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COMUNICATO STAMPA

Libri scolastici

 Un salasso tutto a carico delle famiglie

 La differenza, anche culturale e di progresso passa sul digitale e internet

In questi giorni gli istituti scolastici  stanno definendo i libri di testo  per il nuovo anno scolastico: visti i tetti di spesa previsti dal Ministero per i testi obbligatori, è abbastanza evidente che ci troviamo di fronte ad un ulteriore  salasso per le famiglie marchigiane, già gravate dai forti aumenti di tassazione, di oneri aggiuntivi e colpite dalla crisi occupazionale.

La Legge 133 stabilisce che, a partire dall'anno scolastico 2012-2013, il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista. Sono fatte salve le disposizioni relative all'adozione di strumenti didattici per i soggetti diversamente abili. Inoltre i vincoli posti dall'art. 5 della legge n. 169/2008 rafforzano l'esigenza di libri di testo che privilegino i contenuti principali e determinanti di ogni disciplina, rimandando alla quotidiana azione dei docenti le integrazioni e i completamenti di volta in volta necessari,anche mediante le appendici di aggiornamento separatamente disponibili. (Fonte C.M. 16/09). Gli obiettivi della norma sono positivi: massimizzare la disponibilità e la fruibilità dei testi;  rendere i contenuti facilmente utilizzabili in diverse forme; offrire risparmio alle famiglie (il D.M. 41/09 parla di materiale cartaceo a costo contenuto); alleggerire il peso degli zaini.

D’altra parte l’editoria allo stato dei fatti non ha risposto in maniera adeguata, come dimostra il caso del “libro misto”, che risulta essere lo stesso libro cartaceo di prima con un CD Rom o con dei collegamenti su piattaforma che fanno accedere a esercizi, schede, immagini, fonti, considerate “espansioni” del libro cartaceo, in realtà servizi aggiuntivi che, pur utili, il più delle volte non conseguono gli obiettivi della norma; spesso quando c’è una versione digitale (in pdf) il codice ISBN alternativo al cartaceo vincola docenti e famiglie ad una scelta esclusiva, non facile, data l’esigenza di utilizzare più canali nello studio a casa; solo poche case editrici offrono una versione comprensiva di cartaceo e digitale insieme.

In un quadro di tale incertezza e fluidità alcune scuole “prendono tempo” e per non sottostare a troppi vincoli inseriscono tra i libri “consigliati” testi invece fondamentali e facendoli comparire poi nelle annualità successive come testi già acquisiti, come dimostra  una indagine condotta da Adiconsum nazionale lo scorso anno nella scuola secondaria di II grado. Ciò sta a significare che la “libera scelta delle famiglie e degli studenti” prevista nella circolare ministeriale nei fatti è un ulteriore obbligo. Una spesa che si ripete ogni anno e alla quale dobbiamo aggiungere i vari dizionari, ovviamente esclusi dai tetti di spesa.

L’istruzione è  investimento, è progresso, è cultura, il fattore principale del nostro sviluppo. Eppure ad emergere ancora una volta, è, da una parte,  l’inadeguatezza dell’ impegno dello Stato sul diritto allo studio, e dall’altro gli interessi e il business  delle lobby delle case editrici e conseguentemente i costi del diritto allo studio ricadono esclusivamente sulle famiglie.

Ma possiamo e dobbiamo cambiare. Occorre per Adiconsum  rivisitare lo strumento del libro di testo, così come tradizionalmente considerato, rendendolo effettivamente multimediale e interattivo; il futuro, soprattutto per alcune discipline, può essere nei learning objects (Porzioni di contenuto autoconsistenti e utilizzabili in diversi contesti) e nella dimensione sociale dell’apprendimento che assumerà la forma di servizi intorno a contenuti di base.

Siamo assolutamente consapevoli delle difficoltà finanziarie degli istituti scolastici e anche della  carenza di infrastrutture informatiche in alcune zone della nostra regione, ma invitiamo le scuole e in primis i docenti, nel rispetto della loro autonomia didattica, a  mettere in atto forme  possibili per il risparmio. Vanno incentivate tutte le  esperienze lodevoli  e ci sono anche nella nostra regione,  di comodati d’uso, prestiti, testi on line, ebook, ecc, mercatino dell’usato.

Sul fronte della ricerca didattica poi riteniamo che si apra un’opportunità interessante per i docenti ai quali viene offerto un grande spazio come comunità scientifica e di ricerca sulla strada della sperimentazione e innovazione, sulla linea della libera circolazione del sapere.

Abbiamo esempi come “Book in progress”. Ideato e realizzato dall’ITIS “E. Majorana” di Brindisi, il progetto, condiviso da Adiconsum, ha dato vita ad una rete di scuole in tutta Italia (tra cui l’Itis Volterra-Elia di Ancona) che provvedono a dotare gli studenti dei libri di testo necessari. I testi infatti sono scritti dai docenti stessi, stampati all’interno della scuola e scaricabili dalla rete “Book in progress”, permettendo alle famiglie di risparmiare 300 euro circa. Ma la rivoluzione di tale progetto è culturale, dove ragazzi e docenti  hanno un contenuto flessibile, nel quale sono gli attori principali.

 Adiconsum condurrà anche quest’anno il monitoraggio per verificare il rispetto dei tetti di spesa previsti  ma per Silvana Santinelli il monitoraggio sarà una ulteriore elencazione di percentuali che non avranno alcuna ricaduta sulle scuole che hanno sforato, non essendo prevista alcuna sanzione.

Per ADICONSUM l’importante è   lanciare un appello:

superare il tradizionale libro di testo per attivare formule nuove, partendo dalle esperienze positive già in essere ma anche dalla creatività dei nostri docenti,  per una crescita culturale dei nostri ragazzi, cioè per il futuro del nostro Paese.

Ancona 18.05.2012