Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil hanno proclamato per mercoledì 24 Luglio 4 ore di sciopero generale nazionale del settore trasporti, e il 26 luglio per il settore aereo. Nelle Marche i lavoratori del trasporti pubblico hanno manifestato davanti alla Prefettura di Ancona dalle ore 10,00 alle ore 12,00 in contemporanea con le altre città italiane. Lo sciopero è stato di 8 ore nel trasporto ferroviario dalle 9,01 alle 17,01 mentre nel trasporto pubblico locale di 4 ore così come per i gli altri settori si sono avute modalità differenziate a seconda dei settori.
Con lo slogan “Rimettiamo in movimento il Paese “, i sindacati dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil hanno dichiarato uno sciopero generale, il 24 luglio, di tutti i settori dei trasporti per richiamare il Governo alle sue responsabilità. Secondo i sindacati, servono scelte necessarie rispetto al sistema complessivo del trasporto , delle infrastrutture , esistenti e da programmare,ma anche dell regole per il corretto funzionamento della mobilità di persone e di merci. Inoltre, in questo quadro di incertezze, non si rinnovano i contratti nazionali già scaduti da diverso tempo come quelli del Trasporto Pubblico Locale, Ferrovieri , dei Porti e Merci e Logistica Autotrasporto, strade ed autostrade e Anas Autotrasporti e altri ancora.
Nelle Marche, il settore occupa circa 20.000 addetti tra trasporto su gomma e ferro, autotrasporto, merci e logistica, aereo porti e marittimi. strade e autostrade Anas e Autostrade.
I sindacati chiedono una coerente e stabile politica delle infrastrutture che sono il principale moltiplicatore del benessere economico, sociale e ambientale di uno stato; una politica dei trasporti che non sia solo considerata spesa pubblica ma investimenti in competitività per il territorio di una regione, le Marche che, rispetto alla media italiana, ha un Pil al di sotto del di 11 punti percentuali e che necessita di risorse in infrastrutture e trasporti per riconnettere i territori martoriati dal terremoto e per far ripartire lo sviluppo. Per fare questo, occorrono stabilità e strutturazione ai finanziamenti mentre oggi si riducono le risorse stanziate per la famosa “cura del ferro” (investimenti sulle ferrovie). Inoltre, ancora il contratto di servizio con Trenitalia non è stato sottoscritto per problemi con l’autorità di regolazione dei trasporti; un contratto che darebbe certezze ai lavoratori e ai cittadini marchigiani per 15 anni. Da ultimo, c’è da fare i conti con il taglio di miliardi operato dal Governo e che incide anche negli investimenti di Rfi e Anas .
Lo sciopero è stato proclamato anche per ribadire regole chiare e trasparenti, che impediscano la concorrenza al ribasso tra le imprese e che diano priorità alla sicurezza, alla regolarità e alla tutela ambientale, il rinnovo dei contratti di settore in tempi brevi.