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  • Meeting Rimini. Furlan: «Occorre un cambiamento vero nella politica economica»

«La dignità del lavoro e della persona sono fondamentali per il futuro dell’Europa. Non basta l’unità della moneta. L’Europa deve cambiare, ma per cambiarla bisogna esserci dentro». Lo ha detto la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan nel suo intervento al Meeting di Rimini. «Serve una crescita della qualità della vita e questo si fa attraverso la centralità del lavoro. All’Europa serve un “New Deal”, ma bisogna agire sul progresso sociale e civile, puntando su formazione delle competenze innovazione tecnologica, qualità di ciò che si produce».

Furlan ha parlato anche della crisi di Governo. «Ci affidiamo all'unico porto sicuro che vediamo, che sono le mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono convinta che con la sua esperienza, con la sua professionalità e la sua saggezza, sarà in grado di portare fuori il Paese da questa crisi. Una crisi che è molto particolare, soprattutto per i tanti lavoratori coinvolti nelle crisi industriali che non hanno trovato in quest'ultimo anno alcuna soluzione al tavolo del ministro dello Sviluppo economico. Alle vecchie crisi se ne sono aggiunte altre, tutte con una caratteristica: non c'è risposta, anzi se penso all'Ilva, una crisi che sembrava ormai risolta con un percorso chiaro, è stata rimessa in discussione. Abbiamo aperta la discussione dell'Ilva, del Mercatone, di Whirlpool, di Alitalia. Anche questa doveva essere velocemente risolta e invece abbiamo rinviato la soluzione di mese in mese e ormai, settembre, questa data fatidica, è ormai alle porte. Credo ci voglia molta serietà nel darsi un governo autorevole che abbia un programma vero, in discontinuità rispetto al passato. Non possiamo continuare a essere il paese a crescita zero a cui ci ha portato la linea di questo governo. Questo non sta emergendo nel dibattito politico. C'è bisogno di un cambiamento vero. Ci vogliono investimenti seri in infrastrutture, formazione, innovazione, ricerca. L’anno bellissimo non c’è stato manco per niente. Abbiamo tante cose da dire al prossimo governo perché i ministri possono cambiare, ma quello che non cambiano sono i veri bisogni degli italiani».

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