Comunicati Stampa

07/08/2025 Psichiatria in carcere FNS CISL Marche: “Spostare il problema da Ascoli ad Ancona non è la soluzione"
«Leggiamo dalla cronaca di stampa che la deputata della Lega, Giorgia Latini, in merito alle note problematiche avvenute negli ultimi tempi presso il reparto Atsm (Articolazione per la Tutela della Salute Mentale) della Casa Circondariale di Ascoli Piceno propone quale soluzione al problema, lo spostamento del reparto psichiatrico presso La casa circondariale di Montacuto. - scrive in una nota stampa il Segretario Generale della FNS CISL Marche, Fabio Sacchi -  Che sia chiaro sin da subito, spostare il problema da Ascoli in Ancona, non è una soluzione. Da tempo stiamo chiedendo di risolvere il problema, chiedendo di ampliare ed aumentare la presenza di personale sanitario presso la struttura Atsm di Ascoli, aiutando quindi e sostenendo il lavoro dei nostri colleghi della Polizia Penitenziaria.» «Purtroppo, invece di trovare soluzioni reali, si vuole spostare il problema ad Ancona, alla Casa Circondariale di Montacuto, che non è dotato di una struttura a sé che permetta di ospitare soggetti psichiatrici, tant’è che ha solo un blocco detentivo, dove sono ubicati detenuti, appartenenti al circuito di alta sicurezza, detenuti di media sicurezza e detenuti protetti, con i quali gli psichiatrici non possono stare. - prosegue Sacchi - Oltretutto è risaputo che ad Ancona manca personale penitenziario, con una carenza dello stesso di circa il 30 % e un sovraffollamento di detenuti di circa 120 unità, senza dimenticare che la Polizia penitenziaria di Montacuto, ha la competenza anche per gli arrestati nella provincia di Macerata a causa della chiusura del carcere di Camerino a causa del sisma.» «Si vuole risolvere il problema? basterebbe potenziare il servizio medico presso la Casa Circondariale di Ascoli Piceno, utilizzando la struttura separata di cui la Casa circondariale è dotata, per ospitare i detenuti psichiatrici. - rilancia il Segretario Generale della FNS CISL Marche - Per non parlare della necessità di potenziare le REM. Invece così non si fa altro che spostare il problema da Ascoli Piceno ad Ancona, peggiorando di fatto la risoluzione dello stesso, con effetti negativi non solo sui Poliziotti Penitenziari, ma anche sugli stessi detenuti.» «Che faremo appena si verificherà che la soluzione proposta non funziona, anzi peggiora la vita di tutti all’interno del carcere? Non giochiamo con i colleghi della Penitenziaria né con i detenuti, i problemi vanno risolti, non spostati per fini elettorali.  - conclude Fabio Sacchi - Invitiamo la deputata a visitare la Casa Circondariale di Montacuto insieme ai nostri rappresentanti, per comprendere la nostra posizione.»
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06/08/2025 Marche, cresce la desertificazione bancaria, FIRST CISL : “Oltre 100 mila cittadini senza sportelli, situazione preoccupante”
Continua la chiusura degli sportelli bancari nelle Marche. Secondo l’Osservatorio nazionale di FIRST CISL, 102 mila cittadini marchigiani vivono oggi in comuni senza filiali, 23 mila in più rispetto allo scorso anno. A lanciare l’allarme è la FIRST CISL Marche, attraverso le parole del Segretario Generale Mario Raimondi: «FIRST CISL continua a monitorare l’andamento della chiusura degli sportelli bancari nella nostra regione. I dati dell’osservatorio nazionale certificano, purtroppo, un  incremento delle chiusure ». Un trend che colpisce anche il mondo produttivo: 1.600 imprese in più rispetto al 2024 operano oggi in comuni privi di filiali, portando il totale regionale a 7.700 aziende isolate dal sistema bancario. Un fenomeno che non riguarda solo l’accessibilità ai servizi: per le piccole imprese la chiusura degli sportelli si traduce in un ostacolo diretto alla possibilità di ottenere credito. «Non sono infatti solo le persone a subire le conseguenze dell’abbandono dei territori da parte delle banche – spiega Raimondi – Anche per molte piccole imprese la chiusura delle filiali rappresenta un problema rilevante. Un problema che si riassume semplicemente con due parole: meno credito». L’Osservatorio nazionale di FIRST CISL nasce proprio per tenere alta l’attenzione sul fenomeno della desertificazione bancaria, un processo che rischia di indebolire lo sviluppo locale e il tessuto sociale delle comunità più periferiche. «La finalità dell’Osservatorio – conclude Raimondi – è sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sulle conseguenze di questa tendenza, perché senza interventi concreti le Marche e l’intero Paese subiranno ripercussioni economiche importanti».   Rassegna stampa: https://www.ansa.it/marche/notizie/2025/08/06/first-cisl-102mila-in-comuni-marche-senza-sportelli-bancari_5c88a264-926d-4775-8d68-5dceef006dbb.html https://www.corriereadriatico.it/marche/marche_deserto_bancario_sempre_piu_comuni_senza_sportelli-8999756.html https://www.cronachemaceratesi.it/2025/08/06/desertificazione-bancaria-nelle-marche-cisl-situazione-preoccupante-oltre-100mila-cittadini-senza-sportelli/1985173/
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04/08/2025 Scomparso Massimo Talenti, FIT CISL MARCHE: “Perdiamo un sindacalista vero “
Domenica 3 agosto a Camerano, dove viveva, è venuto mancare Massimo Talenti, 77 anni, già Segretario Generale della FIT CISL Marche, che per oltre 10 anni ha guidato la categoria dei trasporti regionale con determinazione, competenza e autorevolezza. «Ha rappresentato con coraggio, risolutezza e passione lavoratrici e lavoratori, affrontando sfide complesse e battaglie difficili, sempre con la schiena dritta e lo sguardo rivolto ad un futuro più equo. – ricordano dalla FIT CISL Marche - Sindacalista vero, non ha mai cercato visibilità o riconoscimenti personali: con il suo impegno quotidiano silenzioso ed instancabile ha saputo unire fermezza ed umanità lasciando un'impronta indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto. A lui va il merito di aver fatto crescere un'intera generazione di dirigenti sindacali non solo nella regione Marche.» «Massimo è stato una persona perbene, sempre riconoscibile per la sua franchezza, serietà e preparazione e non ha fatto mai mancare il suo contributo schietto e concreto anche nei contesti regionali e nazionali, dedicando tutta la sua vita e tutto se stesso alla tutela dei lavoratori, alla giustizia sociale, dispensando consigli, idee, proposte e progetti. – sottolinea la Segretaria Generale della FIT CISL Marche, Daniela Rossi - La FIT e la CISL perdono non solo un sindacalista ma un grande amico, un uomo leale, coerente, saldo nei principi morali, mai ambiguo che ha sempre anteposto il bene della FIT all'interesse personale. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo ma anche un'eredità morale che continuerà ad ispirare chi crede in un mondo del lavoro più giusto e solidale.  Averlo conosciuto è stato per noi un grande onore; averci lavorato insieme un grande privilegio.» Il funerale si terrà domani 5 agosto alle ore 10,30 presso la Chiesa dell'Immacolata Concezione di Camerano, in via Carlo Maratti,46.
