Dopo quasi un mese dall'incontro con la conferenza dei Sindaci, dove sono state esposte le molteplici criticità derivanti dai tagli sulla sanità nel piceno, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Fsi territoriali, non hanno avuto risposta, portando alla sospensione delle relazioni sindacali.
Come sindacato si registra nuovamente il totale distacco della rappresentanza politica, dai problemi, dei lavoratori della sanità pubblica del piceno e soprattutto dei cittadini, che nel frattempo subiscono la chiusura di reparti da parte dell'Asur con la conseguente riduzione di servizi, l'aumento delle spese per le cure primarie e specialistiche di famiglie e pensionati nonché i disagi provocati dalle distanze da percorrere per trovare risposte ai bisogni di assistenza e di cura.
Il dissesto della sanità del Piceno non ha solo matrice economica ma anche politica.
Con l'approvazione della delibera sulle reti cliniche, la giunta regionale ha sancito che nelle Marche ci sono due diversi sistemi sanitari: quello dell'eccellenza a Nord e quello dei pendolari al quale appartiene l'Area vasta.
L'atto della giunta ha sentenziato un'evidente discriminazione tra Aree vaste: si effettuano, infatti, tagli indiscriminati di alcune specialistiche del Piceno, in altri territori della regione Marche, a parità di attività, si mantengono doppioni se non triploni di reparti eservizi.
I sindacati annunciano la mobilitazione con iniziative pubbliche.