La Cisl di Macerata, unitamente alla categoria del Pubblico Impiego e alla Federazione Nazionale dei Pensionati, ritiene essenziale in una fase di riorganizzazione così importante per la sanità maceratese mettere al centro alcune questioni essenziali per il funzionamento del sistema sanitario nell’Area Vasta 3.
Avvertiamo la necessità di evidenziare, in particolare, tre temi centrali che non stanno ottenendo un'adeguata attenzione nel dibattito politico locale:
- le gravi carenze di personale che portano, ormai da alcuni anni, ad affrontare il periodo estivo con interruzioni di attività chirurgiche e riduzioni di posti letto. Il ridimensionamento dei servizi in occasione delle ferie estive rappresenta ormai una triste prassi dell'AV3, alla quale, nonostante le ripetute segnalazioni delle organizzazioni sindacali, non si è mai riuscito a porre argine. Rappresenta del resto l'inevitabile risultato di una serie di piani occupazionali, mai condivisi con i rappresentanti dei lavoratori, che di fatto hanno portato l'AV3 a perdere 400 dipendenti dal 2012 ad oggi. In questo contesto risulta inutile garantire al 100% il turn over del personale per l’anno 2016. La riduzione del personale, in assenza di azioni di reale riorganizzazione del sistema, si traduce in un servizio sanitario poco efficiente e produttivo, incapace a volte di garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria.
- I dati preoccupanti sulla mobilità passiva e la connessa esigenza di intervenire sul governo dei tempi di attesa. La mobilità passiva per ricoveri per acuti nell’Area Vasta 3 nel 2013 “vale” € 17.354.314 (quasi il 18% di quella regionale complessiva) ai quali si sommano € 1.464.668 per la riabilitazione. Solo il 15% dei 4.685 “casi” di ricoveri per acuti fuori Regione dell’AV 3 riguardano prestazioni di alta o altissima complessità assistenziale. Segno che la scelta di curarsi fuori non dipende tanto dal fatto di avere poca fiducia nella qualità delle prestazioni erogate dalle strutture ospedaliere maceratesi, bensì probabilmente dai tempi d’attesa troppo lunghi per accedervi. Pertanto riteniamo non più rinviabile un confronto con la Direzione di AV 3 per monitorare lo stato di attuazione delle azioni di governo e riduzione dei tempi di attesa previste dalla DGR 808/15 e che dovevano essere realizzate entro il 30 aprile 2016
- La riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità, avviata in via transitoria e da completarsi entro la fine del 2016, sulla quale resta aperto più di un interrogativo sulla qualità dell’assistenza che sarà erogata ai pazienti. La DGR 139/16 fa gravare sui Medici di Continuità Assistenziale l’assistenza notturna dei pazienti ricoverati per cure intermedie, che rischia pertanto di non essere adeguata. Inoltre non conosciamo ancora i contenuti dell’accordo firmato tra Regione e Medici di MMG, che definisce le modalità con cui questi ultimi assicureranno l’assistenza diurna negli OdC. Temiamo che, anche in emergenza, la qualità dell’assistenza notturna negli OdC sia insufficiente e ciò non contribuirebbe al necessario decongestionamento dei Pronti Soccorso ospedalieri.
Si tratta di questioni che di certo non esauriscono i nodi problematici della sanità maceratese, ma sulle quali i riteniamo essenziale tener aperto, con la Direzione dell’Area Vasta 3, un confronto che si è di recente riavviato. Allo stesso tempo consideriamo necessario rafforzare la qualità di tale confronto, affinché esso possa essere regolare, stringente e capace di entrare nel merito dei problemi sollevati.
Riteniamo essenziale anche sollecitare la politica del territorio a porre attenzione a questi temi, in modo da poterli rappresentare adeguatamente nel confronto con la Giunta regionale che si sta sviluppando in queste settimane. L’obiettivo della politica dovrebbe essere, secondo noi, quello di maturare una visione d’insieme del sistema sanitario dell’Area Vasta 3 e sostenere questo sguardo di sistema nel confronto con gli altri livelli istituzionali, senza restare ostaggio di questioni localistiche che, per quanto legittime, rischiano di indebolire e frammentare la sanità maceratese.