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30/07/2025 Regione Marche approva il Testo Unico sull'industria CGIL CISL UIL Marche e Confindustria" Risultato importante per la crescita del sistema produttivo e della qualità del lavoro marchigiano"
L’approvazione delle “Disposizioni in materia di politica industriale regionale”, all’Assemblea legislativa regionale delle Marche, rappresenta il punto d’arrivo di un percorso di concertazione e dialogo per l’individuazione condivisa degli interventi strategici di cui necessita la regione per la politica industriale. In un tempo particolarmente complesso, associazioni di categoria e sindacati ritengono fondamentale stimolare la competitività del sistema produttivo, la crescita occupazionale e lo sviluppo socio-economico del territorio. Per riuscire in tale obiettivo, gli organismi regionali di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil condividono gli elementi cardine inseriti nella normativa: alimentare gli interventi con risorse provenienti da più fonti, regionali, nazionali ed europee, valorizzare i lavoratori e delle loro competenze, migliorare la sicurezza degli ambienti di lavoro, accrescere le produzioni ad alto contenuto di conoscenza, favorire la ricerca e l’innovazione per promuovere nuove forme di imprenditorialità, consolidare filiere produttive integrate e competitive, promuovere processi di reindustrializzazione a seguito di crisi aziendali. Questo Testo Unico può produrre effetti strategici per attrarre investimenti, innovare e digitalizzare sistemi produttivi, favorire l’accesso al credito, la ricerca, lo sviluppo, il trasferimento tecnologico e la diversificazione di prodotti e servizi, incrementare l’efficienza energetica e la sostenibilità. La previsione di un Tavolo regionale per la politica industriale dovrà essere la cornice strategica per elaborare politiche industriali efficienti, monitorare l’efficace risposta di tali politiche ai fabbisogni del mondo delle imprese, gestire gli interventi in modo più coordinato ed efficace.  «Riteniamo importante questo testo perché può contribuire alla crescita qualitativa del sistema produttivo manifatturiero. - affermano i tre Segretari Cgil, Cisl e Uil Marche, Santarelli, Ferracuti e Mazzucchelli - Aiuta a creare le condizioni per attrarre e valorizzare i giovani e a rendere le imprese del territorio più competitive non solo dal punto di vista produttivo, ma anche in termini di qualità del lavoro e di miglioramento delle retribuzioni. E’ un punto di partenza  - concludono - su cui sviluppare convintamente un progetto di rilancio industriale per le Marche e un esempio significativo per un metodo di confronto stabile tra tutti gli attori sociali.»  «Ritengo che l’approvazione del Testo unico per l’industria sia un risultato particolarmente importante – commenta il Presidente di Confindustria Marche, Roberto Cardinali – A livello regionale, come nazionale ed europeo, c’è fame di una politica industriale efficace, in grado di guardare al medio e lungo periodo, per favorire la competitività delle imprese. Infine, va sottolineata la centralità dell’industria: non ci può essere benessere senza un tessuto industriale florido, in grado di favorire servizi, artigianato e sviluppo per tutte le Marche.»  
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29/07/2025 FPCGIL CISLFP UILFPL rispondono al Nursind: “Sul personale Kos servono serve confronto e proposte concrete, non polemiche”
FPCGIL CISLFP UILFPL , segreterie territoriali unitarie, intervengono con una nota congiunta in risposta al comunicato diffuso dal Nursind Macerata sulle criticità del personale infermieristico del gruppo Kos. Le sigle confederali definiscono “inusuale e atipico” il contenuto del documento del sindacato autonomo, “che non è firmatario dei Contratti Collettivi Nazionali della Sanità Privata né partecipa ai tavoli nazionali per i rinnovi”. Secondo FPCGIL CISLFP UILFPL, la presa di posizione del Nursind appare “anacronistica” in un contesto in cui «i sindacati confederali hanno da tempo preso in carico le problematiche di tutto il personale del gruppo Kos, non solo del comparto infermieristico, attraverso costanti e serrate relazioni sindacali con l’azienda».  Le tre sigle ribadiscono che il sindacato confederale «non delega la rappresentanza a chi chiede il rispetto di contratti che non ha firmato e non partecipa alle trattative per migliorarli, sia dal punto di vista normativo che economico». Sul fronte operativo, FPCGIL CISLFP UILFPL sottolineano che le criticità sono già state affrontate nei tavoli aziendali: «Le assenze dovute alle dimissioni – e non ai licenziamenti, come erroneamente denunciato – devono essere ripristinate con una programmazione annuale condivisa. Proponiamo assunzioni a medio-lungo termine, con l’obiettivo di garantire rapporti di lavoro a tempo indeterminato quanto prima, per dare certezze ai lavoratori e favorire la fidelizzazione del personale». I sindacati di categoria confederali ricordano anche i risultati raggiunti, come «la possibilità per il personale di fisioterapia dell’Istituto Santo Stefano di svolgere attività extra moenia senza vincolo di subordinazione, ottenuta nel febbraio 2024.La nostra azione – concludono FPCGIL CISLFP UILFPL – continuerà a tutela dei lavoratori, sia a livello nazionale che locale, con un confronto sindacale costruttivo, perché i problemi si risolvono nei tavoli di trattativa, non con comunicati estemporanei.»
