Venerdì 4 maggio 2012, presso l’ospedale di Treia, si è svolto il convegno “Osteoporosi, un ladro silenzioso”.
L’iniziativa, organizzata dall’Asur Marche, dal Comune di Treia e dalla Fnp di Macerata, ha posto al centro dell’attenzione le questioni relative alla prevenzione, alla terapia e alla riabilitazione dell’osteoporosi, malattia cronico - degenerativa che consiste nella progressiva riduzione del livello di calcio nelle ossa, che perdono così resistenza e diventano fragili e soggette a gravi fratture (particolarmente temibile quella del femore).
Un nemico silenzioso di tanti anziani, che spesso devono a tale patologia la perdita della loro autosufficienza. Una malattia insidiosa, difficilmente diagnosticabile in tempi utili a causa della mancanza di sintomi evidenti. Oltre che combattuta con i farmaci, l’osteoporosi può essere prevenuta attraverso un cambiamento dello stile di vita, che comporti un adeguato esercizio fisico, l’esposizione solare controllata e una dieta ricca di calcio e vitamina D.
Tra i relatori del convegno il Dott. Giorgio Mancini, ex primario dell’Unità Operativa di Geriatria dell’Ospedale di Macerata, i Dott.ri Elvio Giannandrea, Maria Donata Mancinelli, Milena Sant’Angelo, Claudio Fiorani, Monica Sgolastra, Anna Maria Scimia, Giovanni Pascucci, Enrico Luchetti e il Fisioterapista Francesco Cerquetti. Ha introdotto i lavori il Segretario generale della Federazione dei pensionati della Cisl di Macerata, Dino Ottaviani.
Al termine dei lavori è stata data la possibilità, ai partecipanti che si erano precedentemente prenotati, di sottoporsi ad esami gratuiti di ultrasonometria ossea.
Il convegno ha rappresentato anche l’occasione per valorizzare l’Ospedale di Treia, riconvertito in Casa della salute. E’ questa una tipologia di struttura destinata ad acquistare un ruolo centrale nella rete dell’offerta di servizi delineata dal Piano socio sanitario 2010 – 2012 della Regione Marche.
Oltre ad ospitare 42 posti letto (16 di riabilitazione e 26 di lungodegenza), la Casa della salute funge da cerniera tra il sistema delle cure primarie e i servizi diagnostici e terapeutici specialistici per le patologie di maggiore impatto, garantendo l’integrazione con i servizi sociali per la presa in carico globale, la risposta ad alcune tipologie urgenze meno gravi attraverso il servizio di continuità assistenziale e alcuni servizi di prevenzione come vaccinazioni, certificazioni e screening.
Una tipologia di struttura ideale soprattutto per rispondere, attraverso la collaborazione tra professionisti di diverse discipline, ai bisogni sociali e sanitari della popolazione anziana e fragile, e che fungerà da riferimento per la riconversione degli ospedali di piccole dimensioni, all’interno del processo in atto di riorganizzazione dell’intero sistema sanitario regionale.