Da Confartigianato Ancona Nella Regione cresce il lavoro indipendente; segnali positivi pur nella difficoltà: le micro e piccole imprese della Provincia di Ancona ricorrono a cassa integrazione in deroga e ai sussidi della bilateralità ma non rinunciano alla spesa per l’innovazione. Ecco i dati emersi dal summit del lavoro tenutosi a Confartigianato martedì 5 ottobre: L’assessore regionale al lavoro Marco Luchetti: “Il mondo del lavoro è attraversato da una nuova sensibilità”. Le imprese tentano la carta dell’innovazione facendo leva sul sostegno della cassa integrazione in deroga e dei sussidi offerti dalla bilateralità. Uno scenario controverso, difficile, in cui pulsano tuttavia segnali positivi che fanno ben sperare. Occhio puntato sulle tematiche del lavoro, dell’apprendistato, della contrattualistica artigiana al summit tenutosi martedì 5 ottobre presso il centro direzionale Confartigianato alla presenza di esperti e rappresentanti istituzionali. A coordinare i lavori del convegno “Job – contratti: l’occupazione nell’artigianato e nelle P.I.” Giorgio Cataldi, segretario provinciale Confartigianato. Il primo discorso è stato del presidente provinciale Confartigianato Valdimiro Belvederesi che ha sintetizzato la situazione attuale a livello regionale: tra il primo trimestre 2009 e lo stesso periodo del 2010, gli occupati dipendenti sono scesi nella nostra Regione da 497 a 477 mila, con una perdita di 20 mila posti di lavoro. Sarebbe stata una tragedia per il tessuto produttivo e sociale marchigiano ma, per fortuna, ancora più rilevante è stato l’incremento dei lavoratori indipendenti, che sono saliti da poco meno di 160 mila a quasi 181 mila, con una crescita di 21 mila posti di lavoro. Paolo Santini, segretario provinciale CISL, ha fatto il punto sul quadro occupazionale della Provincia di Ancona: alla data di settembre 2010 erano 4.214 i lavoratori in cassa integrazione in deroga, 727 le richieste per un monte ore che ha raggiunto quota circa 2 milioni. Di queste risorse solo il 59% è stato effettivamente utilizzato, segno dell’efficacia dello strumento ai fini del riavvio delle aziende. Segnali incoraggianti si sprigionano dalle micro e piccole imprese, ha confermato Marco Pantaleoni, presidente Ebam (Ente Bilaterale Artigianato Marche): le aziende investono in innovazione e lo fanno più oggi che non nel 2009: perché si intravede uno spiraglio, un margine di ripresa su cui puntare. Il presidente Ebam ha posto l’accento anche sulla questione dell’apprendistato che necessiterebbe di nuove norme e di un nuovo ordinamento in quanto allo stato attuale sono troppe le pecche che lo difettano: non sufficienti ore di formazione, mancanza di omogeneità tra le classi in cui si trovano spesso fianco a fianco diciottenni e ventinovenni. Ha chiuso i lavori il discorso dell’assessore regionale Marco Luchetti che ha affermato come il mondo del lavoro al momento sia attraversato da una nuova sensibilità. Se una volta il lavoro artigiano era visto come sfera indipendente e per questo non veniva beneficiato di quelle tutele e garanzie riservate al lavoro dipendente, oggi qualcosa è cambiato, i due mondi si toccano e questo si evidenzia nella riorganizzazione contrattuale che sta interessando l’intero comparto e su cui c’è molto da lavorare in concertazione con gli enti bilaterali. Le slides del convegno con tutti i dati e le informazioni.