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28/07/2025 Filottrano, clima rovente anche nei rapporti istituzionali Cisl Fp Marche: “Serve rispetto per i lavoratori”
La CISL Funzione Pubblica Marche interviene pubblicamente per esprimere “rammarico e preoccupazione” in merito alla mancata apertura di un tavolo di confronto con l’Amministrazione comunale di Filottrano, a seguito di una formale richiesta avanzata nei giorni scorsi. Al centro della vicenda, le condizioni ambientali nei luoghi di lavoro del personale comunale e, in particolare, l’assenza di misure adeguate a tutela del benessere e della sicurezza dei dipendenti. In una nota diffusa oggi, il Segretario generale Giovanni Cavezza stigmatizza la risposta del Sindaco Luca Paolo Rossi, che ha scelto di replicare alle osservazioni sindacali attraverso un video pubblicato sui social, dal contenuto ritenuto ironico e denigratorio. «Apprendiamo con dispiacere che, a fronte di una legittima e documentata richiesta di confronto avanzata dalle Organizzazioni sindacali per migliorare le condizioni di lavoro presso gli uffici comunali di Filottrano – dichiara Cavezza – il Sindaco ha scelto di rispondere con toni sarcastici e denigratori attraverso i social e gli organi di stampa». La CISL FP Marche, dopo una prima segnalazione, ha reiterato formalmente la richiesta con una comunicazione ufficiale trasmessa il 23 luglio, nella quale si evidenzia come l’iniziativa sindacale sia pienamente conforme al ruolo e alle prerogative riconosciute dalle normative vigenti. «La nostra è una richiesta costruttiva – si legge nella nota – finalizzata ad individuare, insieme all’Amministrazione comunale, eventuali misure organizzative, logistiche o tecniche atte a migliorare le condizioni ambientali nei luoghi di lavoro. Ribadiamo la nostra disponibilità a un confronto immediato e trasparente». Secondo quanto riferito dalla CISL FP, la situazione a Filottrano risulta ancor più anomala se confrontata con quanto avvenuto in altri Comuni del territorio. A Castelfidardo, ad esempio, analoghe segnalazioni hanno portato, in tempi brevi, all’installazione di condizionatori e all’adeguamento degli impianti, nel pieno rispetto delle esigenze del personale. «Se il Sindaco di Filottrano ritiene più opportuno affidare la propria comunicazione a registrazioni video ironiche sui social – conclude Cavezza – si tratta di una scelta politica. Ma resta fermo il principio che il confronto con le organizzazioni sindacali non è un’opzione, bensì un dovere istituzionale. Il rispetto nei confronti dei lavoratori pubblici si esprime attraverso l’ascolto, la responsabilità e il dialogo, non con battute o leggerezze comunicative». La CISL FP Marche conferma il proprio impegno a tutela dei lavoratori e rinnova la richiesta di un confronto serio e tempestivo con l’Amministrazione comunale.  
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24/07/2025 Fedrigoni, confronto tra sindacati e azienda su PDR, cassa integrazione e ricollocamenti. Sindacati: soddisfazione per l’accordo sul Premio di Risultato, ma preoccupazione per ritardi e incertezze occupazionali
Le Segreterie Regionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e UGL Carta e Stampa, insieme alle RSU degli stabilimenti Fedrigoni di Fabriano e Rocchetta, mercoledì 23 luglio, hanno incontrato  la Direzione aziendale per un confronto su diversi temi di rilevante impatto per i lavoratori. Al centro del tavolo: la ridefinizione del Premio di Risultato (PDR), l’apertura della cassa integrazione ordinaria, gli aggiornamenti sulla cassa straordinaria a Giano e la questione dei ricollocamenti. Rispetto al premio di risultato sono stati rivisti gli indicatori industriali. Uno dei punti centrali dell’incontro è stata la rinegoziazione degli indicatori industriali alla base del PDR.  Le parti hanno concordato una revisione dei parametri, alla luce delle modifiche produttive che hanno interessato nel corso del 2025 i siti marchigiani di Fabriano e Rocchetta. È stata aperta la cassa integrazione ordinaria per il periodo dal 18 agosto al 22 agosto, riguardante i reparti MT, Eclose e i filigranisti. Condiviso anche il calendario delle chiusure estive: dal 12 al 16 agosto gli impianti osserveranno la consueta fermata per ferie collettive. Restano significative le preoccupazioni sul fronte occupazionale. Ad oggi risultano ricollocati 115 lavoratori, di cui 86 nelle Marche, 9 nell’area Nord e 5 presso il sito Ritrama di Sassoferrato. A questi si aggiungono 15 lavoratori impiegati temporaneamente. Resta però alto il numero degli addetti ancora in cassa integrazione straordinaria, pari a 44 unità. Le Segreterie Regionali di categoria e le RSU dichiarano di essere soddisfatte per l’accordo raggiunto sul PDR, in attesa di definire un nuovo premio durante il prossimo anno, più performante e di durata triennale. Inoltre manifestano nuovamente forte preoccupazione per il mancato inizio del ciclo continuo sulle M.Tondo dell’area Sicurezza che provoca ritardo nella Formazione e nei 30 recuperi occupazionali circa previsti e per l’alto numero di lavoratori ancora ricollocati provvisoriamente e per i dipendenti ancora in CIGS, considerati anche i tempi sempre più stringenti.   Infine, durante l’incontro è stata ribadita la netta contrarietà alla vendita della macchina F3. Le Segreterie Regionali e le RSU hanno informato l’azienda della volontà di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare l’occupazione e il patrimonio produttivo, in un contesto che definiscono “delicato e in costante evoluzione”.  
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24/07/2025 Castelfidardo, emergenza climatica negli uffici comunali: la CISL FP Marche accoglie con favore le misure adottate dall’amministrazione
La CISL FP Marche esprime soddisfazione per l’intervento tempestivo messo in atto dal Comune di Castelfidardo, a seguito della segnalazione congiunta delle organizzazioni sindacali e delle RSU in merito alla grave situazione climatica che, nei giorni scorsi, ha reso critiche le condizioni di lavoro negli ambienti comunali. L’Amministrazione ha dimostrato senso di responsabilità e attenzione verso i propri dipendenti e verso l’utenza, scegliendo di affrontare con determinazione l’emergenza. Con un investimento economico rilevante, è stata decisa l’acquisizione di 28 condizionatori portatili  e l’esecuzione dei necessari interventi sugli impianti elettrici, al fine di ripristinare un microclima lavorativo accettabile e conforme alle normative di sicurezza previste dal D.Lgs. 81/08. «Si tratta di una risposta concreta e immediata – dichiara Giovanni Cavezza, Segretario Generale della CISL FP Marche – che accogliamo con favore. Il benessere dei lavoratori non può mai essere messo in secondo piano, soprattutto in presenza di situazioni eccezionali come quelle che stiamo vivendo. Ringraziamo l’Amministrazione per aver ascoltato le richieste sindacali e aver operato in maniera efficace.» La CISL FP Marche ribadisce l’importanza di un confronto costante e costruttivo tra istituzioni e rappresentanze dei lavoratori, nell’interesse collettivo e a garanzia di servizi pubblici di qualità. «Questo intervento rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile coniugare efficienza amministrativa, sicurezza e rispetto della dignità lavorativa. Ci auguriamo che, sulla scia del Comune di Castelfidardo, anche gli altri enti da noi sollecitati adottino provvedimenti analoghi. – conclude Cavezza -  Lavorare non deve mai essere una prova di forza, ma una condizione sicura che consenta di operare al meglio e di offrire servizi di qualità alla cittadinanza. Il segnale dato dal Comune di Castelfidardo dimostra che intervenire è possibile: un gesto concreto che merita di essere valorizzato e portato ad esempio.»
