«Con grande stupore e delusione apprendiamo che la Giunta Regionale delle Marche, in occasione dell’assestamento di bilancio dell’anno in corso, pur avendo a disposizione circa 138 milioni di euro, ha deciso di non assegnare risorse alla copertura delle maggiori spese sostenute per il Covid dagli Enti gestori delle strutture residenziali socio sanitarie che ospitano anziani non autosufficienti e disabili. - scrivono in una nota stampa le Segreterie di SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche - Si tratta di uno dei settori sul quale, indiscutibilmente, l’emergenza sanitaria si è fatta maggiormente sentire. I costi extra legati alla gestione Covid sono stimati in circa 5 euro al giorno per ospite. Soldi che, molto verosimilmente, i gestori saranno costretti a recuperare facendo leva sulle rette in capo agli utenti, già elevatissime.»
«Ricordiamo infatti che nelle Marche oggi è sostanzialmente inapplicata la normativa nazionale sui livelli essenziali di assistenza dei servizi socio sanitari, che prevede che le rette in capo agli utenti dei servizi residenziali coprano il 50% della tariffa totale. Invece nelle Residenze Protette (che assorbono più della metà dell’offerta di residenzialità per anziani non autosufficienti nelle Marche) vengono fatturate agli ospiti prestazioni aggiuntive, non solo di tipo alberghiero ma anche assistenziale. In questo modo, sugli utenti gravano percentuali molto più alte della tariffa, in alcuni casi comprese tra il 60 e il 70%. - sottolineano i sindacati dei pensionati unitari - Una situazione, infine, che genera un’inaccettabile disparità di trattamento tra cittadini marchigiani nelle stesse condizioni. Per gli ospiti delle strutture gestite direttamente dall’ASUR le maggiori spese sono coperte direttamente da quest’ultima, e quindi dalla Regione. Gli utenti di strutture gestite da privati convenzionati, invece, dovranno pagare di tasca propria.»
La decisione della Regione per le Segreterie di SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche «sembra motivata dalla volontà di attendere un provvedimento con il quale il Governo intervenga a copertura delle spese che tutte le Regioni hanno sostenuto per l’emergenza Covid. Tuttavia, nel frattempo, alcune Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Lombardia) si sono attivate ristorando direttamente gli Enti gestori dei costi extra.»
«Chiediamo quindi a gran voce alla Giunta regionale di tornare sui suoi passi e di intervenire a sostegno dei gestori delle strutture - concludono e rilanciano i sindacati dei pensionati - evitando un’inaccettabile ed insostenibile aumento dei costi in capo agli utenti, rispetto al quale l’unica alternativa appare la chiusura dei servizi, con inevitabili, gravissime ricadute occupazionali.»