L'invecchiamento della popolazione pone una sfida sempre più urgente per la società: ridefinire un modello di welfare per gli anziani che sia sostenibile ed efficace. La questione diventa ancora più pressante alla luce dell’indebolimento delle reti familiari, tradizionalmente il principale sostegno per la terza età. Quali soluzioni possono garantire assistenza, integrazione sociale e qualità della vita per gli anziani? A questa domanda ha cercato di rispondere un'indagine condotta dalla FNP CISL e dalla CISL di Jesi, Fabriano e Senigallia, con particolare attenzione alle case di riposo, da sempre un punto di riferimento per l’accoglienza degli anziani. L’analisi ha messo in luce importanti differenze nell’organizzazione, nella gestione e nell’erogazione dei servizi offerti da queste strutture, con una significativa variabilità nella qualità delle prestazioni socio-assistenziali. L’indagine ha rilevato la presenza di 25 case di riposo nei comuni appartenenti ai tre ambiti sociali di riferimento, così suddivise: Fabriano con 3 strutture, Senigallia con 9 e Jesi con 13. Questa distribuzione evidenzia una forte concentrazione di servizi in alcune aree rispetto ad altre, sollevando interrogativi sulla capacità di risposta ai bisogni della popolazione anziana in modo equo e capillare.
Dalla ricerca emerge la necessità di ripensare il welfare per gli anziani, passando da un modello tradizionale basato esclusivamente sulle case di riposo a un sistema più diversificato e inclusivo. Tra le principali proposte avanzate vi è l’attivazione di un tavolo anziani negli ambiti sociali per programmare e rimodulare i servizi, con l'obiettivo di innovare e qualificare l’offerta. Si suggerisce inoltre lo sviluppo di nuove soluzioni abitative, come case-albergo, appartamenti in cogestione e un sistema territoriale di vicinanza agli anziani, per favorire l'autonomia e la socializzazione. È fondamentale garantire l’uniformità delle carte dei servizi, con standard omogenei per assicurare equità nell’erogazione delle prestazioni alberghiere e socio-sanitarie.
Nello specifico, per migliorare la qualità della vita all’interno delle case di riposo, la ricerca ha individuato alcune priorità: ridisegnare e qualificare l’offerta dei servizi incentivando attività ricreative e occasioni di socializzazione per evitare l’isolamento; rafforzare la collaborazione con il volontariato creando sinergie tra strutture, enti locali e associazioni per ampliare il supporto agli ospiti; definire standard minimi per i servizi socio-assistenziali, garantendo livelli di assistenza uniformi e adeguati su tutto il territorio. L’analisi della FNP CISL e della CISL di Jesi, Fabriano e Senigallia evidenzia dunque la necessità di un cambio di paradigma nell’assistenza agli anziani, ponendo l’accento su un welfare che non sia solo assistenziale, ma anche inclusivo e partecipativo. Il futuro del sistema di cura per la terza età dipenderà dalla capacità di innovare, diversificare le risposte ai bisogni e garantire un’adeguata qualità dei servizi su tutto il territorio.