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22/07/2025 Patto tra parti economiche e sociali per restituire a Fabriano il suo ruolo guida
"Innovazione + competenze = manifattura, impresa e terziario”. È questa la formula alla base del Patto per Fabriano, accordo promosso da Confindustria Ancona, Cna Ancona, Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino, Confcommercio Marche Centrali, Cgil – CdLT Fabriano, Cisl Marche e Uil Marche sottoscritto per restituire alla città il suo ruolo di promotore, aggregatore e vero hub economico dell’area appenninica e sub appenninica. Nato da un confronto aperto tra associazioni, imprese e sindacati il documento è stato presentato  alla cittadinanza, nel corso di un incontro pubblico che si è svolto il 21 luglio  presso l’Aula Ubaldi, da Diego Mingarelli, presidente di Confindustria Ancona, Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche e Marche Centrali, Sandro Tiberi, presidente di Confartigianato Fabriano, Marco Silvi, segretario di CNA Fabriano e Area Montana, Pierpaolo Pullini e Arrigo Berionni, Cgil Fabriano, Andrea Cocco e Giovanni Giovanelli, Cisl Marche,  Carlo Sabbatini, coordinatore Uil Fabriano. Il Patto adotta un approccio sistemico, definendo tappe precise, indicatori misurabili e strumenti operativi tarati sulle caratteristiche demografiche, produttive e infrastrutturali del territorio. Attivo sin dal giorno successivo alla firma, prevede un primo monitoraggio dopo tre mesi e l’avvio di un secondo check entro sei, per garantire interventi rapidi, efficaci e costantemente adeguati alle nuove esigenze. Non una semplice dichiarazione di intenti, ma un laboratorio concreto in cui ogni firmatario assume un ruolo attivo per lo sviluppo duraturo e sostenibile della città e del suo territorio. Nel primo anno sarà istituito un osservatorio territoriale permanente che si occuperà di  analisi demografica, sviluppo delle competenze e monitoraggio delle crisi d’impresa. Con il supporto di istituzioni locali e regionali, di enti quali Camera di Commercio delle Marche, istituti scolastici, ITS e Università, con la possibilità di sviluppare reti stabili tra scuole, università, centri formativi e aziende. Percorsi certificati, incentivi alla formazione continua potranno ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro, mentre misure mirate saranno richieste per rafforzare la solidità delle imprese e valorizzare i loro asset. Contemporaneamente, nuovi distretti e cluster d’eccellenza potranno rilanciare le filiere strategiche, e un piano integrato di marketing territoriale – con particolare attenzione all’artigianato di qualità e alle start-up giovanili e femminili – per consolidare l’identità di Fabriano, rendendola sempre più attrattiva per investitori, imprese e talenti. Questa visione si articola in quattro direttrici: una manifattura ed un’economia territoriale sostenibile, grazie a un ecosistema di artigianato innovativo e a un laboratorio permanente sulle filiere; un sistema delle competenze arricchito dalla creazione di una “scuola internazionale”; un approccio lungimirante a transizioni e crisi, fondato su analisi continue di investimenti e risorse umane; infine, un programma di connessioni per attrattività e coesione volto a potenziare infrastrutture fisiche e digitali, elevare la qualità della vita e rafforzare il senso di comunità.
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18/07/2025 Chiarimenti Fai CISL Marche "Ambruosi e Viscardi"
Avendo preso visione del comunicato pubblicato dalla Flai Cgil, nella mattinata di oggi 18 Luglio, la Fai CISL Marche fa chiarezza sulla vicenda Ambruosi e Viscardi con un’ottica di collaborazione e soluzioni condivise. «Sulla base di quanto riportato in merito alla situazione dei lavoratori di Ambruosi e Viscardi sentiamo la necessità, come sigla sindacale maggiormente rappresentativa, di fornire un quadro più completo della vicenda - sottoinea Francesca Monaldi, Segretaria Fai CISL Marche - E’ fondamentale precisare che la questione legata al rigetto delle domande di disoccupazione agricola era pienamente nota da mesi a tutte le Sigle sindacali. Da tempo, infatti, le Organizzazioni Sindacali, l’Azienda Ambruosi e Viscardi e L’Inps di Fermo si stanno attivando congiuntamente per risolvere questa spiacevole situazione nel modo più rapido e efficace possibile. Ci preme sottolineare che tutti i lavoratori interessati sono stati ampiamente informati su ogni passaggio e sviluppo della vicenda attraverso assemblea sindacale regolarmente convocata. Questa spiacevole situazione deriva da un errore tecnico di trasmissione delle giornate da parte del Consulente dell’Azienda all’Inps, la quale (in questo caso l’Inps di Fermo), ha ritenuto opportuno sospendere i pagamenti fino a quando non saranno chiarite e sistemate le posizioni di ogni singolo lavoratore, al fine di non generare liquidazioni sbagliate. Da mesi stiamo lavorando svolgendo il nostro ruolo di corpo intermedio tra Inps e Azienda per far sì che vengano velocizzati i tempi di risoluzione di pagamento per minimizzare il disagio nei confronti dei lavoratori coinvolti. Questo spirito di cooperazione ha permesso di mettere in campo azioni concrete che permetteranno l’erogazione delle indennità il prima possibile. Tutte le organizzazioni sindacali, ripetiamo, sono al corrente di quanto sta accadendo e riteniamo che in situazioni delicate come queste la collaborazione e il dialogo costruttivo sono l’unica via per tutelare al meglio i diritti dei lavoratori. La situazione è complicata e spiacevole ma  la stiamo gestendo con tutte le nostre forze per una rapida e positiva risoluzione.»    
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17/07/2025 Fedrigoni: Segnalati tentativi di smantellamento degli impianti nonostante gli impegni istituzionali. I sindacati chiedono un incontro urgente
«Le Segreterie di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e UGL Chimici, informano tutti i lavoratori che sono arrivate segnalazioni relative all’arrivo presso lo stabilimento di Giano di soggetti potenzialmente interessati all’acquisto della linea produttiva F3 e di altri macchinari di allestimento. - scrivono in una nota i sindacati di categoria - Tale circostanza risulta in contrasto con quanto emerso nell’ultimo incontro istituzionale svoltosi presso la Regione Marche, alla presenza dell’Assessore Aguzzi, delle organizzazioni sindacali e dell’azienda. In quella sede era stato chiaramente richiesto di non procedere a nessuna dismissione di impianti o attrezzature fino alla conclusione del percorso istituzionale avviato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.» «Si segnala inoltre, con crescente preoccupazione, lo spostamento di circa 130 bobine di carta dallo stabilimento di Rocchetta verso un centro di taglio situato nel Nord Italia, a fronte della contestuale richiesta di attivazione della Cassa Integrazione Ordinaria per i lavoratori di Fabriano. - proseguono i sindacati - Questi elementi, se confermati, rafforzano il timore che l’azienda stia agendo in modo unilaterale, disattendendo gli impegni assunti e compromettendo ulteriormente le prospettive di rilancio produttivo dello stabilimento di Giano.» «Le organizzazioni sindacali e le RSU condannano con fermezza tali comportamenti e ribadiscono che il futuro industriale del territorio deve essere oggetto di confronto trasparente e di scelte condivise. - concludono - Per questo motivo, chiediamo un incontro urgente alla direzione e un incontro di aggiornamento al Ministero, alla Regione Marche e al Comune di Fabriano, affinché vengano verificate le reali condizioni in atto e si adottino tutte le misure necessarie per tutelare i lavoratori, il patrimonio industriale e il rispetto degli accordi presi.»
