«Le associazioni datoriali delle società pubbliche e private del Trasporto pubblico locale ASSTRA e ANAV sono chiuse e sorde alle richieste sindacali per mitigare gli effetti economici del drastico ridimensionamento dei servizi » è quanto scrivono in una nota stampa le Segreterie regionali di FILT- CGIL, FIT- CISL, UILTRASPORTI, UGLAUTOFERRO, FAISA- CISAL .
Dopo numerosi ed infruttuosi incontri tra sindacati e associazioni datoriali, e nonostante l’erogazione confermata dei corrispettivi regionali che continueranno a riconoscere alle imprese gli importi anche per quel 60/70% dei servizi che non vengono più svolti, «abbiamo sempre chiesto l’anticipazione della cassa/fondo di solidarietà da parte delle aziende, la maturazione dei ratei di 13° e 14°, ferie ed altre competenze per gli autoferrotranvieri del trasporto pubblico marchigiano. - precisano le Segreterie regionali di FILT-CGIL,FIT-CISL,UILTRASPORTI,UGLAUTOFERRO,FAISA-CISAL - Le associazioni datoriali hanno rigettato le nostre richieste giustificando il mancato accoglimento degli appelli con argomentazioni poco convincenti sulla mancanza di liquidità.»
Secondo i sindacati «questa posizione, alla luce delle risorse riconosciute per intero dalla Regione Marche ed il contestuale blocco quasi totale del servizio, con un forte contenimento dei costi sia del lavoro che dei carburanti , scarica sugli autoferrotranvieri tutti i pesanti disagi mentre le imprese e gran parte del management mantengono profili sicuri di redditività.»
In molte regioni di Italia, come ad esempio in Emilia Romagna, Piemonte e Campania, si stanno siglando accordi che garantiscono l’intervento delle imprese per mitigare gli impatti economici sui lavoratori anticipando gli importi del Fondo, riconoscendo la maturazione piena dei ratei ed anche in alcuni casi, la creazione di un fondo di solidarietà aziendale alimentato da una quota degli stipendi del management, «per evitare, in particolare, una drastica riduzione salariale peri dipendenti ma anche per far si che si sentano parte di un' impresa unita e solidale. Questi argomenti nella nostra regione sono ignorati dalle imprese. - precisano i sindacati di categoria unitari - Ecco perchè torniamo a ribadire le richieste che rappresentano le sacrosante aspettative dei lavoratori. Purtroppo è evidente l’egoismo e l’indifferenza delle parti datoriali verso le difficoltà dei propri dipendenti che svolgono il loro lavoro affrontando quotidianamente un significativo rischio di contagio. I punti qualificanti ed imprescindibili delle nostre richieste - rilanciano FILT- CGIL, FIT- CISL, UILTRASPORTI, UGLAUTOFERRO, FAISA- CISAL - sono: l’anticipazione dell’assegno del fondo di solidarietà da parte delle aziende, poiché va evitato il pericolo, per circa1600 lavoratori , di rimanere senza liquidità, con livelli salariali minimi, soprattutto perché il diniego è ingiustificato. Ribadiamo che alle imprese la Regione garantisce la normale liquidità. Chiediamo anche la maturazione completa dei ratei di ferie 13°ma e 14°, un punto essenziale per mitigare gli effetti della decurtazione stipendiale dovuta all’utilizzo massiccio del Fondo Bilaterale di Solidarietà.»
I sindacati di categoria precisano che «solo un’ esigua minoranza d’ imprese si sono rese disponibili ad anticipare ai propri dipendenti gli importi del fondo.»
In questa grave situazione, «abbiamo richiesto alla Regione Marche un incontro urgente ed un deciso intervento per rimuovere le posizioni datoriali intransigenti , inconcepibili in questi momenti in cui ad ogni soggetto, ad ognuno di noi è richiesta responsabilità, serietà e solidarietà. - concludono - Denunciamo infine che in numerose realtà aziendali del TPL ci sono numerosi lavoratori con contratti a termine che saranno a sicuro rischio occupazionale e salariale, proprio perché in una situazione di crisi come questa sono i soggetti più deboli i primi a pagarne le conseguenze.»