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  • Fano: serve una risposta per gli indigenti e i senza fissa dimora

La situazione della stazione di Fano descrive la realtà di una zona in degrado oppure uno dei luoghi nei quali i poveri, i senza tetto, trovano un riparo e un rifugio? È quanto si chiede Giovanni Giovanelli, Responsabile della Cisl di Fano.

«La nostra città che si sempre contraddistinta per avere messo in atto sistemi e politiche co-progettate di accoglienza per i “senza tetto” (Villa Betania, Opera San Paterniano solo per citarne alcune tra le più significative) deve continuare in questa opera di accoglienza accompagnamento e inclusione sociale per gli esclusi - dichiara Giovanelli -. Occorre, a nostro avviso, che l’assessore sociali al welfare territoriale e la coordinatrice dell’ambito territoriale sociale VI convochino subito il tavolo previsto dalla normativa vigente per il contrasto all’emarginazione, luogo deputato per la pianificazione programmazione degli interventi in questa direzione».

Quali misure? Quali soggetti coinvolgere (Alleanza contro la povertà)? Quanti sono i “senza tetto” e quali i loro bisogni? «Sono domande che devono essere raccolte ed elaborate per progettare le politiche di sostegno - prosegue Giovanelli -. Non servono solo più controlli per evitare che nella nostra città si creino zone franche nelle quali si annidano fenomeni di degrado sociale e umano. È urgente da subito una co-progettazione sociale che coinvolgendo pubblico, privato e terzo settore implementi politiche di welfare adeguate per il contrasto alla povertà».

In questa direzione, per Giovanelli, «è opportuno avviare una riflessione per coloro che, non rientrando nel reddito di cittadinanza, sono esclusi da qualsiasi forma di sostegno economico. Le situazioni di povertà ed esclusione sociale si affrontano non solo con atti amministrativi ma con un'innovativa stagione di welfare. Attendiamo fiduciosi».