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10/07/2025 Vertenza Fedrigoni Giano – Stabilimenti di Fabriano, Rocchetta, Pioraco e Castelraimondo Sindacati: “63 lavoratori ancora da ricollocare, la Regione Marche continui a vigilare “
  Nel pomeriggio di mercoledì 9 luglio si è svolto, presso la Regione Marche, un incontro istituzionale alla presenza dell’Assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, della Giunta Regionale e dei rappresentanti del Gruppo Fedrigoni – Giuseppe Giacobello, Antonio Balsamo, Filippo Villa e Sofia Crudo – insieme alle Segreterie regionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e UGL Carta e Stampa.   A sei mesi dalla sottoscrizione dell’accordo quadro relativo al sito di Giano, l’azienda ha fornito un aggiornamento puntuale sullo stato dei ricollocamenti: 173 lavoratori complessivamente coinvolti; 100 già ricollocati;10 dimissionari;15 distaccati; 43 in Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS); 5 tra congedi e altre casistiche; 63 lavoratori ancora da ricollocare in via definitiva.   Nonostante le criticità che investono l’intero comparto cartario a livello nazionale, l’azienda ha evidenziato come i risultati raggiunti finora siano da considerarsi significativi. Ha ribadito l’obiettivo, assunto formalmente con l’accordo ministeriale, di raggiungere l’impatto sociale zero entro la fine del 2025. In tal senso, un contributo decisivo potrebbe arrivare dallo sviluppo del business della carta sicurezza, la cui riattivazione è prevista indicativamente dopo la pausa estiva 2025. È stato inoltre comunicato che tutti i siti italiani del Gruppo sono attualmente interessati da Cassa Integrazione Ordinaria fino al 31 dicembre 2025, a causa della volatilità e della scarsa visibilità del mercato. Per quanto riguarda la formazione, è stato confermato l’avvio dei corsi previsti dall’accordo formativo, con inizio a metà settembre. Alla luce di quanto emerso, le OO.SS. hanno avanzato con determinazione le seguenti richieste: la definizione urgente di un Piano Industriale chiaro, credibile e con prospettive di medio termine; si richiede la immediata sospensione della vendita della linea F3 e delle macchine da taglio di Rocchetta fino a vertenza conclusa; una data precisa per l’implementazione del business security, considerando il periodo di formazione necessario per ogni lavoratore; investimenti concreti a garanzia dell’occupazione e dello sviluppo del comparto;convocazione di un tavolo ministeriale presso il MIMIT, per attivare tutti gli strumenti disponibili al fine di azzerare ogni eventuale esubero. Le organizzazioni sindacali di categoria ritengono fondamentale che le istituzioni regionali proseguano con determinazione nel percorso di vigilanza e accompagnamento, affinché l’azienda onori tutti gli impegni assunti. Il tempo a disposizione è limitato, e la presenza di 63 lavoratori ancora da ricollocare impone scelte tempestive e responsabili. Il prossimo aggiornamento tra le parti è previsto indicativamente per metà settembre, al rientro dalla pausa estiva, salvo sviluppi significativi che rendano necessario un incontro anticipato.    
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10/07/2025 Cisl Fp Marche: “Terzo settore pilastro sociale, ora servono tutele concrete per i lavoratori”
La CISL Funzione Pubblica Marche ribadisce con forza il ruolo strategico del Terzo Settore nel garantire coesione sociale, servizi alla persona e inclusione, in un momento storico in cui le fragilità sociali aumentano e la domanda di prossimità cresce costantemente. La presenza capillare delle cooperative sociali, degli enti del no profit e delle organizzazioni di volontariato rappresenta una risorsa fondamentale per la tenuta del welfare regionale. Tuttavia, questa centralità non si traduce ancora in giuste condizioni contrattuali, salariali e professionali per le lavoratrici e i lavoratori del settore. «La dignità del lavoro non può essere messa in secondo piano – afferma Giovanni Cavezza, Segretario Generale della CISL FP Marche - Troppo spesso assistiamo a gare al massimo ribasso, a contratti applicati in modo non uniforme e a una precarizzazione che colpisce proprio chi ogni giorno si prende cura delle persone più fragili: anziani, disabili, minori, famiglie in difficoltà.» La CISL FP Marche chiede con forza: l’applicazione uniforme e integrale dei contratti collettivi nazionali di settore, in particolare il CCNL Cooperative Sociali e il CCNL ANPAS - Enti Religiosi – Uneba; una revisione dei criteri di accreditamento e degli appalti pubblici, affinché si premi la qualità dei servizi e la stabilità occupazionale; un investimento regionale strutturale nella formazione, nella valorizzazione professionale e nel riconoscimento delle competenze delle operatrici e degli operatori. Il Terzo Settore non può essere considerato un settore di “serie B”: è parte integrante del sistema pubblico allargato e come tale va riconosciuto anche sul piano normativo e contrattuale. La CISL FP Marche continuerà a vigilare, contrattare e mobilitarci per affermare diritti, tutele e dignità per tutti coloro che ogni giorno costruiscono coesione sociale con professionalità e passione.  
