere d’acqua. I DPI adeguati vanno distribuiti a tutti i lavoratori che hanno possibili contatti con i pazienti e con le strutture, dai tecnici al personale che distribuisce il materiale e nei reparti/servizi classificati NO COVID, nonché al personale che opera sul territorio, perché anche lì il rischio di contaminazione è alto.»
«Sono ancora inascoltate tutte le richieste di fare il tampone al personale che lavora, con priorità a chi presta la propria attività nei reparti COVID necessari per ridurre il contagio. - continuano i referenti sindacali - Difficilissimo usufruire dai permessi previsti nell’ art 24 e art 25 del D.L. 18/2020 “SALVA ITALIA”, per assistere i propri figli e persone che usufruiscono dei benefici della legge 104. Va implementata l’applicazione del lavoro agile per il personale tecnico e amministrativo.»
«Come Cisl Fp Marche avevamo denunciato, da oltre un anno, la mancanza di personale e chiesto nuove assunzioni, nei fatti, ad oggi, non ci sono state assunzioni dedicate a fronteggiare l’emergenza. I primi infermieri prenderanno servizio nel mese aprile, la maggior parte nel mese di maggio 2020 , per gli Operatori Socio Sanitari si è in attesa della graduatoria dell’avviso. - sottolineano Mancinelli e Franceschini - Infine, ricordiamo, che è obbligatorio applicare il protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della Sanità a tutela della salute dei lavoratori, firmato dalle Organizzazioni Sindacali Confederali e il Ministero della Salute.
La Cisl Fp Marche Territorio di Ancona dice no a tutto questo e continua la sua lotta a difesa dei lavoratori.»