• Home/
  • Imu, esenti gli anziani a basso reddito

«Per gli anziani a basso reddi­to ci sarà l'esenzione dell'Imu sulla prima casa». E' l'annun­cio dato ieri mattina dal sinda­co Guido Castelli di fronte ai sindacati confederali dei pensionati(Cgil, Cisl eUil) presenti a palazzo Arengo per la firma del Protocollo d'intesa per un welfare di qualità. «L'esenzione –dice Castelli- riguarderà i «non ric­chi» e per questo stiamo predi­sponendo delle simulazioni per stabilire la fascia di reddito che beneficerà dell'esonero del­la tassa sulla prima casa che rappresenta una vera e propria patrimoniale. L'Imu non avrà nulla a che vedere con la vec­chia Ici visto che il gettito an­drà in gran parte allo Stato e fino ad oggi ancora non sappia­mo quale sarà la quota per il Comune. L'unica cosa certa è che dovremo ripianare qualco­sa come 3,5 milioni di curo tra i tagli fatti da Tremonti e Monti e la differenza di gettito pre­visto dall'Imu in base ai conti fatti dal governo e quelli che risultano a noi, Anche in que­sto caso la differenza è di 700.000 euro a nostro sfavore. Nonostante questo quadro vo­gliamo salvaguardare la prima casa e le fasce più deboli come gli anziani». Molto soddisfatti i rappresentanti dei sindacati che hanno ottenuto dal Comu­ne l'esenzione per gli anziani a basso reddito. «Si può prevede­re un'esenzione fino ad un red­dito pari a 3 volte la pensione minima», dicono i confedera­li. «Anche noi -dice Carlo Me­stichelli, segretario provincia­le dello Spi/Cgil- ci siamo resi conto delle difficoltà dei Co­muni e per questo chiediamo una lotta senza tregua all'eva­sione dei tributi in modo da salvaguardare i servizi socia­li». «Abbiamo fatto accordi con dieci amministrazioni-aggiunge Francesco Fabiani del­la U il/pensionati- e siamo con­sapevoli della recessione in at­to anche nel nostro territorio. Per questo chiediamo ai Co­muni di fare uno spettacolo in meno, ma di salvare la spesa per il sociale». «E' importante -dice Paola Federici della Cisl­che i Comuni gestiscano i servi­zi in forma associata per libera­re risorse da destinare alle fasce più deboli. I sindacati in modo unitario hanno fatto ac­cordi coni Comuni e con l'An­ci anche sulla questione dell'I­see». L'intesa siglata ieri preve­de. tra le altre cose, il manteni­mento delle attuali aliquote della Tanti e del costo dei servizi a domanda individuale (salvo l'adeguamento Istat) con la previsione di tariffe age­volate, fino alla gratuità, per particolari situazioni di disa­gio economico e sociale. Entro il 15 maggio, sarà aperto un confronto sui livelli di compar­tecipazione ai servizi sociali (rsa, asili nido, coline estive, mense e trasporti) utilizzando Io strumento dell'Isee lineare. ln sede di bilancio di previsio­ne, sarà valutata anche l'istitu­zione di un fondo per «svilup­pare iniziative a favore di lavo­ratori licenziati, in cassa inte­grazione o in m ob i l it à». «Stia­mo setacciando la spesa comu­nale -conclude Castelli- per ta­gliare sprechi e uscite super­flue. Ad esempio grazie ad un accordo con la Croce Rossa, che avrà a disposizione un loca­le alla casa albergo Ferrucci, risparmieremo ben 90.000 cu­ro per il servizio di guardiania e vigilanza, Anche sul fronte della cultura e degli spettacoli sarà un anno di sobrietà, Fare­mo il giusto per avere ritorni benefici nel campo culturale e del turismo senza compiere il passo più lungo della gamba. Con razionalità e programma­zione si riesce anche a spende­re meno».