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  • RSA Bricciotti di Mombaroccio: non doveva e non deve finire così

CGIL CISL assieme alle rispettive federazioni dei pensionati e del pubblico impiego, esprimono grande rammarico in merito alla vicenda della RSA di Mombaroccio.

Una vicenda che si trascina da anni e che con la volontà dall’ Area Vasta, dell’Asur e della Regione avrebbe dovuto avere un diverso epilogo.

Da tempo ribadiamo che il territorio necessita di servizi adeguati al fine di garantire ai cittadini un livello di assistenza adeguato ed in questo caso per quel territorio, per quella comunità e per l’intero sistema sanitario e sociosanitario provinciale, il Bricciotti è parte importante in termini risposte ai bisogni assistenziali. In questi anni abbiamo ribadito la necessità di destinare adeguate risorse affinché la struttura fosse conforme ai necessari standard di sicurezza in quanto la struttura, acquistata negli anni 80 dal servizio sanitario regionale, non è stata mai oggetto di adeguati interventi di manutenzione.

Abbiamo invece assistito al passare inesorabile del tempo senza che nulla sia stato fatto ad esclusione del prendere atto che la struttura non è più idonea; non solo, leggiamo oggi che servono ancora indagini più approfondite su tutta la struttura! A tal proposito ci risulta che l’amministrazione comunale di Mombaroccio, nel novembre scorso, aveva fatto eseguire una perizia statica e sismica, (consegnata all’Asur e Area Vasta), nella quale si evidenziano le criticità e gli interventi necessari.

Cgil e Cisl chiedono con forza, all’ AV1 e all’Asur, che servizi di natura sanitaria siano garantiti e chiedono di conoscere la destinazione, temporanea, dei 40 posti letto fino ad oggi destinati alla Bricciotti.

Chiediamo inoltre che vengano destinate al più presto risorse adeguate per rendere idonea la struttura e riportare nel più breve tempo possibile gli ospiti nella struttura.

Abbiamo inoltre la necessità di raccogliere le necessarie garanzie in termini occupazionali rispetto agli infermieri e OSS che prestavano servizio alla Bricciotti oggi temporaneamente trasferiti.

Questa vicenda ci ricorda tanto quella del San Benedetto di Pesaro dove colpevolmente la Regione ha abbandonato quella struttura permettendone il suo progressivo ed inesorabile degrado nel cuore della città. Ecco, questo non deve accadere.

Speriamo che la nuova Amministrazione regionale sia capace di girare pagina e dare segni concreti di discontinuità con il passato.

 

Corriere Adriatico - Pesaro del 07/10/2020

Il Resto del Carlino - Pesaro del 07/10/2020