"Il grido di allarme lanciato oggi dalla Caritas di Fano evidenzia nuovamente le gravi ripercussioni della crisi che sta subendo il territorio fanese .
La crisi che ha portato alla chiusura di molte aziende sia industriali che artigiane, al blocco di cantieri edili e all’utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali, ha generato una moltidune di persone che avendo terminato la copertura degli ammortizzatori sociali non hanno più alcuna copertura economica .La situazione che anche nei prossimi mesi non migliorerà, chiede innanzitutto di avviare un tavolo di confronto tra enti associazioni di categoria( datoriali e sindacali) e associazione del terzo settore per ripensare il modello di sviluppo del nostro territorio.
Sono mesi che questa organizzazione sindacale chiede la convocazione di un tavolo ma nessuna istituzione ha convocato le parti.
E’ urgente anche in previsione della prossima programmazione europea dei fondi europei, progettare il modello di sviluppo.
Ci sembra invece che manchi questa progettualità sulle politiche industriali e sulle progetto di sviluppo del territorio.
Sicuramente oggi il nostro territorio paga la mancanza di progettualità e programmazione industriale degli anni passati. In questa delicatissima situazione le Banche non possono esimersi dall’assumere le loro responsabilità sia nel sostegno alle imprese in questa difficilissimo momento ( i segnali purtroppo vanno in altre direzioni: non viene nemmeno più rispettato l’accordo sull’anticipo della CIG straordinaria per non dire delle difficile situazioni nelle quali mettono le aziende ) sia nel disporre risorse per lo sviluppo del territorio.
Quante sono le risorse destinate all’Housing sociale,al sostegno di creazione di nuove imprese? Quale sostegno viene concesso alle imprese che sono in difficoltà non per la mancanza di commesse ma per la poca disponibilità da parte delle banche di concedere risorse per sostenere le aziende (castelletti, fidi etc etc)? La situazione contingente chiede però di affrontare con nuovi strumenti anche la difficile situazione sociale.
La Cisl di Fano propone di creare tra tutti i soggetti coinvolti quotidianamente nel dare risposte ai bisogni dei senza reddito una rete permanente con la finalità di non disperdere le energie di ottimizzare le risorse necessarie per affrontare la crisi e di monitorare in tempo reale le situazioni di maggiore criticità e bisogno .
Riteniamo che le emergenze scaturite dalla crisi vanno affrontate con la predisposizione di nuovi strumenti di partenariato pubblico privato e di collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti quoitidianamente nel front office della crisi".
GIOVANELLI GIOVANNI responsabile CISL DI FANO