Il sindacato dei pensionati della Cisl di Fano solidale e vicino agli anziani malati di Alzheimer e ai loro familiari. «In questa fase dell’emergenza COVID – 19, nei nostri uffici arrivano cittadini stanchi che mettono in luce la difficile condizione familiare di chi deve assistere e accudire pazienti gravi che non hanno ancora la possibilità di usufruire centri diurni oppure di essere ammessi nelle strutture residenziali.» sottolinea in una nota stampa Luciano Rovinelli, Responsabile Fnp Cisl di Fano,
Le Delibere della Regione Marche 600 del 18 maggio e 685 del 8 giugno danno indicazioni sulla riapertura dei Centri semiresidenziali sanitari e socio-sanitari e sulla gestione delle strutture residenziali sanitarie, sociosanitari e sociali, ma ad oggi vi sono ancora delle problematiche.
«Il Centro Alzheimer Margherita, va riaperto il prima possibile. Un’ eccellenza e un punto di riferimento per tante famiglie che sono coinvolte in una malattia così invalidante, che crea disagi sia psicologici che economici. - rilancia Rovinelli - Per quanto riguarda le Case di Riposo, le Residenze Protette e le RSA per anziani, durante l’emergenza sanitaria COVID -19, abbiamo monitorato le situazioni e le diverse problematiche dovute anche ai decessi avuti tra i ricoverati, incontrando Area Vasta, Distretti, Prefetto ed Enti gestori.»
«In questa fase, continuiamo, come sindacato dei pensionati della Cisl di Fano, a seguire alcune questioni, ponendo sempre attenzione agli ospiti delle strutture. Vi sono diversi casi di familiari che non possono rientrare al lavoro perché i loro cari sono peggiorati e non riescono ad essere ammessi nelle strutture. Familiari che hanno difficoltà ad incontrare i loro cari ricoverati: persone non autosufficienti, per cui l’assistenza e l’affetto dei propri familiari è determinante sotto il profilo delle condizioni fisiche e psicologiche, che si aggravano a seguito della loro privazione. - conclude il Responsabile della Fnp Cisl di Fano - Pur prestando massima attenzione al rispetto delle normative anti contagio, riteniamo quindi necessario procedere gradualmente alla riapertura dei centri diurni e delle strutture residenziali, con l’obiettivo di dare maggiore qualità alla vita degli anziani ospiti e dei loro familiari.»