E’ possibile continuare su questa strada? No di certo! Abbiamo una scuola Pubblica Statale ridotta all’osso, con risorse minime, incertezze finanziarie ed ordinamentali.
Fin quando la politica scolastica la determinerà il ministero dell’economie e delle finanze non potremmo, sicuramente, sperare in un cambiamento di rotta.
Ci preoccupano le dichiarazioni del Ministro dell’’Istruzione che parla di migliorare la qualità dell’offerta formativa abbattendo i costi del sistema d’Istruzione. Ci sembra contraddittorio quello che c’è scritto nella circolare sugli organici che prevede, attraverso la riduzione di posti, una scuola in grado di garantire un effettivo diritto allo studio.
Ci preoccupa il futuro di questa scuola, in cui abbiamo creduto, in cui i nostri lavoratori profondono impegno e passione e che la difficile sostenibilità economico-finanziaria sta minando. Nelle Marche stiamo assistendo ad un consistente taglio degli insegnanti e del personale ausiliario e amministrativo oltre all’impossibilità di nominare personale supplente con il rischio reale di non garantire le ore di lezione e la sicurezza degli ambienti scolastici. Nella scuola primaria per il prossimo anno scolastico, in tutta la regione, verranno tagliati circa 173 posti dei quali 81 nella provincia di Ascoli Piceno, 43 in quella di Macerata, 31 in quella di Ancona e 18 in quella di Pesaro, oltre ad una diminuzione complessiva di 41 classi. I tagli di posti sono pesanti sia per i lavoratori che non riavranno un posto di lavoro sia per la gestione della didattica dei programmi di insegnamento: mancheranno tempi distesi per la docenza e ai ragazzi un apprendimento proficuo; non ci sarà abbastanza tempo per seguire i ragazzi stranieri e per un reale inserimento dei bambini diversamente abili, i quali sono inseriti spesso in classi numerose, oltre i 20 alunni, e non sempre gli insegnati di sostegno a loro dedicati hanno orari completi. Tutti sanno che l’istruzione e la sanità sono gli indicatori per valutare le politiche di uno Stato democratico che investe sullo sviluppo del proprio paese e dei propri cittadini. I dati parlano chiaro, l’Italia è agli ultimi posti, tra i paesi dell’Unione Europea, nella graduatoria della spesa pubblica totale destinata all'istruzione, tant’è vero che il sistema scolastico italiano sta chiedendo alle famiglie di compartecipare alle spese per garantire il diritto allo studio dei propri figli. Condivisibile è il documento del Coordinamento Dirigenti Scolastici della Cisl Scuola Marche che nel denunciare le difficoltà in cui versano gli Istituti scolastici della nostra regione, evidenziano le criticità su cui è necessario fare chiarezza. Chiedono di affrontare quanto prima le questioni economico finanziare per evitare di lasciare irrisolti i problemi di bilancio della maggior parte delle istituzioni scolastiche. Rivolgiamo un appello alle Istituzioni locali affinché tutti, dalla Regione agli Enti Locali, dalle Istituzioni Scolastiche all’Ufficio scolastico Regionale, pongano al centro dei loro programmi e del loro lavoro la Scuola, un bene per tutti i cittadini di questo Paese, un bene che rischia di essere smantellato da scelte miopi del nostro Governo.
Ancona 30 aprile 2010 Il Segretario generale Cisl Scuola Marche Francesca Conti