«La scelta della Gran Bretagna e dei suoi cittadini di uscire ed isolarsi dall'Unione Europa e' una decisione sbagliata e preoccupante che apre indubbiamente scenari di incertezza per il futuro del continente europeo». Lo sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. «Ora l'Europa ed i Governi hanno il dovere di rispondere alla scelta della Gran Bretagna accelerando nella costruzione dell'Unione politica europea, attraverso una svolta nella gestione comune del debito, con un fisco omogeneo, un welfare nuovo ed inclusivo, politiche per la crescita e per gli investimenti pubblici e privati, rimettendo al centro la dignità' del lavoro, la solidarietà e la partecipazione dei cittadini. Questo e' quello di cui ha bisogno l'Europa. Ripartire dal sogno lungimirante dei padri costituenti e di tanti statisti europeisti come Adenaeur, Kohl, Moro, Mitterand. Gli Stati Uniti d'Europa sono la risposta migliore al rigurgito dei nazionalismi, alla xenofobia, ai tentativi di riportare indietro l'orologio della storia. Ed il sindacato europeo, la Ces, deve impegnarsi ed intestarsi questa battaglia culturale per aprire ora una nuova fase nella vita economica e sociale del nostro continente, ponendo fine alle politiche di rigore economico, ma adottando un percorso chiaro di sviluppo e di crescita capace di ridare slancio e vigore al sogno di una casa comune europea".
Commentando i risultati sul referendum in Gran Bretagna sull'appartenenza all'Ue, anche Luca Visentini, Segretario Generale della Confederazione sindacale europea, afferma «Questo è un giorno buio per l'Europa, per la Gran Bretagna e per i lavoratori. Deve essere una sveglia per l'Ue per offrire una soluzione migliore per i lavoratori. C'è una profonda disillusione in Europa, non solo in Gran Bretagna. Austerità, tagli nella spesa pubblica, disoccupazione, il fallimento dei governi di rispondere ai bisogni delle persone, il fallimento dell'Ue di agire insieme alimentando il sentimento anti-Ue. I lavoratori vogliono un'Ue che agisca per migliorare le loro vite. L'Ue ha bisogno di agire decisamente per assicurarsi che questo non sia l'avvio del disgregamento dell'Unione europea, e non danneggi i diritti dei lavoratori. L'Ue deve iniziare a dare ancora benefici ai lavoratori, creare una società più giusta ed equa, investire in posti di lavoro di qualità, servizi pubblici efficienti e opportunità reali per i giovani. La Ces sostiene il sindacato britannico Tuc nel dire che i lavoratori britannici non devono pagare il prezzo per la Brexit. La Ces continuerà e rafforzerà la sua lotta per un'Europa più equa e sociale».