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10/07/2025 Marche, luci e ombre tra lavoro, economia e welfare: presentato il primo Rapporto CISL Marche “Sguardi sulle Marche”
 “Sguardi sulle Marche. Lavoro, economia, welfare” è stato il tema in discussione oggi nella tavola rotonda organizzata da Cisl Marche negli spazi della Facoltà di Economia della Politecnica delle Marche e che ha visto confrontarsi il Segretario generale di Cisl Marche Marco Ferracuti, il Rettore dell’UNIVPM Gian Luca Gregori, Roberta Fileni, Vicepresidente di Fileni alimentare spa, conclusi dal Segretario confederale Cisl nazionale Mattia Pirulli. Sguardi sulle Marche partendo dall’analisi fatta dall’Ufficio studi della Cisl su diversi indicatori degli ultimi dieci anni: dalla demografia all’occupazione passando per redditi, salari, giovani in fuga. Indicatori complessi di partenza per una riflessione che guarda al futuro, evidenziare sì le criticità ma come base di partenza per avanzare delle proposte, l’ottimismo della concretezza. Dati e numeri importanti. Il primo dato appariscente: dal 2014 al 2024 le Marche hanno perso qualcosa come 64mila residenti, il 4,2% della popolazione, come se fosse scomparsa qualcosa di più della città di Fano. La spesa per la sanità è di 3,6 miliardi di euro, il 30% è assorbita dalla degenza ospedaliera, il 15% dalla farmaceutica. Altro elemento: in crescita il tasso di occupazione che nel 2024 era al 67,2% della popolazione, la percentuale di giovani laureati è superiore alla media nazionale ma è superiore alla media nazionale anche la percentuale dei giovani laureati che vanno all’estero e dei sovra istruiti rispetto al lavoro svolto. Negativo anche il confronto sul fronte dei redditi dichiarati e delle imposte versate: le Marche sono sotto il dato medio nazionale mentre sono purtroppo al di sopra per le famiglie in povertà assoluta, il 5,6%. La riflessione del segretario generale di Cisl Marche Marco Ferracuti: «Il dato molto positivo è che nelle Marche stia crescendo l’occupazione, un fenomeno che va preservato ed ampliato. Il problema è che l’incremento dell’occupazione nelle Marche non si traduce in aumento dei salari visto che, purtroppo, nelle Marche risultano più bassi rispetto al dato nazionale e a quelli di molte regioni benchmark a noi vicine. Questo fenomeno si verifica per diversi motivi che vanno affrontati e risolti. Le Marche sono la regione più manifatturiera d’Italia ma con una grandissima frammentazione visto che quasi l’80% delle nostre imprese è a conduzione familiare, c’è anche un tema di poca attitudine alla innovazione. Il 78% degli addetti del manifatturiero è impiegato in settori maturi, a basso livello tecnologico . Ultimo, ma non per importanza, l’aumento della condizione di precarietà: sta diminuendo il ricorso alle assunzioni a tempo indeterminato (solo il 10% nel 2024), decresce il tempo determinato e crescono le forme più atipiche come la somministrazione, lo stagionale e l’intermittente, queste ultime tre tipologie di lavoro rappresentano il 45% delle assunzioni. E’ chiaro che questa combinazione di settori maturi, frammentazione e precarietà porta al fenomeno odioso dei salari bassi per i lavoratori». Il Rettore di Univpm Gian Luca Gregori: «Se facciamo un confronto sulle retribuzioni e non sul potere d’acquisto facciamo un errore, bisogna valutare il territorio, un conto è uno stipendio di 1600 euro nelle Marche,  ben altro è disporre della stessa cifra a Milano. Il vero tema è la produttività». L’imprenditrice Roberta Fileni: «Nella mia impresa il 50% degli operai è di provenienza estera, il 40% è donna, il 30% delle dirigenti è donna, forse è poco ma cerchiamo di migliorare questo dato. Stessi diritti e doveri per tutti con retribuzione adeguata per tutti. Totale uguaglianza a prescindere da lingua e religione, in una parola inclusione». Il Segretario confederale Cisl nazionale Mattia Pirulli: «Dobbiamo invertire alcuni dati preoccupanti, il primo è quello dei giovani provando ad elevare la qualità dell’occupazione. Comprendo bene il discorso sul valore aggiunto del prodotto, va trovata una modalità per tradurlo anche in settori a basso valore aggiunto. La Cisl da tempo pone il tema del patto sociale per la crescita del Paese coinvolgendo il Governo e usando le leve della formazione, dell’innovazione e salari legati alla produttività».   Rassegna: https://www.ansa.it/marche/notizie/2025/07/09/cisl-marche-la-regione-approvi-il-testo-unico-sullindustria_330d24bf-7055-407d-b357-6da84438c510.html https://www.ansa.it/marche/notizie/2025/07/09/cisl-cresce-il-lavoro-nelle-marche-ma-i-salari-restano-bassi_2d0a2c69-fcf7-466e-82bc-3c805db3e4b4.html https://www.cronachemaceratesi.it/2025/07/10/marche-si-lavora-di-piu-ma-si-guadagna-di-meno/1976146/ https://www.anconatoday.it/economia/sguardi-sulle-marche-rapporto-cisl-regionale-lavoro-economia-welfare-luglio-2025.html /ajax/page/doFile/post/7219/1 /ajax/page/doFile/post/7219/2
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07/07/2025 Orchestra Filarmonica Marchigiana in stato di agitazione
Le Segreterie di categoria regionali di CGIL, CISL e UIL confermano lo stato di agitazione per le gravi criticità che da troppo tempo penalizzano l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. «Nonostante le difficoltà, le lavoratrici e i lavoratori della FORM garantiranno la loro presenza al Macerata Opera Festival, dimostrando un impegno totale verso la cultura marchigiana. Questo non è un segno di resa, ma un atto di coraggio e responsabilità verso un patrimonio che merita rispetto e dignità. - sottolineano i sindacati di categoria - La mancanza di un progetto chiaro per estendere il contratto da 8 a 12 mesi; l’assenza di una sede stabile e degna; il blocco ingiustificato del rinnovo della contrattazione di secondo livello, essenziale per il riconoscimento professionale e salariale, sono  i nodi irrisolti che mettono a rischio la sopravvivenza stessa dell’Orchestra.» «Non possiamo più tollerare che la cultura venga trattata come un “progetto di serie B”, in una Regione che vanta il primato nazionale per i suoi teatri storici. Chiediamo con urgenza un incontro ufficiale con il Presidente della Regione Marche: è tempo di aprire un confronto concreto e strutturato sul futuro della FORM e sull’intero comparto culturale regionale. - rilanciano e concludono - Le lavoratrici e i lavoratori pretendono risposte chiare. La cultura marchigiana esige rispetto.»
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03/07/2025 Emergenza caldo e sicurezza sul lavoro: le Pubbliche Amministrazioni marchigiane non possono più attendere
La CISL Funzione Pubblica Marche richiama con forza l’attenzione sull’emergenza caldo che sta colpendo in modo drammatico l’intero territorio regionale, aggravando le condizioni di lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore pubblico. Il recente Protocollo nazionale sulle condizioni climatiche estreme, elaborato dalle Parti Sociali e sottoscritto dal Ministero del Lavoro il 2 luglio 2025, rappresenta un riferimento imprescindibile per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici. La sua applicazione concreta e uniforme in tutte le Marche non è più rimandabile. Operatori socio-sanitari, tecnici ambientali, addetti alla manutenzione, personale degli enti locali sono solo alcune delle categorie quotidianamente esposte a temperature estreme e a condizioni di stress termico, spesso senza adeguati strumenti di prevenzione né una sufficiente organizzazione del lavoro. Tra le misure più urgenti da attuare, la CISL FP Marche indica con decisione lo smart working come lo strumento emergenziale più rapido ed efficace per garantire continuità dei servizi pubblici e al contempo salvaguardare la salute di lavoratrici e lavoratori. Lavoro agile, flessibilità organizzativa e modalità ibride possono da subito ridurre l’esposizione al rischio termico, soprattutto per il personale amministrativo e i servizi compatibili con il lavoro da remoto.  Inoltre, secondo quanto previsto dal protocollo, servono ulteriori azioni strutturate come la   riorganizzazione dei turni per evitare le fasce orarie più critiche; la predisposizione di ambienti adeguati e climatizzati per i servizi al pubblico; la formazione tempestiva e mirata per il personale più esposto; il rafforzamento del confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e l'  attuazione di piani di prevenzione, sorveglianza sanitaria e aggiornamento della valutazione dei rischi, validi anche per studenti in alternanza scuola-lavoro o tirocinanti. «È tempo che la prevenzione diventi principio guida e responsabilità organizzativa permanente, non solo risposta all’emergenza. Nessun servizio pubblico può dirsi efficace se viene garantito a scapito della salute di chi lo eroga con dedizione ogni giorno. - sottolinea e conclude la CISL FP Marche -  Continueremo a presidiare il territorio, sollecitando l’immediata applicazione del protocollo e promuovendo l’adozione di buone pratiche, affinché la sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici diventi una priorità strutturale e non più occasionale.»
