«La situazione della azienda è preoccupante. - afferma Dario Dominici segretario regionale Slp-Cisl Marche, il sindacato di categoria maggiormente rappresentativo in Poste Italiane – E’ sotto gli occhi di tutti, dopo un anno di stasi, durante il quale è peggiorato tutto: i servizi, il bilancio, la qualità. Afflitta da “scalate interne” di cui tutti pagano le conseguenze, Poste si presenta come una azienda non governata.»
Dal prossimo 21 maggio nel gruppo sarà avviato il sondaggio “La tua opinione lascia il segno” tra tutti i dipendenti. «In realtà ai dipendenti – continua Dominici - il segno lo lasciano le crescenti pressioni commerciali, le pesanti responsabilità personali scaricate sulle spalle del personale, l’uso distorto del codice disciplinare, i continui distacchi, gli atteggiamenti impositivi e discriminatori, come quelli di cui sono rimaste vittime due dipendenti nelle province di Fermo e Pesaro.»
Alla dipendente della Filiale di Fermo, con mansioni di operatrice di sportello (livello C), è stato di fatto imposto, quasi senza preavviso, ad assumere la responsabilità di un ufficio postale. Dalle informazioni in nostro possesso ciò è avvenuto solo ed esclusivamente per ragioni economiche (contenimento dei costi) e senza valutare e ricercare soluzioni alternative.
Mentre alla dipendente nella Filiale di Pesaro, in qualità di Responsabile di Ufficio Postale (livello B), nonostante avesse presentato un certificato medico che sconsigliava la sua applicazione in un ufficio monounità, per un periodo temporaneo sembrerebbe essere stata oggetto di pesanti critiche, definita brutalmente “un problema” ed invitata a valutare un “demansionamento”. Provvedimento evitato solo in cambio di una dichiarazione “spontanea” ad essere applicata in altra struttura aziendale.
«Al momento stiamo approfondendo i fatti accaduti anche sotto l’aspetto legale, non escludiamo la violazione di diritti oggettivi e soggettivi. – conclude Dominici - Rimane il fatto che tali situazioni traducono cattiva gestione delle risorse e soprattutto esempi di disattenzione alle persone, da censurare per il rispetto e la tutela del lavoro e dei lavoratori di Poste Italiane.»