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  • Un incontro per ricordare Padre Galassi

In memoria di Padre Adalberto Galassi. A dieci anni dalla scomparsa del Sacerdote Missionario di Caldarola, il Comitato che ne ha raccolto l’eredità lo ha ricordato con un incontro nella sua città natale al Palazzo Pallotta.

La memoria è un giardino…semina. Un incontro - organizzato in collaborazione con l'Associazione culturale Arte per Marche che ne ha curato la componente artistica - per parlare dell’Africa, delle contraddizioni e delle potenzialità di una terra straordinaria e martoriata. Un’occasione per approfondire le tematiche legate alle missioni degli istituti religiosi e della cooperazione internazionale.

Lo hanno fatto alcune persone che con Adalberto hanno lavorato ed altre che ancora oggi ne portano avanti le opere nel remoto villaggio di Kibiti, Tanzania, dove è ancora vivo il ricordo di un uomo che ha donato la sua vita per il popolo africano.

Presenti il Generale dell’Istituto Missionario della Consolata di Torino - la Congregazione della quale Adalberto faceva parte - Padre Stefano Camerlengo, il Direttore dell’Iscos Marche (Istituto di cooperazione internazionale della Cisl) Fausto Mazzieri, la giornalista e fotografa Romina Remigio, Il Presidente della Fondazione Balducci Rossi, Tommaso Rossi e il Prof. Giorgio Cegna.

Un ricordo reso attuale dalle opere del “Comitato pro Missione Kibiti di Padre Adalberto Galassi”, costituito dopo la sua morte per iniziativa dei familiari. In particolare il progetto Uwawaru, una cooperativa agricola in cui cristiani e musulmani cooperano per il bene comune nel Distretto del Rufiji, una delle aree più povere e depresse della Tanzania. Progetto sostenuto anche dalla Regione Marche, dalla Provincia di Macerata - rappresentati nell’incontro dal Consigliere Angelo Sciapichetti e dall’Assessore Massimiliano Bianchini – e dal Comune di Caldarola.

In apertura  è stato proiettato il documentario “Donne di pace” prodotto nel 2008 dal regista Alessandro Galassi, nipote di Padre Adalberto, che ha raccontato l’attività delle Suore dell’Istituto femminile della Consolata in Tanzania. L’incontro si è concluso sulle note di Bach con una performance eseguita dal Maestro di Violoncello Alain di Liberatore.