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  • Crisi artigianato, in migliaia rischiano il posto

1391778_10201370876345124_93061529_nSe non verranno trovate subito risorse per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga tantissime imprese artigiane marchigiane e maceratesi rischiano di chiudere. E' il grido d'allarme lanciato da Cisl e Cgil di Macerata.

I circa 16 milioni di € messi a disposizione dal Governo per la Regione Marche hanno garantito la copertura solo fino a marzo del 2013. Da allora migliaia di lavoratori, molti dei quali hanno ricevuto il pagamento della cassa integrazione in deroga solo fino a maggio, rischiano di restare senza lavoro e senza reddito.

Che la crisi non fosse finita era chiaro, ma i numeri forniti dall'Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro della Cisl di Macerata confermano la gravità della situazione.

Le ore di Cassa integrazione in deroga autorizzate a giugno 2013 - il 60% delle quali riguarda l'artigianato - sono aumentate del 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. «Il valore è più basso solo a quello registrato nel 2010 - spiega Lidia Fabbri, Responsabile della Cisl di Macerata - vero e proprio anno nero dall'inizio della crisi».

Servono più risorse per il settore. I fondi del Governo vengono distribuiti tra le Regioni italiane secondo un criterio, quello della spesa storica, che penalizza le comunità più virtuose e premia le Regioni "sprecone".

Ma gli ammortizzatori sociali non bastano. Servono solo per tamponare l'emergenza e frenare l'emoragia di posti di lavoro. Per il responsabile della Cisl Artigianato di Macerata, Andrea Luzi «servono progetti di respiro nazionale per rilanciare il settore, a cominciare da una nuova legge sul "made in italy", insieme a politiche di sviluppo delle infrastrutture e di agevolazioni per l'accesso al credito».

 I NUMERI DELL'ARTIGIANATO