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03/07/2025 Sottoscritto il primo accordo di secondo livello per il premio di risultato 2025 alla Selettra srl di comunanza un importante successo della contrattazione sindacale unitaria
Le Organizzazioni Sindacali territoriali FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL, unitamente alla RSU dello stabilimento Selettra Srl di Comunanza, comunicano con grande soddisfazione la firma del primo accordo aziendale di secondo livello con l’azienda, relativo all’istituzione del Premio di Risultato per l’anno 2025. L’accordo rappresenta un risultato storico per lo stabilimento, frutto di un percorso di confronto serio e costruttivo che ha visto il sindacato impegnato nel definire un’intesa in grado di valorizzare il contributo di tutte le lavoratrici e i lavoratori. Un’intesa che nasce dalla convinzione comune che la partecipazione dei dipendenti agli obiettivi aziendali sia un elemento centrale per migliorare la competitività, la qualità e l’efficienza della Selettra Srl. Il Premio di Risultato è basato su obiettivi chiari e condivisi di produttività, qualità ed efficienza, con indicatori legati alla redditività aziendale, all’efficienza delle lavorazioni e al miglioramento della qualità produttiva, sarà corrisposto ai lavoratori in base al raggiungimento degli obiettivi e potrà essere, su base esclusivamente volontaria, convertito in tutto o in parte in welfare aziendale, con un incentivo aggiuntivo per chi opterà per la conversione integrale. L’accordo prevede un costante monitoraggio dell’andamento degli indicatori, con aggiornamenti periodici e trasparenza nei dati forniti alla RSU e alle Organizzazioni Sindacali. È inoltre garantito l’accesso alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente, grazie al collegamento diretto del premio a reali incrementi di produttività, redditività e qualità rispetto ai valori registrati nell’anno precedente. Si tratta di un risultato che segna un importante passo avanti nelle relazioni industriali alla Selettra, basato su un modello partecipativo che riconosce il ruolo centrale del lavoro e favorisce il miglioramento delle condizioni economiche e professionali dei dipendenti. Le Organizzazioni Sindacali FIM, FIOM e UILM e la RSU Selettra Srl desiderano ringraziare tutte le lavoratrici e i lavoratori per il sostegno dimostrato in questo percorso.La fiducia riposta negli RSU e la scelta di aderire e rafforzare il sindacato sono state determinanti per raggiungere questo importante risultato.Il Premio di Risultato 2025 è un primo passo: la strada della contrattazione aziendale e della partecipazione attiva dei lavoratori è tracciata e potrà portare a nuovi traguardi condivisi.                                                                   
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01/07/2025 La CISL FP Marche risponde alle critiche sul nuovo CCNL Sanità Pubblica Una firma responsabile per dare subito risposte a lavoratori e cittadini
«Bene il rinnovo del CCNL 2022/2024 del comparto sanità pubblica: aumenti in busta paga, arretrati, nuove risorse per i fondi contrattuali e avvio della contrattazione integrativa. Ora servono atti aziendali coerenti, piena attuazione del DM 77 e superamento del tetto di spesa per garantire un Servizio Sanitario Pubblico efficiente e sostenibile.» La CISL FP Marche accoglie con soddisfazione la sottoscrizione del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Sanità Pubblica 2022–2024, firmato nella sua pre-intesa lo scorso 18 giugno. Un risultato concreto, ottenuto grazie alla scelta responsabile della CISL FP, che restituisce dignità, diritti e risorse alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità pubblica. Con la firma del contratto nazionale, ora serve passare dalle parole ai fatti anche nelle Marche, completando l’approvazione degli atti aziendali degli enti del SSR e attuando pienamente la Legge Regionale n. 19/2022 e il DM 77, che ridisegnano la sanità di prossimità e la rete ospedaliera. La CISL FP Marche chiede:   l’attuazione concreta delle Case della Comunità, degli Ospedali di Comunità, dell’assistenza domiciliare;  il reclutamento del personale necessario, in coerenza con il fabbisogno definito nei nuovi assetti territoriali; l’eliminazione definitiva del tetto di spesa per il personale, vincolo anacronistico che impedisce il turnover, l'assunzione di nuove risorse e l'efficienza del sistema. «La limitazione della spesa impedisce il turn over e l’assunzione di nuovo personale, aggravando le carenze di organico già esistenti, con conseguente sovraccarico di lavoro e peggioramento della qualità dei servizi. - sottolinea la CISL FP Marche -   Il tetto di spesa, legato ancora alla spesa del 2004 e ulteriormente ridotto dell’1,4%, va abolito perché mina la tenuta del sistema sanitario pubblico, compromettendo il diritto alla salute e aumentando il rischio di fuga verso il privato.» «Come CISL FP Marche respingiamo  con fermezza le accuse infondate di chi non ha firmato e tenta di delegittimare il confronto sindacale. La nostra storia è fatta di risultati concreti, ottenuti attraverso la contrattazione, non con i proclami. Lo conferma anche il voto democratico delle elezioni RSU, che ha riconfermato la CISL FP come sindacato leader nel comparto sanità pubblica delle Marche. - conclude - Per noi fare sindacato significa costruire, negoziare, ottenere risultati. Non urlare slogan o rinviare le soluzioni. Perché chi lavora ha bisogno di risposte vere, non di retorica.»
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01/07/2025 “Sguardi sulle Marche. Economia, lavoro, welfare” presentazione Rapporto CISL Marche 2024
Si terrà mercoledì 9 luglio, alle ore 15, presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia e Commercio dell’UNIVPM in piazza Martelli 8, Ancona, la presentazione della prima edizione del Rapporto CISL Marche “Sguardi sulle Marche. Economia, lavoro, welfare”. Un lavoro di ricerca e approfondimento, con dati aggiornati al 31 dicembre 2024, che mette in luce l’andamento, negli ultimi 10 anni, della demografia, delle dinamiche legate al lavoro, all’economia e al welfare nelle Marche in  benchmarking con  le regioni del centro Italia e del nord est.    Ad aprire i lavori sarà la presentazione del rapporto a cura dello staff dell’Ufficio Studi della CISL Marche, composto da Carmen Carotenuto, Massimo Corvatta, Roberta Fabretti, Desi Goffi e Alessandro Papalino, coordinati da Matteo Moretti. A seguire, la Tavola Rotonda, che vedrà il confronto tra il Segretario Generale della CISL Marche Marco Ferracuti, il Magnifico Rettore dell’UNIVPM Gian Luca Gregori e la Vice Presidente di Fileni Alimentare Spa Roberta Fileni. Previsto inoltre un saluto istituzionale da parte del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Le conclusioni saranno affidate a Mattia Pirulli, Segretario Nazionale CISL. A condurre l’incontro sarà la giornalista Linda Cittadini.
