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  • Rifiuti, sindacati: "Il biodigestore è un impianto necessario"

«Come organizzazioni sindacali ci siamo già espressi a favore della realizzazione di un biodigestore per il trattamento della frazione organica dei rifiuti.   dichiarano i sindacati di categoria Fit-Cisl, Femca-Cisl, Fp-Cgil, Filctem-Cgi - I vantaggi, anche ribaditi qualche giorno fa in una iniziativa di Legambiente, sono noti a tutti e particolarmente importanti per le persone che rappresentiamo:

 ·  sarà un’opera che metterà in sicurezza il nostro territorio perché non saremo più dipendenti dagli impianti presenti fuori regione;

· l’ottenimento di gas metano da immettere nella rete di distribuzione così come la produzione di compost di qualità da utilizzare in   agricoltura contribuiscono alla tutela dell’ambiente; senza considerare i vantaggi derivati dalle minori emissioni di CO2 dei camion   attualmente impiegati per il trasporto verso il centro e nord Italia;

·  sarà una occasione di nuovo lavoro, sia per quelli che saranno impegnati nella realizzazione dell’impianto sia per quelli che saranno         occupati  per la gestione del biodigestore una volta attivo;

·   i vantaggi economici saranno utilizzati per contenere le tariffe, una necessità in questi tempi di difficoltà per tante famiglie.»

«In questo contesto, il tempo non è una variabile indifferente perché non si può rinunciare agli incentivi previsti e quindi abbiamo apprezzato che fin da subito l’istanza di autorizzazione sia stata presentata alla Provincia da parte della società Green Factory controllata da Marchemultiservizi. Servono però luoghi deputati alla partecipazione.- rilanciano Fit-Cisl, Femca-Cisl, Fp-Cgil, Filctem-Cgil -  Comprendiamo le legittime preoccupazioni che possano avere le popolazioni limitrofe al sito individuato, al netto di chi intende solamente speculare per ipotetiche future fortune elettorali così come al netto di interessi particolari che non possono ledere quelli collettivi. Riteniamo che anche la conferenza dei servizi sia il luogo preposto per le istanze e le osservazioni da parte dei portatori di interesse e in quella sede noi chiederemo di essere ascoltati. Così come riteniamo utile che la politica lungimirante, supportata da esponenti scientifici e dai portatori di interessi collettivi, crei momenti di informazione nei territori interessati e non. Nel frattempo ci siamo rivolti alle nostre sedi sindacali dove sono presenti biodigestori anaerobici con tecnologia simile a quella che si vuole implementare qua (Bologna, Trento, Foligno, Cesena) per sapere se ci fossero problemi di emissioni di cattivi odori, una preoccupazione che serpeggia. In tutti i casi abbiamo registrato assenza di problemi odorigeni. Naturalmente in alcune di queste località si erano costituiti comitati di opposizione alla realizzazione degli impianti ma una volta realizzati la convivenza e il grado di soddisfazione è buona.»

 «Sarebbe importante che Marchemultiservizi e Aset partecipassero  insieme alla realizzazione di questo infrastruttura.  - auspicano i sindacati unitari di categoria - Potrebbe essere l’inizio di un percorso comune finalizzato a una maggiore integrazione tra queste due aziende senza escludere anche una fusione per la nascita di una azienda provinciale dei servizi a controllo pubblico. Riteniamo che una maggiore integrazione tra le due aziende sia cruciale per entrambi e perciò occorre prendere decisioni. Non ha senso continuare a programmare separatamente gli investimenti nell’idrico e nell’igiene ambientale. E’ grave che le proprietà sottovalutino questo pericolo, non si pongano il problema di lavorare assieme, superando anacronistici campanilismi.»

«Ma l’obiettivo di una maggiore integrazione potrebbe essere ancora più ambizioso, più urgente: le risorse che saranno disponibili attraverso il Recovery Fund richiedono soggetti capaci di progettare, realizzare in tempi certi le infrastrutture necessarie per lo sviluppo dell’economia circolare.  - sottolineano e concludono   Fit-Cisl, Femca-Cisl, Fp-Cgil, Filctem-Cgil - Questa dovrà essere la missione futura. Un’aggregazione che non produrrà esuberi, ma consentirà maggiore specializzazione per i lavoratori/ci e possibilità per giovani di nuova e buona occupazione nell’impiantistica che verrà realizzata anche grazie alla presenza di un partner industriale importante come ad esempio Hera. Occorre solamente la volontà politica e lavorare in tempi certi per questo obiettivo che rappresenta una necessità per uno sviluppo sostenibile del territorio.»