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Per il rilancio dell’economia meno tasse su lavoro e pensioni Ancona uno del luoghi scelti per la mobilitazione nazionale indetta dalla Cisl sul tema famiglie e fiscalità. “Meno tasse sui cittadini più esposti più alti i consumi” è l’equazione con cui Paolo Santini, segretario generale Cisl Ancona, ha aperto il confronto al quale hanno partecipato i parlamentari Magistrelli e Casoli e i consiglieri regionali Bugaro e Luchetti.

Sostenere la famiglia con il Nuovo assegno familiare, ridurre l’imposta sul reddito personale per incrementare il salario le pensioni e per rilanciare i consumi, attuare una lotta all’evasione fiscale più incisiva, alleviare il peso del fisco sulle imprese più meritevoli che investono e spostarlo sui patrimoni e sulle rendite finanziarie.  Sono queste in sintesi le indicazioni arrivate dalla Cisl al Governo in occasione della mobilitazione indetta a livello nazionale dal sindacato biancoverde sul tema della famiglia e della fiscalità e che ha vissuto ad Ancona, nella sede dell’Assistedil, un momento assai significativo con la presenza della senatrice Marina Magistrelli (Pd) e dei consiglieri regionali Giacomo Bugaro (Pdl) e Marco Luchetti (Pd). Alla fine ne è emerso un dibattito animato all’insegna di una serie di input introdotti da Paolo  Santini, segretario generale Cisl Ancona, con queste parole “Lo dicono le leggi più elementari dell’economia, per il rilancio del sistema paese occorre incrementare i consumi. Maggiore sarà il reddito per i dei cittadini più esposti come i lavoratori dipendenti e i pensionati, più alta sarà la possibilità di sviluppare i consumi. E per far questo a nostro avviso serve un novo patto fiscale ed una politica industriale vera strutturale, non a spot come è invece avvento sino ad ora”. Tra le indicazioni fornite dalla Cisl e ricordate da Santini emerge la necessità dell’unificazione degli assegni familiari, sino ad ora suddivisi in quello della spesa e in quello della tassazione, in unico più computo e semplice strumento (Naf). Così come “sarebbe importante portare l’aliquota fiscale sulle rendite finanziarie, oggi fissata al 12,5%, al 20%. Chiediamo inoltre che l’aumento della tassazione sulle rendite non riguardi i rendimenti dei titoli di Stato”.  Altro punto discriminante la lotta all’evasione fiscale “che consentirebbe l’aumento delle entrate e al conseguente riduzione del debito pubblico”. Famiglia, pensioni, lavoro, insomma: la crisi economica non è ancora passata e, secondo la Cisl, difendere elementi portanti della società come questi significa riuscire a guardare al futuro non solo con la speranza ma anche con la convinzione che una ripresa effettiva sarà davvero possibile.