E’ necessario cambiare la legge n. 91 del 1992 che non consente ai figli dei cittadini immigrati nati o cresciuti nel nostro paese di acquisire la cittadinanza italiana. Lo sostiene la Coordinatrice della sezione Giovani dell’Anolf (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere) di Macerata, Ylbere Ramanaj, presentando il convegno organizzato sabato 16 aprile a Tolentino dalla Cisl e dall'Anolf di Macerata dal titolo "Una sfida per tutti".
L’iniziativa si inserisce nel contesto di un più ampio progetto sugli immigrati di seconda generazione - che comprende anche un documentario realizzato da Christian Tasso che verrà proiettato durante il convegno - e che solleva la questione dei giovani immigrati nati o cresciuti nel nostro paese, ma privi della cittadinanza italiana. Giovani che vanno a scuola, che spesso parlano benissimo anche i nostri dialetti, ma che comunque sono costretti a sentirsi degli stranieri, e quindi “diversi”.
«Fa male non essere considerati italiani – sostiene la Ramanaj – in primo luogo perchè noi giovani ci sentiamo italiani». Ma anche perchè, a differenza dei loro genitori che mantengono legami forti con i paesi di origine, questi ragazzi guardano all’Italia come al paese nel quale vivere in futuro. Si sentono traditi e disorientati e da questa crisi di identità nasce a volte il rischio di problemi sociali e di comportamento.
La strada per l’integrazione dei migranti passa attraverso il lavoro, l’abitazione, la scuola e la tutela della salute. Secondo il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «immaginare il nostro tessuto sociale ed economico senza l’apporto fornito dai cittadini extracomunitari è oramai impossibile. Senza di loro tante aziende non potrebbero produrre. Sono persone che consumano, che pagano tasse e contributi e che lavorano spesso in settori delicati come quello della cura degli anziani fragili».
Sono però anche persone duramente colpite dalla crisi. Pur rappresentando il 10,5% dei residenti nella nostra provincia, gli immigrati costituiscono il 20% dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (lo scorso anno erano il 13%) e il 21% di quelli iscritti nelle liste di disoccupazione dei Centri per l’impiego.
Integrare significa soprattutto includere senza fare differenze. Un pò come i nostri bambini nelle scuole, che non distinguono tra compagni italiani e stranieri e che al contrario di tanti loro genitori non sembrano avere paura "dell'uomo nero".
Per questo è indispensabile la figura del mediatore culturale che però nella Provincia di Macerata stenta a decollare. «Non esiste ancora un albo provinciale dei mediatori culturali – sostiene Sammy Kunoun, responsabile dell’Anolf di Macerata, l’associazione della Cisl per la tutela dei cittadini extracomunitari – e per questo spesso gli enti locali chiedono a noi di intervenire». Nello scorso anno, più di 3.000 persone si sono rivolte agli sportelli dell’associazione, presente nei principali Comuni maceratesi, per servizi di vario tipo tra i quali le pratiche di permesso di soggiorno e di ricongiungimento familiare.
I cittadini extracomunitari non sono un problema ma una ricchezza da valorizzare. Questo è il senso del messaggio che Cisl e Anolf vogliono promuovere. Per questo, subito dopo il convegno, tutti i Sindaci del maceratese saranno formalmente invitati ad organizzare Consigli comunali aperti, o iniziative simili, per rimettere al centro il tema della cittadinanza italiana per i bambini e i giovani. Una sfida difficile. Una sfida per tutti.
http://www.youtube.com/watch?v=7VZhzsqc2SM