Cisl Cgil Uil Scuola e SNALS protestano contro i tagli agli organici delle scuole primarie nella provincia di Macerata. Riduzione degli organici e problemi di sicurezza Rispetto allo scorso anno, a fronte di un aumento di 50 allievi, si registra una riduzione di 38 posti in organico di diritto e di 5 posti in organico di fatto. Di conseguenza è ridotto anche il numero delle classi, che in alcuni casi arrivano a contare fino 27 alunni, compresi disabili. «La situazione – afferma la Segretaria Cisl Scuola Anna Maria Chiurchiù – è aggravata dal fatto che alcuni istituti non hanno una dimensione idonea e che per altri lo stesso Ministero ha rilevato problemi strutturali». Promesse non mantenute sul tempo pieno Altra questione aperta è quella del tempo pieno, rispetto al quale il Ministro Gelmini aveva garantito un incremento delle classi nella Provincia di Macerata. «In barba alle promesse e ignorando la necessità di 7 nuove classi da attivare, rispetto all’anno scorso sono state tagliate 4 classi di tempo pieno». Il sindacato critica il metodo seguito dall’Ufficio scolastico provinciale, che ha convocato le organizzazioni sindacali solo per comunicare le decisioni già prese. Scelte poco trasparenti Critiche anche per l’Ufficio scolastico regionale, che nel ripartire le risorse in organico tra le provincie ha utilizzato criteri tutt’altro che trasparenti. «Ad esempio Macerata – spiega la Chiurchiù – dove il rapporto tra alunni e classi è di 19,2, sono stati tagliati 38 posti. Pesaro invece, nonostante un rapporto più basso (19,14), ha subito il taglio di 18 posti. Non vogliamo certamente una guerra tra poveri, ma solo capire come sono stati decisi dei tagli che incideranno sulla qualità dell’istruzione di tanti bambini e delle loro famiglie, che saranno costretti a far fronte a gravi disagi, specie nelle nostre zone montane. Purtroppo questa è la prova che non tutte le provincie marchigiane hanno lo stesso peso specifico in termini politici. Ci attende un massacro In conclusione la Cisl scuola lancia l'allarme. "Teniamo conto che nel 2009 la scuola pubblica ha già subito tagli importanti. Questo provvedimento è la coda di una strategia di ridimensionamento sul territorio, ma allo stesso tempo temiamo sia l’antipasto di un massacro che prevedibilmente si abbatterà nell’anno in corso sulle scuole secondarie e superiori."