Sinergie nel rispetto delle singole specificità territoriali. Cgil, Cisl e Uil territoriali, insieme ai rispettivi sindacati dei pensionati, hanno presentato un documento unitario alla conferenza dei sindaci dell’Ambito territoriale sociale 17 San Severino Matelica: all’ordine del giorno dell’assemblea svoltasi nel pomeriggio di ieri, 30 novembre, c’erano le politiche sociali sul territorio, declinate nei vari aspetti, dai fondi per la non autosufficienza, alla famiglia passando per i care-giver, ai tirocini per l’inclusione fino al contrasto alle dipendenze da gioco d’azzardo e digitali. «Programmazione unitaria per un territorio vasto, che si compone di molte municipalità e campanili, ribadendo appunto - rimarcano Cgil, Cisl e Uil territoriali nel documento presentato ai sindaci - che per valorizzare appieno le potenzialità del territorio sarebbe opportuno superare i campanilismi senza mortificare le specificità locali.» Diverse le motivazioni che portano ad evidenziare la necessità di una visione di assieme e non iperlocalistica: «il territorio dell’Ambito sociale 17 è omogeneo per le bellezze naturalistiche ed architettoniche, per le attività del settore primario e di quelle collegate. Un territorio ricco di testimonianze - ambientali, storiche e culturali - di epoche diverse che è attrattivo sotto il profilo turistico in tutte le stagioni. Si tratta di trasformare queste ricchezze in risorse, facendo rete e per incentivare il sistema di imprese legate all’attività agro-alimentare a raggiungere un modello che sia remunerativo, rispettoso dell’ambiente, il tutto con chi questo territorio lo abita e lo vive. – rilanciano i sindacati territoriali - Una organizzazione che tenga insieme i vari pacchetti di turismo legato alla cultura, alle varie stagioni, all’ambiente, agli interessi delle varie generazioni. Territorio in rete per rendere appetibili gli asset di cui si dispone, ma senza chiudersi ed anzi aprendosi agli scambi e alla collaborazione. Un esempio? La valorizzazione della risorsa acqua, non solo come bene comune di consumo essenziale ma anche fonte di vacanza rilassante e sportiva. »
Un territorio in rete per il turismo ma anche attento ai servizi pubblici e alle infrastrutture: «Il miglioramento del sedimento stradale senza ferire il territorio, la destinazione degli edifici pubblici a diverse funzioni come funzioni: nidi d’infanzia, scuole , housing sociale. – sottolineano i sindacati - Mettere a disposizione della cittadinanza, con priorità data agli anziani, luoghi di aggregazione: un utilizzo sociale delle Sae non è un’ipotesi da scartare. Promozione e sostegno a servizi e attività di welfare inclusivi per aiutare gli anziani a valorizzare tutte le loro competenze e potenzialità e per dare risposte alla crescente povertà e alla solitudine che colpisce principalmente gli anziani prevedendo anche la riduzione delle tariffe e dell'Irpef comunale. Rivolgere una attenzione particolare ai servizi sociali e sanitari di prossimità (Casa della Comunità, Ospedale di Comunità) favorendo l'assistenza domiciliare in modo particolare a favore degli anziani non autosufficienti collegandola al Servizio di assistenza domiciliare e quindi un rafforzamento dell’assistenza sociale di territorio. Favorire ogni soluzione abitativa per gli anziani non autosufficienti che possa superare la logica delle residenze, avendo particolare attenzione all'aumento delle rette assolutamente non accettabili nell'attuale situazione economica. Sostegno ai giovani con politiche in grado di favorire principalmente la genitorialità. » Un altro punto evidenziato da Cgil, Cisl e Uil: « Fondamentale è che per ogni decisione si tenga conto della differenza di genere. Dobbiamo avere consapevolezza del fatto che la fragilità geografica delle aree interne rischia di produrre processi di marginalizzazione che si allineano al declino demografico. L’asse sanità-trasporti-istruzione-valorizzazione dell'agroalimentare e delle imprese locali-digitalizzazione insieme ai servizi sociosanitari efficaci ed efficienti saranno il volano per fermare questo tracollo. La ricostruzione deve rispettare la storia, le abitudini e i costumi di vita, ma non può essere fotocopia dell’esistente. Una ulteriore cementificazione dovrebbe rappresentare l’ultima ratio. Con gli attuali canali di finanziamento, del tutto straordinari, bisogna progettare il futuro con nuove forme di socialità di redditività e di attrattività durevoli.»