La stagione turistica sta per ripartire ancora con molte incertezze e restrizioni condizionata dall’emergenza sanitaria che vedrà, come per il 2020, un probabile lento inizio e presenze soprattutto nei mesi di luglio e agosto.
I settori del turismo e della cultura sono stati e sono ancora fra quelli più colpiti in questa fase pandemica: i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire.
Sono stati i lavoratori a pagarne le conseguenze in termini di occupazione e di reddito, anche se il settore partiva già da una condizione difficile caratterizzata da precarietà, lavoro grigio, contratti intermittenti e stagionali.
CGIL CISL e UIL di Ascoli Piceno, insieme alle categorie provinciali FILCAMS CGIL – FISASCAT CISL Marche e UILTUCS UIL Marche, ritengono necessario un cambio di passo che tenga insieme prospettive di sviluppo, investimenti e strategie per la creazione di occupazione stabile e qualificata. Non può, infatti, esistere una strategia vincente di rilancio e sviluppo duraturo in termini di promozione e offerta turistica per il nostro territorio senza la qualificazione del lavoro, perché il turismo si fa con persone qualificate, formate e correttamente retribuite, capaci di accogliere e guidare chi arriva nei nostri territori.
Per CGIL CISL e UIL di Ascoli Piceno servono scelte chiare rispetto a un “nuovo” turismo sostenibile in termini economici, sociali e ambientali, in particolare va «garantito, come precondizione, lavoro di qualità per avere turismo di qualità attraverso l’applicazione, in modo uniforme e regolamentato, del CCNL di settore, garantendo contemporaneamente le condizioni di salute e sicurezza e investendo nella professionalità delle lavoratrici e lavoratori attraverso adeguate politiche della formazione; favorita un’offerta turistica destagionalizzata e integrata nel territorio attraverso la promozione dei “turismi” (balneare, congressuale, culturale, sportivo, ecc) valorizzando il patrimonio naturalistico, storico, artistico edenogastronomiche anche delle aree interne con l’obiettivo di avere flussi turistici più costanti e differenziati durante l’anno. Inoltre è necessario promuovere le economie di rete anche nel settore del turismo attraverso il sostegno alle reti di impresa, lo sviluppo di appositi service territoriali e figure professionali a supporto di tutte le strutture ricettive in una logica di promozione turistica provinciale - rilanciano i sindacati - e recuperare le carenze infrastrutturali di collegamento e potenziare le strutture di mobilitàviaria, ferroviaria e portuale (A14, Salaria, Pedemontana, Ferrovia dei due mari - linea adriatica). E' necessario valorizzare le potenzialità dei Parchi, riserve naturali esistenti e borghi storici e sfruttare la potenzialità e attrattività dei prodotti tipici locali e a Km 0 per il turismo enogastronomico.»
Nello specifico, alla luce del dibattito che sta crescendo in vista delle prossime elezioni comunali a San Benedetto del Tronto, CGIL, CISL e UIL sottopongono a tutte le forze politiche interessate, alcune ulteriori proposte,vista la vocazione del territorio al turismo:
• Riqualificare le aree strategiche anche in relazione alla tutela dell’ambiente quali la Sentina e il Parco Marino
• Sviluppare un sistema di mobilità pubblico più moderno, efficiente e conveniente progettato in relazione al piano parcheggi, al piano del commercio, ai tempi di vita e di lavoro coniugando le esigenze di una città turistica con le necessità dei lavoratori e delle lavoratrici
• Prevedere come opera necessaria la bretella Grottammare /San Benedetto del Tronto
• Potenziare il collegamento e aumentare le fermate dei treni lungo la linea adriatica e ammodernare la stazione anche in termini ambientali
• Garantire il livello di qualità dei servizi sanitari e sociali offerti ai turisti, in base ai flussi durante l’anno, ampliando le dotazioni organiche attuali
• Sollecitare il coinvolgimento degli Istituti Scolastici locali come l’Ipsia e l’Alberghiero per la qualificazione delle professionalitàdei lavoratori più giovani
• Riqualificare alcune strutture multifunzionali come ad esempio il Palariviera
• Ridare al Porto la sua funzione centrale di tutela e sostegno alla pesca, valorizzando l’intera area in funzione del turismo da diporto, della ristorazione, del turismo ittico.