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  • Gus: niente conciliazione, prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori

Le Segreterie Regionali delle Marche di FP CGIL e FISASCAT CISL unitamente alle strutture territoriali di Ancona, Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno comunicano la chiusura con esito negativo del tentativo di raffreddamento e conciliazione ai sensi della Legge 146/1990, così come modificata dalla L. 83/2000, in relazione alla vertenza in atto con il GUS – Gruppo Umana Solidarietà.

Nel pomeriggio di giovedì 24 gennaion si è svolto nei locali della Prefettura di Ancona, in prosecuzione delle riunioni svoltesi nella stessa sede in data 26 Novembre e 20 Dicembre 2018, il tentativo preventivo di conciliazione in merito allo stato di agitazione dei lavoratori del GUS, indetto per la situazione di ritardo nella corresponsione delle retribuzioni che da diversi mesi si sta verificando.

I vertici del GUS hanno rappresentato gli sforzi fatti in questi mesi per tentare di soddisfare le legittime aspettative del personale dipendente ed il permanere di difficoltà economiche e di contesto politico, dicendosi comunque certi di poterle superare anche a fronte del recente pieno accoglimento del ricorso contro l’accusa di evasione fiscale che ha permesso e permetterà di recuperare liquidità. A ciò è stato aggiunto che continuano a permanere importanti crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione, il fatto che nel giorno stesso è stata liquidata a tutti i dipendenti la mensilità di Ottobre e l’impegno a provvedere a stretto giro di posta a saldare anche quella di Novembre.

FP CGIL e FISASCAT CISL, unitamente alle RSA, hanno preso atto di quanto affermato e messo in atto e non si sono dichiarate disponibili alla chiusura positiva della vertenza, rimanendo comunque aperte al confronto con l’associazione.

Permangono infatti mensilità maturate e non liquidate e l’impossibilità da parte del GUS di impegnarsi su una tempistica certa di ripristino dei pagamenti su base mensile. A questo si aggiunge il fatto che con il passare del tempo è cresciuto esponenzialmente lo stress lavorativo dei dipendenti rimasti in forza. A fronte infatti di un elevatissimo numero di colleghi che a seguito della situazione hanno rassegnato le dimissioni (con conseguente rimescolamento della gran parte delle equipe) e, soprattutto, della crisi di liquidità che ha reso difficile garantire anche i servizi minimi previsti negli Sprar e nei Cas, i lavoratori si trovano da troppo tempo ad operare in condizioni di difficoltà estrema, pur continuando a gestire con continuità e grande professionalità i servizi di accoglienza.

Con la chiusura del tentativo di conciliazione le Organizzazioni Sindacali sono libere di intraprendere tutte le eventuali azioni di protesta che verranno decise dai lavoratori. A tal fine verrà convocata a stretto giro di posta l’assemblea generale di tutti i lavoratori della Regione.