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  • La cardiologia di San Benedetto contro professionisti e utenti

Di seguito la nota stampa della Segreteria Territoriale CISL FP Ascoli-Fermo.

Dopo la grave ed incomprensibile decisione assunta dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale Madonna del Soccorso di coprire le pronte disponibilità della Medicina Trasfusionale con Tecnici del Laboratorio Analisi, in contrasto con le linee guida del Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale, mettendo così a rischio i professionisti e gli utenti, un’altra proposta riorganizzativa, sempre della Direzione Sanitaria, non può che lasciarci basiti. La città di San Benedetto infatti rischia concretamente di perdere il reparto di Cardiologia, immolato sull’altare di una fantomatica ed incomprensibile riorganizzazione portata avanti contro gli stessi professionisti, gli operatori sanitari e soprattutto i cittadini. La proposta di attribuire le funzioni dell’emergenza cardiologica al Pronto Soccorso di San Benedetto per poi dirottarli ad Ascoli e le promesse da marinaio della Direzione di Area Vasta di potenziare ed incrementare la rete cardiologica territoriale, sono due progetti senza un euro d’investimento. Il primo aggraverà mortalmente il carico di lavoro del Pronto Soccorso, già al collasso, il secondo si rivelerà un nulla di fatto, pubblicizzato solo per far digerire la chiusura del reparto. Tutta questa operazione si baserà sull’unica finalità di MASCHERARE LA CHIUSURA DI CARDIOLOGIA ALMENO FINO A DOPO LE ELEZIONI e tagliare le spese per fare cassa. Sarebbe già un fatto discutibile se i risparmi ottenuti dalla privazione della Cardiologia per una città come San Benedetto del Tronto che d’estate triplica la popolazione, venissero reinvestiti nel piceno ma così purtroppo non accadrà. Infatti la riorganizzazione in atto nel piceno, con tagli cospicui ai servizi e al personale, andranno a rimpinguare la grande cassa regionale dell’ASUR, che poi, come avvenuto negli ultimi anni, li dirotterà verso i territori di maggiore peso per la Giunta Regionale. Non è un caso, che, mentre in altre Aree Vaste si coprono primariati e si attivano nuovi servizi, al sud delle Marche sono più numerosi i primariati vacanti che quelli coperti. A quei pochi che ancora ci sono, invece, come nel caso di Cardiologia,si cancella il reparto, continuando a pagare lo stipendio.

I Sindaci della Conferenza di Area Vasta 5 ed il suo Presidente farebbero bene a svegliarsi e a capire che il reparto di Cardiologia di San Benedetto sta per essere DEFINITIVAMENTE CHIUSO e con questa operazione di taglio, si disperderanno professionalità e competenze. Del resto Stroppa ed Appignanesi, dall’estate scorsa, stanno cercando di tagliare e fare cassa, per assecondare le indicazioni di Ciccarelli e l’ASUR. Ci hanno provato con Pediatria, salvata parzialmente anche grazie al forte intervento della CISL FP e nell’assoluto silenzio di altre Organizzazini Sindacali, che, come adesso, si sono limitate a filosofeggiare su presunte integrazioni e pari opportunità tra territori. Non possiamo dimenticare che nel caso di Pediatria altri Sindacati consigliarono ai propri iscritti di non partecipare al presidio organizzato dalla CISL davanti al Pronto Soccorso al quale sono intervenuti anche operatori, cittadini e Sindaci. Adesso Stroppa e Appignanesi ci stanno provando con Cardiologia ma anche con Neurologia e Medicina Trasfusionale. Stanno rimanendo inerti e diligentemente in fila invece di pretendere dall’ASUR le risorse umane necessarie. Che farà Gaspari per far cambiare idea a Stroppa? Aveva assicurato che il Madonna del Soccorso sarebbe diventato una perla nel panorama sanitario delle Marche ed invece perde pezzi. Altro che perla !!!! I sambenedettesi forse non sanno che in Neurologia, lo Stroke Unit, il reparto di osservazione intensiva per malati di isctus cerebrale, pur essendo dotato di monitor collegati ai malati, non ha assegnato un infermiere dedicato a controllare la centrale di monitorizzazione, come previsto dalle norme e protocolli. A noi della CISL FP che abbiamo avanzato dubbi sulla legittimità di questo, ci è stato risposto che al momento, viste le tante assenza d’infermieri e malattie varie, reperire personale per lo Stroke Unit non è possibile. Allora avvisiamo gli utenti di San Benedetto, che sarebbe meglio per loro posticipare il loro isctus a dopo l’epidemia d’influenza.

Il Segretario Generale

Giuseppe Donati