Fabriano si mobilita contro le politiche industriali di BEKO, accusata di agire come un "conquistatore sterile" del Made in Italy, avviando un processo di deindustrializzazione che minaccia il tessuto economico e sociale locale. La multinazionale, dopo aver acquisito storici marchi italiani, avrebbe deciso di abbandonare la produzione e le competenze tecniche maturate in oltre 70 anni, mantenendo solo i marchi per sfruttare i consumi senza creare valore occupazionale in Italia.
I lavoratori degli stabilimenti di Fabriano, affiancati dalle sigle sindacali FIM, FIOM e UILM, hanno dichiarato il loro dissenso, chiedendo l’intervento delle istituzioni per indurre BEKO a rivedere il piano industriale «in ogni iniziativa industriale, non c'è valore del successo economico se non c'è anche l'impegno nel progresso sociale» hanno sottolineanto i sindacati citando Aristide Merloni, pioniere dell’industria locale.
«La speculazione finanziaria -RSU Fim Fiom Uilm sedi Impiegati Beko Fabriano - è miope e rischia di danneggiare anche BEKO, poiché non si può chiedere agli italiani di acquistare prodotti senza offrire lavoro nel Paese.»
Per sostenere la vertenza, sindacati e lavoratori invitano la cittadinanza a partecipare a una manifestazione prevista per sabato 21 dicembre alle ore 11:30 in Piazza del Comune a Fabriano. Durante l’evento sarà affisso uno striscione simbolico, con il coinvolgimento delle autorità cittadine. La mobilitazione proseguirà durante tutto il periodo natalizio, mantenendo alta l’attenzione fino al prossimo incontro al MIMIT, fissato per la seconda metà di gennaio 2025.