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  • Mutui: il tuo tasso è usurario?

Da qualche mese Adiconsum riceve continue richieste da parte di consumatori che chiedono una verifica del proprio mutuo per accertare la congruità dei tassi applicati. L’interesse verso  la materia è scaturito da una trasmissione de “le Iene” che ha avuto il merito di far conoscere la sentenza n. 350 del 9 gennaio 2013 della Suprema Corte di Cassazione in tema di mutui ed interessi usurari, sentenza di particolare rilevanza che ha sostanzialmente rivoluzionato il concetto di interesse usurario, intervenendo sulla modalità di calcolo utilizzata dalla Banca d’Italia . La Banca d’Italia è infatti il soggetto competente a definire  i  cosiddetti tassi soglia, oltre i quali si parla di usura, pubblicando trimestralmente una tabella che è possibile scaricare dal sito della stessa Banca d’Italia. Entrando nel particolare ma evitando inutili tecnicismi, la normativa di riferimento, c.d. legge antiusura (l. 108/96 )  ed  il codice civile,  stabiliscono che "se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi", e la l. 108/96 afferma che  per determinare se un tasso è usurario si deve tener conto di TUTTI i costi connessi all’erogazione del credito ( ad esclusione di tasse ed imposte).

Partendo da tale base, la Cassazione ha incluso nel calcolo del TEG (tasso effettivo globale, a partire dal quale si calcola il tasso d’usura) anche il tasso di mora contrattualmente stabilito, non invece conteggiato nella modalità utilizzata dalla Banca d’Italia.

Quali dunque le conseguenze di una tale interpretazione?

La legge stabilisce che “Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”, quindi in caso di superamento del tasso soglia il contratto di mutuo resta in essere, ma il consumatore ha diritto alla restituzione degli interessi versati fino all’accertamento dell’usurarietà del tasso applicato e per il futuro a non corrispondere interessi.

 Attenzione: la normativa e la Cassazione parlano di interessi “Convenuti” , cioè vanno verificati i tassi contrattualmente previsti, indipendentemente dalla loro effettiva applicazione.

La portata della sentenza potrebbe avere dunque risvolti pesanti per il sistema bancario, anche perché è bene precisare che il codice civile definisce mutuo qualunque contratto  che preveda un prestito di denaro, con la possibilità di pattuire interessi per la sua restituzione, e la vicenda riguarda sia mutui immobiliari che semplici prestiti  o finanziamenti.

E’ però opportuno rimarcare che la questione  va trattata con la massima delicatezza, serietà e professionalità,  ogni mutuo va verificato singolarmente,  e che l’effettiva applicazione del principio sancito dalla Suprema Corte dipenderà dalle pronunce dei singoli giudici di merito, tenendo conto che anche su tale materia è  divenuta obbligatoria la mediazione.

L’Adiconsum  ha deciso di rendersi disponibile per tutti i consumatori che vogliano effettuare un controllo del proprio mutuo/finanziamento, e a tale scopo si è dotata di un gruppo di lavoro  costituito dall’Adiconsum stessa, che procede ad una prima consulenza, e da  legali e studi commerciali che possano assicurare la massima competenza e professionalità e  se del caso proporre al consumatore la  modalita’ più  adeguata per la tutela dei propri interessi.

In conclusione, il messaggio che vogliamo trasmettere è che la questione è complessa e va affrontata con i giusti mezzi ed un approccio serio e responsabile.