“Il sindacalista è la voce di coloro che non possono parlare, è il ventriloquo dei loro bisogni e dei loro desideri”. Sono le parole di Luigi De Minicis, per gli amici Gigi, scomparso ieri ad Ancona all’età di 85 anni, che esprimono tutta la passione di chi ha speso una vita nella Cisl. Figlio di mezzadri, iniziò giovanissimo il suo impegno nel mondo cattolico delle Acli e le sue battaglie sindacali al fianco di braccianti e contadini per il superamento della mezzadria, contribuendo alla costruzione di un sindacato forte del settore agricolo . Nel 1950, anno di fondazione della Cisl, iniziò la sua militanza nel sindacato fondato da Giulio Pastore. Partì da Falerone, nel fermano, per arrivare ad Ancona negli anni ’60 per diventare segretario generale della Cisl anconetana e per ricoprire incarichi regionali sino alla pensione, periodo in cui si dedicò con tanta passione agli italiani all’estero oltre che agli immigrati . Una figura determinante e di esempio per tutto il mondo sindacale. Anche l’Assemblea legislativa regionale, nel 2008, diede voce all’impegno di De Minicis, nel libro “ Una vita per il sindacato” per la raccolta Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche. «Come pochi altri Gigi De Minicis ha saputo incarnare l’amore per la giustizia nel suo impegno quotidiano per l’emancipazione del mondo del lavoro . - ricorda Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche - In ogni fase della sua vita, Gigi si è messo a servizio della promozione dei lavoratori marchigiani avendo sempre presente anche l’importanza del sindacato come presidio di democrazia e la necessità di un respiro europeo e internazionale delle organizzazioni dei lavoratori.» In sintonia con la moglie Luisa e con i figli Paola e Giuliano è stata istituita nel salone Armatura della sede della Cisl anconetana la camera ardente dove amici, parenti e sindacalisti, sono intervenuti per un ultimo saluto ad un uomo e sindacalista di straordinaria generosità. Domani i funerali alla Chiesa San Michele Arcangelo al Pinocchio di Ancona.