• Home/
  • Piano ferie estivo: no alla proposta di ridurre posti letto e servizi sanitari

Le Segreterie Sindacali Territoriali di Fermo e la RSU dell’Area Vasta 4 denunciano la situazione allarmante in cui versa la sanità dell’Area Vasta 4, a detta di tutti, compreso il Dipartimento Salute della Regione Marche, penalizzata fortemente in termini di posti letto, servizi residenziali, e territoriali nonchè finanziamenti per la manutenzione delle strutture e gli ospedali.

L’allarme maggiore, però, riguarda la gravissima carenza di personale. E’ bene ricordare infatti che a causa della stretta economica imposta dal Governo Nazionale anche alla Regione Marche (pur tra le poche rientrate nel patto di stabilità’!!!) e dalle conseguenti illogiche politiche occupazionali dell’ASUR Marche – avvallate dalla Giunta Regionale - che operando tagli lineari non tengono conto delle diverse realta’ territoriali, molte figure professionali ed assistenziali, venute meno per pensionamento o termine del contratto di lavoro precario, non sono state sostituite, tanto da mettere a dura prova la tenuta complessiva del sistema sociosanitario fermano.

A giugno inizierà il periodo feriale ed i reparti, già in sofferenza per mancanza di personale, rischiano di dover ridimensionare i posti letto e le prestazioni erogate, con conseguenze negative sui servizi ai cittadini. Se non verranno assunti gli infermieri, gli OSS e gli amministrativi necessari, la Direzione di Area Vasta 4 sarà costretta ad accorpare i reparti chirurgici, con un drastico ridimensionamento dei posti letto disponibili, già carenti.

Nel caso della Psichiatria, addirittura, ritornerebbe l’incubo della soppressione di 4 o 5 posi letto in SPDC al solo scopo di recuperare tre infermieri, mettendo così in difficoltà la capacità recettiva del Dipartimento di Salute Mentale, in un periodo, qual’è quello estivo, dove alcune patologie psichiatriche si riacutizzano e necessitano maggiormente di interventi in urgenza su stati di acuzie psichiatriche anche pericolose. Va inoltre aggiunto il risicato numero di sanitari in servizio, sempre per pensionamenti non sostituiti.

QUESTA SITUAZIONE E’ INSOSTENIBILE ED INACCETTABILE!

Il territorio sta affrontando una crisi economica lunga e drammatica che mette a dura prova le famiglie e le persone fragili. Il Servizio Sanitario in questo momento dovrebbe essere più efficiente che mai e non tagliare prestazioni e servizi, come presto succederà per le ferie. I cittadini, avendo meno potere di spesa, dovrebbero poter contare su un sistema sanitario pubblico efficiente e non essere costretti a pagare la sanità due volte: con le tasse e con le parcelle ai privati.

I risparmi si devono e si possono fare ma non sulle prestazioni e sul personale necessario a fornirle. Si inizi a tagliare gli stipendi dei Manager regionali e dei troppi Direttori che invece di poter assumere liberamente le azioni organizzative e gestionali sono da mesi commissariati dalla politica e dall’ASUR Marche e quindi ridotti a semplici esecutori di voleri altrui.

La RSU ha avanzato delle proposte. Ad esempio agire sui Punti di Primo Intervento che drenano risorse ingenti per i contratti dei medici e occupano un numero importante d’infermieri. Ciò però sembra non realizzabile e si comprende facilmente il perchè. Le lobby stanno prevalendo. Alle scriventi Segreterie Territoriali e alla RSU, pare, non vi sia il dovuto coraggio da parte dell’ASUR nel fare scelte anche scomode perché toccano interessi di categorie professionali notoriamente forti ma così facendo la Direzione Generale scarica il peso di una situazione organizzativa e gestionali intollerabile sul personale del comparto ed in particolare sugli infermieri ed gli OSS. Gli operatori sanitari si sentono abbandonati, lasciati giornalmente soli nell’arena dei Reparti e dei Servizi, a fronteggiare il disappunto, il disagio, ed il crescente e giustificato malumore dei cittadini per un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti. Non parliamo poi del personale amministrativo soprattutto quello degli sportelli front office che viene spesso offeso e denigrato dall’utenza per ritardi e lentezze non ascrivibili alla sua volontà o capacità professionale.

Chi immagina di prendere la strada più corta, indicata dal Direttore Generale Piero Ciccarelli, di fare le “ammucchiate di reparti” dentro gli ospedali, sbaglia di grosso. La parte sindacale si è già dichiarata contraria a questo progetto grossolano e dequalificante di sanità che reputa gli investimenti sul personale e sulla sua competenza e professionalità, una mera voce d spesa da tagliare ma non ha altrettanto coraggio di agire sui veri sprechi,ridondanze e privilegi. Senza un vero rilancio dei servizi che non può prescindere da investimenti mirati per il fermano, la sanità del nostro territorio, nonostante l’impegno profuso dai dipendenti e la bravura dei professionisti, sarà sempre in grande sofferenza e subirà ulteriori penalizzazioni che peseranno sui cittadini, specialmente i più deboli. Tutto questo,

la RSU e le Organizzazioni Sindacali continueranno a denunciarlo pubblicamente fino a quando non riceveranno risposte concrete. Il piano delle assunzioni che in settimana dovrebbe essere messo a punto è un banco di prova importante. Senza le dovute assunzioni di personale, reparti e servizi verranno o accorpati o ridotti. Ci chiediamo: il fermano può permettersi altre penalizzazioni ?

Il Segretaro Territoriale Giuseppe Donati (CISL FP)

I RAPPRESENTANTI RSU DELL’AREA VASTA 4