Dopo anni di sollecitazioni e documenti presentati da Cgil e Cisl di Urbino, ai Comuni e alle Comunità montane del territorio, finalmente, venerdì 29 ottobre scorso è stato presentato il Protocollo d’intesa che vede il Comune di Urbino e le Comunità Montane del Montefeltro, del Catria e Nerone e dell’Alta Valle del Metauro, ufficializzare la realizzazione di un brand unico per promuovere il turismo ed il territorio di tutto il Montefeltro.
Il progetto, che nasce sotto la regia dell’Università di Urbino, finalmente mette al centro un concetto elementare e di base: non si possono valorizzare territorio, bellezze naturali ed architettoniche e prodotti dell’enogastronomia, andando in ordine sparso, specie se il territorio è caratterizzato da anni di politiche poco attente alle aree interne.
Serve fare massa critica e unificare gli sforzi per valorizzare l’intero sistema e l’immenso patrimonio di tutto il territorio, dal Carpegna ai confini con le altre regioni e province marchigiane, che sono un simbolo di prestigio e biodiversità.
Cisl e Cgil da tempo nei vari incontri sulla contrattazione sociale, sia con i singoli comuni che in quelli con le Comunità montane, sollecitavano i vari attori pubblici a mettere insieme le forze per dare senso a un’azione comune che finalmente si traduce in questa prima dichiarazione d’intenti.
Occorrono adesso, come ha ricordato in rappresentanza del Magnifico Rettore dell’Università urbinate, il Prof. Fabio Musso, passare dalle parole ai fatti. Serve innanzitutto dare una precisa identità al “marchio rappresentativo", ma soprattutto occorre realizzare tutte quelle opere essenziali, infrastrutturali e di sistema di cui tutto il territorio necessita.
Serve innanzitutto far diventare i comuni delle aree interne, piccoli e grandi, luoghi dove è possibile vivere e sviluppare le iniziative economiche e sociali, occorre ridare ai borghi dei servizi primari (servizi sociali, sanitari, banche, farmacie, uffici postali), falcidiati dalla logica demografica e dei profitti economici.
Serve un moderna rete di strade e servizi che agevolino l’afflusso di turisti, moderni servizi di ITS e, più di ogni altra cosa, una adeguata rete di ricettività alberghiera e ristorativa, oggi fortemente carente o inadeguata alle prospettive future.
In sostanza, un buon avvio, ma l’obbligo culturale di non farne solo un biglietto di promozione politico-culturale, ma un vero cambio di passo, che porti vera valorizzazione dell’immenso patrimonio storico culturale, paesaggistico di Urbino e di tutte le aree interne, senza primogeniture, ma consapevoli che l’unica vera arma potrà essere la capacità di rappresentare e valorizzare.
Come sempre, Cgil e Cisl vigileranno e continueranno a sostenere questo primo sforzo comune, per il bene delle popolazioni del territorio