Per il futuro e dignità del lavoro pubblico 1 dicembre 2014 #ioscioperoperilcontratto
Sit in regionale ad Ancona ore 9,30 – 12,30 in Piazza del Papa
Il 1 dicembre i lavoratori della Scuola, Sanità, Autonomie Locali, Sicurezza, Università e Ricerca, Ministeri, Enti Pubblici Economici e Agenzie Fiscali si asterranno dal lavoro, pur garantendo le prestazioni essenziali previste per legge, per il rinnovo del contratto nazionale fermo da sei anni ma soprattutto per ribadire la valenza delle tante professionalità del pubblico impiego che chiedono meno sprechi, meno consulenze e maggior valorizzazione del loro operato.
Il Governo mette "bonus" invece di rinnovare i contratti nazionali, toglie servizi ai cittadini riducendo i fondi a regioni, comuni, ministeri, aumenta le tasse locali, tassa il Tfr e distrugge la previdenza complementare a beneficio di banche e assicurazioni.
I lavoratori e le lavoratrici, interessati a promuovere la professionalità e competenza contro i privilegi e la disorganizzazione, hanno perso in sei anni il 10% di stipendio e futura pensione, oltre che possibilità di carriera, formazione e produttività. Hanno perso possibilità di stabilizzazione migliaia di lavoratori precari ed altrettanti rischiano di non avere più possibilità occupazionali
Abbiamo sentito parlare di burocrazia come fosse un fungo che cresce da solo e non per l'incapacità e responsabilità delle leggi votate dalla politica. Abbiamo sentito il Ministro Madia contrapporre il rinnovo dei contratti alla tutela dei disoccupati ma nulla è stato tolto ai parlamentari, all'alta dirigenza ed a coloro che operano nelle stanze del "potere". Si taglia sempre a coloro che mediamente guadagnano 1300 euro al mese.
Le motivazioni dello sciopero generale sono più che mai attuali per i lavoratori pubblici marchigiani.
SCUOLA. Ciò che si prospetta nel progetto "La Buona Suola" è un blocco totale delle retribuzioni fino a tutto il 2018, cui si aggiungerebbe il contestuale ulteriore blocco delle progressioni di anzianità, e una rinnovata struttura delle carriere che consentirebbe solo a due terzi del personale di acquisire il primo dei cosiddetti “scatti di merito”. Scelte diametralmente opposte alle ripetute attestazioni di apprezzamento e stima rivolte dal governo ai lavoratori della scuola, ai conclamati impegni di una giusta valorizzazione professionale. Lavoratori oppressi da livelli quasi insopportabili di disagio, che distruggono quelle condizioni di serenità e di forte motivazione indispensabili a svolgere il proprio compito in contesti sempre più carichi di difficoltà in cui ci si trova ad agire. Non è certo questo il modo giusto per riconoscere e sostenere la dedizione e l’impegno di quanti hanno fin qui consentito alla scuola italiana, col proprio lavoro, di rendere un servizio di qualità.
SANITÀ. Patto per la salute a rischio. Risorse per la Sanità in calo. Ferie accumulate, straordinari non pagati , riposi saltati, copertura del turn -over non garantito, carichi di lavoro sempre più' esasperanti, centinaia di precari che rischiano il posto di lavoro, lavoratori della sanità privata senza contratto dal 2007. In aumento liste di attesa e mobilita' passiva
AUTONOMIE LOCALI. Imposte locali in aumento, qualità' dei servizi pubblici a rischio, aumento del lavoro precario , mancanza di volontà' di riorganizzare il sistema, salario accessorio dimezzato mentre sono in aumento le spese per appalti e incarichi , difficoltà' ad erogare servizi ai cittadini, per i lavoratori di province e camere di commercio molti dubbi sul futuro professionale per colpa di normative incomplete e che non rispondono alle esigenze di cittadini.
ENTI CENTRALIZZATI. Tanti tagli lineari ma mai una vera revisione della spesa, presenza dello Stato nel territorio diminuita, organizzazione del lavoro da superare, salari accessori dimezzati, accorpamenti non funzionali, assunzioni oltre che il contratto bloccati da anni , spesso difficoltà a garantire l'apertura degli sportelli., età' media addetti superiore ai 50 anni, calo dei funzionari in campo contro l'evasione fiscale ed il controllo della legalità', in aumento la spesa per acquisti, appalti e consulenze
TERZO SETTORE. la popolazione invecchia e la domanda di assistenza cresce , calo dei stipendi effettivi sino al 25%, esplosione della cassa integrazione, lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, l'assistenza pubblica cala ma non si mette il terzo settore in condizione di operare
LE RICHIESTE DELLA CISL
SCUOLA. Nel richiedere con forza l'immediato rinnovo del CCNL Scuola, manifestiamo la necessità che in tutte le fasi di realizzazione del progetto di riforma venga garantita reale e attiva partecipazione dei lavoratori e di tutti i soggetti sociali rappresentativi, chiediamo che la varietà e vastità delle tematiche affrontate nel documento "la Buona Scuola" non si riducano a mere enunciazioni, ma trovino riscontro in scelte di governo tali da determinare nei fatti l’avvio di una fase nuova di positiva attenzione alla scuola e di effettivo sostegno alla sua crescita attraverso il riconoscimento del protagonismo professionale della categoria.
PUBBLICO IMPIEGO. Apertura di veri tavoli di confronto, comparto per comparto, per affrontare non solo la parte economica del contratto ma soprattutto quella normativa per confrontarsi sul tema dell'organizzazione del lavoro e coniugare la necessità di dare vere risposte ai cittadini contestualmente alla valorizzazione delle tante professionalità esistenti. Valorizzare la contrattazione decentrata, unico strumento per dare risposte al territorio ed a chi vi opera. Stop ai tagli selvaggi, Si a una vera rivisitazione della spesa per togliere tutte le uscite improduttive e clientelari