«Per il 2015 è prevista una pressione fiscale insostenibile » commentano i sindacati confederali territoriali all'uscita dall'incontro con l'amministrazione comunale di Senigallia sul bilancio preventivo del 2015.
«Prevedere aumenti dell’addizionale comunale dell’IRPEF della fascia di reddito da 11.000 a 15.000 euro significa tassare cittadini che vivono con circa 1.000 euro al mese e sono in situazione di povertà relativa. - affermano le segreterie zonali Cgil Cisl Uil di Senigallia - E per coloro che possiedono la prima casa si prevede un aumento della TASI con l’eliminazione parziale delle esenzioni dal pagamento.»
Sostanzialmente il problema di fondo è che a livello nazionale è stata abbassata la pressione fiscale sui redditi medio bassi (vedi gli ottanta euro) mentre a livello locale i comuni, per effetto del mancato trasferimento delle risorse e per le dinamiche del patto di stabilità interno, chiedono ai cittadini maggiori sacrifici.
I sindacati negli anni passati, attraverso la contrattazione territoriale con il Comune di Senigallia, erano riusciti a spostare il peso delle maggiori entrate sulle fasce di popolazione più ricca. A tutto il 2014 era prevista, infatti, per i residenti del Comune di Senigallia, un fascia di esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale per i redditi fino a 15.000 euro e una progressività della tassazione a partire da una aliquota 0,4 e fino a 0,8. Come per la TASI c'erano delle detrazioni legate al valore della rendita catastale che variavano da 160 a 40 euro e una ulteriore riduzione dell’imposta legata al valore dell’ISEE del 50% o del 30 % dell’imposta.
Oggi l' amministrazione comunale ha comunicato, durante l’incontro di Venerdì 24 Luglio scorso, che le maggiori entrate saranno concentrate soprattutto nella fascia di popolazione con reddito più basso. « Secondo le stime da noi elaborate, le persone con un reddito fra 11.000 e 15.000 euro che fino all'anno scorso rientravano nelle fasce di esenzione oggi si ritroveranno a pagare,fra IRPEF e TASI, fino a 120 euro mentre per quelle con un reddito fra 15.000 e 28.000 dovrebbero avere un aggravio fiscale di 150 euro all'anno - ribadiscono Cgil Cisl Uil di Senigallia - Per questo chiediamo ai consiglieri comunali, in previsione dell’approvazione del bilancio preventivo di intervenire la rotta su una manovra solo rivolta ad aumentare la pressione fiscale e che non valuta interventi più incisivi nel contrasto all'evasione fiscale. Nel 2014 la città di Senigallia - ricordano i sindacati - ha accolto un milione di turisti e il comune ha incassato a titolo di tassa di soggiorno 230.000 euro e rispetto ai 750.000 euro previsti in bilancio sarebbe opportuno che da una azione di recupero di queste risorse potrebbero derivare risorse da utilizzare per alleggerire la manovra sulle fasce di reddito basse.»
A fronte di questa situazione, le segreterie zonali Cgil Cisl Uil di Senigallia chiedono con forza all'amministrazione comunale, di riaprire il confronto coinvolgendo anche il consiglio comunale, per valutare la proposta di aumentare la fascia di esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale sull’IRPEF, di prevedere il mantenimento dell’esenzioni sulla TASI per la prima casa e il mantenimento dell’aliquota agevolata per i canoni di locazione a canone concordato.