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  • Cgil Cisl Uil Pesaro - Urbino: Primo Maggio, al lavoro per la pace

Al lavoro per la PACE. CGIL CISL UIL nazionali hanno ritenuto mettere la Pace al centro dei festeggiamenti per il Primo maggio 2022.

La Pace ed il Lavoro; questo binomio indissolubile che è anche alla base di qualsiasi convivenza di ogni comunità e di tutti i Paesi; non c’è lavoro senza Pace così come non c’è vera Pace senza Lavoro.

Paradossalmente solo oggi che la Pace nel nostro continente è severamente minacciata dalla guerra alle porte dell’Europa, ci ricordiamo di quant’è importante così come ci accorgiamo che lo stesso nostro stile di vita è messo in discussione.

Probabilmente gli ultimi 75 anni di Pace nella nostra Europa, (il periodo più lungo senza guerre nella storia), ci ha fatto dimenticare che la Pace non è scontata, ma va ricercata, coltivata, curata e difesa continuamente, nella consapevolezza che non è assodata né tanto meno acquisita definitivamente come patrimonio comune. Mai avremmo pensato di assistere, nel cuore dell’Europa, ad invasioni di nazioni sovrane così come mai avremmo immaginato di vedere città rase al suolo dai bombardamenti e dai combattimenti con milioni di profughi e migliaia di civili morti. 

Abbiamo dovuto ascoltare per la prima volta termini come economia di guerra e razionamenti di beni primari cosi come dell’energia; parole che conoscono bene i nostri anziani, figli della seconda guerra mondiale, i cui orrori sono ben chiari nella loro mente,

Ancora una volta il binomio Lavoro e Pace ha fatto capolino nella nostra quotidianità visto che alcune imprese, anche del nostro territorio, si sono dovute confrontare con gli effetti della guerra sul lavoro, come ad esempio quelle che avevano rapporti con la Russia e l’Ucraina e per diversi motivi hanno avuto crolli di commesse e chiusura di fabbriche che insistevano nei due Paesi in guerra.

Senza la Pace ci siamo improvvisamente accorti di essere “nudi” e dipendenti da tutti. Abbiamo dovuto prendere atto che non aver fatto scelte in termini di politiche energetiche lungimiranti ha fatto sì che i costi delle bollette oggi siano raddoppiati mettendo in crisi le imprese e dunque il lavoro, così come i cittadini, specie le fasce più deboli. Ci siamo accorti che le materie prime, indispensabili alla nostra manifattura, seconda in Europa dopo la Germania, possono da un giorno all’altro raddoppiare di prezzo o addirittura non arrivare più mettendo in crisi l’intero comparto e l’occupazione. Ci siamo accorti che il nostro settore primario è stato in parte smantellato e non abbiamo neppure un’autosufficienza per i cereali che reperiamo da chissà quale parte del mondo. Ci siamo accorti che il turismo, altro settore per noi strategico, senza Pace subirà un drastico ridimensionamento anche qui con effetti occupazionali preoccupanti.

In questi due mesi di guerra che ha cambiato il Continente, stiamo prendendo coscienza che la globalizzazione, così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi decenni e che ritenevamo potesse essere la panacea di ogni problema, ha mostrato tutti i sui limiti e debolezze e sta già imponendo nuove strategie ai Paesi, come il nostro, che più ne avevano sfruttato i vantaggi ma viste anche le conseguenze negative.

Stiamo riscoprendo dopo più di 20 anni gli effetti negativi dell’inflazione. E proprio il lavoro sta pagando un dazio salatissimo a causa dell’inflazione con i lavoratori che non vedono purtroppo adeguare gli stipendi visto che milioni di essi sono con il Contratto Nazionale scaduto da anni e perdere dunque potere di acquisto.

Questi due mesi di guerra ci consegnano poi un’Europa non all’altezza di quel ruolo che avrebbe dovuto svolgere, bloccata ancora una volta dai veti e dagli interessi dei singoli Paesi. Il sindacato immagina al contrario un’Europa più forte e coesa così da essere maggiormente legittimata a svolgere un ruolo primario negli equilibri globali. 

L’ultima immagine che vogliamo condividere e che ancora una volta sottolinea l’indissolubilità tra il Lavoro e la Pace ci viene restituita dalla battaglia all’acciaieria Azovstal. Ancora una volta un luogo di lavoro e dunque di Pace, violato dalla guerra!

Sarà comunque un Primo maggio da festeggiare insieme nella consapevolezza che tutti noi dovremmo essere al Lavoro per la Pace!

Buon Primo Maggio a tutti!

 

 

Roberto Rossini                                  Maurizio Andreolini                           Paolo Rossini

 

Cgil Pesaro                                           Cisl Pesaro                                           Uil Pesaro