I tagli sulla sanità che il Direttore Generale dell’ASUR ha imposto alle diverse Zone Territoriali, se non verranno scongiurati, causeranno una disgregazione del Servizio Sanitario Regionale Pubblico. I tagli previsti alle assunzioni, anzi, il blocco del turn over, sono ingiusti per tutti i territori ma per alcuni di questi, in special modo quelli del sud delle Marche, sono insopportabili. Renderanno impossibili il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza o la sostituzione dei pensionamenti o trasferimenti degli operatori. C’è una sorta di accanimento sulle Zone Territoriali n.12 e 13 che negli ultimi anni hanno dovuto sopportare vicissitudini inenarrabili e le conseguenze di una dotazione organica assolutamente sottodimensionata, una perdita costante di servizi ed un abbassamento preoccupante dei livelli minimi assistenziali. Non vi è ingiustizia più grande di trattare in modo eguale soggetti diseguali. Si parla infatti di sacrifici per tutte le Zone ma si dimentica che le risorse destinate negli ultimi anni al nord della regione sono state ingenti anche perché in quella parte delle Marche si concentrano le alte specialità sanitarie. Guarda caso, però, proprio al nord si registra la percentuale maggiore di mobilità passiva extraregionale che tutta la collettività deve caricarsi. La CISL FP quindi giudica molto positivamente l’iniziativa congiunta dei sindaci di Ascoli Piceno e San Benedetto di convocare le rispettive conferenze dei Sindaci per discutere di sanità. La politica locale, infatti, si deve fare carico delle possibili conseguenze dei tagli sulle assunzioni già preventivate dal Dr. Ciccarelli ed unendo le forze, si spera, possa mostrare di essere in grado di ricoprire il ruolo di garante dei diritti dei cittadini in particolare di quelli meno abbienti. Le parole non servono più. Occorrono atti politici veri, seri e concreti nei confronti del Presidente della Giunta Regionale, dell’Assessorato alla Sanità e dell’ASUR che non possono permettersi di fare tagli lineari indiscriminati senza tenere conto della storia territoriale ed economica di ogni singola Zona Territoriale. La CISL FP sarà al fianco della Regione in tutte quelle iniziative finalizzate alla diminuzione degli sprechi, dei privilegi, delle ruberie e delle consulenze inutili ma non potrà acconsentire a tagli sul personale, alla mancata sostituzione degli operatori in pensione e alla mancata copertura dei primariati vacanti. Nella Z.T. 12 come in tutte le altre Zone del Sud delle Marche. Tutto questo, se avvenisse, darebbe origine alla perdita ulteriore di servizi e reparti perché senza personale non si potranno mantenere in piedi i servizi attualmente erogati ne sviluppare altre specialità di cui il sud delle Marche ha diritto. L’immediata conseguenza di ciò sarebbe la consegna della sanità ai privati, alle cooperative o l’esplosione del ricorso agli ambulatori privati dei medici con enorme danno ai cittadini. Le quattro cliniche private del territorio stanno attrezzando le proprie strutture per carpire, più di quanto stiano già facendo, professionisti e pazienti che, insoddisfatti dell’offerta pubblica, ricorreranno al privato. La CISL FP ritiene inutile la costituzione dell’Azienda Sanitaria Marche Sud ma auspica fortemente la nascita degli Ospedali Riuniti di Ascoli e San Benedetto che, però, non potrà prescindere dagli opportuni finanziamenti ed investimenti perché, se lo mettano in testa i soliti ragionieri della Regione, costituire ospedali riuniti non significa sommare i servizi e reparti dei due nosocomi ma scegliere con oculatezza e competenza quali e quanti servizi sanitari insediare su un territorio più ampio e rispondere, così, in maniera equilibrata e soddisfacente ai bisogni dei cittadini di Ascoli e San Benedetto che hanno pari dignità. Per ottenere questo, saranno necessarie le dovute risorse economiche ed umane. Quelle che il sud delle Marche rischia di non ottenere anzi di perdere.
IL SEGRETARIO GENERALE FP-CISL ASCOLI-FERMO Giuseppe Donati
18 ottobre 2010