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  • Polizia provinciale di Macerata, no allo stato di agitazione

E’ stato un mese di aprile particolarmente caldo quello degli agenti della polizia provinciale di Macerata. Sulla stampa locale tiene banco lo stato di agitazione proclamato da Cgil e Sulpm, al quale la Cisl funzione pubblica ha deciso di non aderire.

Facciamo un passo indietro. Tutto comincia a novembre dello scorso anno quando due esposti anonimi segnalano al commissario prefettizio un uso “poco corretto” delle auto di servizio (tra cui un'auto civetta) della polizia provinciale.

Il Commissario reagisce ordinando che tutte le auto, terminati i turni di servizio, vengano  “restituite” dagli agenti e parcheggiate nella sede centrale di Piediripa piuttosto che, come da prassi, presso le sedi decentrate della Provincia. Prevedibile lo scontento degli agenti residenti - o stanziati - presso località meno vicine al capolugo, in pratica costretti a tornare a Macerata una volta smontato il turno, restituire l'auto, ripartire con la propria auto privata e tornare a casa.

Benchè spinosa la vicenda poteva rappresentare l’occasione per avviare un confronto e mettere mano alla riorganizzazione del servizio. Personale e sindacati, riuniti in assemblea, approvavano un documento unitario con le loro richieste: un’ armeria per custodire in sicurezza fucili e pistole senza doverseli portare in giro, uno spogliatoio e un parcheggio coperto a Piediripa.

Il 3 marzo i sindacati incontrano il dirigente di settore. Secondo Alessandro Moretti, responsabile della Cisl funzione pubblica di Macerata «sembrava che le richieste potessero essere accolte; in particolare avevamo convinto l’amministrazione che per rendere più efficiente il servizio era necessario istituire almeno un altro ufficio di polizia provinciale nella zona montana interna del territorio provinciale ».

Durante l’incontro era stato garantito anche lo stanziamento, in bilancio provinciale, di cinquanta mila euro per sistemare e mettere a norma lo stabile di via Moretti a Piediripa, dove poteva essere attivato un parcheggio coperto e uno spogliatoio per gli agenti. L’impegno era quello di rivedersi entro la fine del mese di marzo.Cgil e Sulpm, giudicando insufficienti gli impegni della Provincia, hanno invece proclamato lo stato di agitazione, facendo saltare l’incontro e così “bruciando” una trattativa ben avviata.

«La Cisl non aderisce allo stato di agitazione – conclude Moretti - perché lo ritiene controproducente per gli interessi dei lavoratori. Un’alzata di scudi inopportuna, specie in un momento in cui l’amministrazione cominciava a dare risposte sulle questioni che avevamo sollevato».

Anche perché, oltre ai 25 agenti di polizia municipale, nella Provincia di Macerata lavorano altre 450 persone. E nessuna di esse, per andare al lavoro, ha a disposizione l'auto di servizio.