Una lettera aperta al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli per chiedere un incontro urgente sul finanziamento e la regolamentazione del Fondo regionale di solidarietà.
La richiesta proviene da Cgil Cisl Uil Marche e dalle Federazioni dei pensionati Spi Fnp Uilp Marche, allarmate per la situazione dei servizi socio sanitari residenziali e diurni per anziani, disabili e persone con disturbi mentali.
« Dal 1 gennaio 2015 - scrivono le organizzazioni sindacali - è entrata in vigore una nuova normativa regionale la cui applicazione modifica i criteri di compartecipazione al costo di questi servizi. Ad aumentare - senza una preventiva verifica sull’effettiva efficacia della prestazione erogata ai reali bisogni dell’utente - è la cosiddetta “quota sociale”, a carico dell’utente o del Comune in cui questi risiede, secondo modalità stabilite dai regolamenti comunali.
Per tutto il 2015, anche grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali confederali e dei pensionati di Cgil Cisl Uil Marche, l’aumento delle rette è stato “congelato” in attesa che la Regione stanziasse un apposito Fondo regionale di solidarietà. Lo scopo del Fondo - a tal fine previsto dal Protocollo Regione-Sindacati del 14 febbraio 2014, poi recepito con Dgrm 149 e richiamato dal Protocollo del 27 luglio 2015 – è quello di coprire tali aumenti, almeno per utenti con Isee medi e bassi.
Dal 1 gennaio 2016 i soggetti gestori stanno applicando la nuova normativa, imponendo agli utenti aumenti insostenibili (tra il 30% e il 60%). I servizi interessati sono quelli di seguito indicati. Per l’area anziani: centri diurni e RSA anziani. Per la disabilità: RSA, Residenze protette, Comunità alloggio per disabili gravi e Centri diurni socio educativi riabilitativi. Per l’area salute mentale: le Comunità protette per persone con disturbi mentali».
I sindacati lanciano un appello anche alle amministrazioni comunali, invitate a non “scaricare” in modo automatico tali aumenti in capo agli utenti, ad aprire dei tavoli tecnici con i sindacati sui territori per ridefinire criteri di accesso e di compartecipazione ai servizi attraverso regolamenti omogenei almeno a livello di Ambito Territoriale Sociale e che tengano conto della nuova normativa Isee e, a tal proposito, delle recenti sentenze intervenute.
Anche per questo la lettera è stata inviata per conoscenza all'Anci Marche, oltre che al Presidente della IV Commissione consiliare dell'Assemblea legislativa regionale Fabrizio Volpini e ai Rappresentanti dei gruppi consiliari.