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01/07/2025 Ennesima morte sul lavoro FILCA CISL Marche e CISL Marche:" Servono misure urgenti per la sicurezza dei lavoratori"
La Filca CISL Marche e la CISL Marche, nell'unirsi al cordoglio per la morte di Mariano Bracalenti,56 anni,  vittima dell'ennesimo incidente sul lavoro,  esprimono vicinanza e solidarietà alla famiglia e ribadiscono l'estrema urgenza di interventi per la tutela e la salute dei lavoratori, vera e propria emergenza nazionale e regionale. «Assistiamo ad un susseguirsi di infortuni gravi e mortali con ripercussioni gravissime sulle famiglie colpite da tali drammi  - dichiara il Segretario Generale Filca CISL Marche Tonino Passaretti - che dimostrano come i controlli, la prevenzione e la formazione non siano ancora sufficienti a garantire condizioni di lavoro sicure, in particolare nei cantieri edili. A questo si aggiunge il caldo eccezionale di queste settimane, che aumenta i rischi e richiede misure straordinarie di protezione e vigilanza. Non possiamo più accettare che la vita delle persone sia sacrificata per mancanza di prevenzione o per ritardi nell'adeguamento delle misure di tutela  Occorrono interventi immediati, investimenti in sicurezza e controlli rigorosi, senza deroghe o compromessi » Per Luca Talevi, Segretario CISL  Marche, «è fondamentale in questa fase di caldo torrido intervenire con provvedimenti d'urgenza. In tal senso molto importante sarà l'incontro in Regione di giovedì prossimo per condividere i contenuti di una ordinanza tesa alla sospensione dei lavori all'aperto nelle ore più calde. Il continuo innalzamento delle temperature impone altresì la previsione di strumenti quali la cassa integrazione per le giornate in cui la Protezione Civile prevede che vi saranno ondate elevate di caldo.» Filca CISL Marche e CISL Marche chiedono altresì alle istituzioni ed agli enti preposti ai controlli di alzare al massimo livello l'allerta e l'attenzione sui luoghi di lavoro, intensificando le ispezioni ed il monitoraggio del rispetto delle norme di sicurezza «è fondamentale un grande impegno comune per fermare questa strage silenziosa e garantire che i lavoratori possano operare in massima sicurezza, dando risposte concrete anche alle sfide del cambiamento climatico.»
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27/06/2025 Ascoli Piceno, prima Terna Innovation Zone in Italia: la CISL: "Costruire connessioni reali per lo sviluppo del territorio"
La Cisl Ascoli Piceno e San Benedetto accoglie con favore l’apertura della prima Terna Innovation Zone in Italia, che si terrà a settembre nei locali di Porta Romana, ma lancia un messaggio chiaro: serve un maggiore coinvolgimento del sistema educativo nelle dinamiche di innovazione e sviluppo. «Siamo davanti a un’occasione straordinaria per il nostro territorio – Maria Teresa Ferretti, Responsabile territoriale della Cisl – ma rischiamo di sprecarla se non mettiamo al centro anche la partecipazione della comunità educante e dei discenti. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi spesso si avvicinano a questi mondi “come semplici spettatori”, senza strumenti né contesti che li rendano davvero protagonisti». Ferretti sottolinea come il sistema scolastico ed educativo sia oggi messo a dura prova da carichi burocratici e da una cronica mancanza di risorse, che impediscono una piena apertura verso l’innovazione: «La comunità educante è assorbita da scadenze e vincoli amministrativi che spesso la tengono lontana dalle grandi trasformazioni. Serve uno scatto in avanti. Non possiamo permettere che strutture moderne e all’avanguardia restino poco attrattive o, peggio, scollegate dalle esigenze formative e sociali del nostro territorio». L’invito della Cisl è a ripensare la partecipazione delle scuole non come supporto numerico, ma come presenza attiva, progettuale, capace di costruire legami duraturi con imprese, enti locali e poli tecnologici: «Forse è arrivato il momento – conclude la Responsabile CISL – di dare un nuovo significato alla partecipazione della scuola nei momenti cruciali del territorio: da semplice presenza a vero attore di cambiamento». Con l’apertura del primo centro Terna Innovation Zone e lo sviluppo delle sedi future nella stazione ferroviaria e nell’area Restart (in sinergia con C-Next),  la Cisl Ascoli Piceno e San Benedetto sottolinea l’urgenza di avviare un dialogo strutturato tra innovazione, imprese, enti locali e scuola. L’obiettivo non è soltanto una crescita economica, ma anche culturale e sociale, capace di rendere le nuove generazioni protagoniste consapevoli delle sfide e delle opportunità che il territorio si prepara ad affrontare.  
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24/06/2025 Intervento Multileva per la residenzialità socio -sanitaria 2025/2027 CGIL CISL UIL Marche : “Positive le risorse ottenute a seguito dell’azione sindacale. Ora al via i tavoli tecnici attuativi”
L'intervento Multileva previsto dalla Regione che stanzia 30,6 milioni nel triennio 2025/2027, di cui 9,7 milioni a favore dell'abbattimento delle rette per le persone ospitate nelle strutture residenziali sanitarie, socio -sanitarie e sociali è frutto dell'intenso lavoro e delle richieste che da anni Cgil Cisl e Uil Marche, insieme alle categorie dei pensionati , hanno avanzato nei confronti della Regione. La riduzione delle rette è da sempre una priorità sindacale, sancita anche dall'accordo del 2023, rappresentando un aiuto concreto e indispensabile per gli ospiti e le famiglie in un momento economicamente difficile. L'iniziativa si configura come un provvedimento articolato: da un lato le risorse destinate agli enti gestori, condizionate al miglioramento dei servizi, dall'altra il sostegno diretto alle famiglie attraverso l'abbattimento delle rette.  Ora è necessario l'avvio dei tavoli tecnici a partire da quello che dovrà definire, attraverso lo strumento dell’ ISEE, la modalità di attribuzione del voucher destinato alle famiglie, con un importo minimo di 250 euro al mese, fondamentale per l'abbattimento delle rette, che pensiamo si debba trasformare in un intervento strutturale.   Tra i temi da affrontare anche l’attuazione di quanto previsto dalla L.R. n.21 del 2024 relativamente allo stanziamento dei 4 milioni di euro previsti per il triennio 2025/2027 quale “contributo alla quota sociale della retta a favore degli anziani non autosufficienti” e la improcrastinabile necessità di affrontare il tema della " composizione della retta" per renderla chiara e trasparente rispetto ai servizi offerti  con particolare riferimento alle prestazioni aggiuntive a pagamento, che rischiano di celare  prestazioni sanitarie ed assistenziali dovute, e non a pagamento . A riguardo si auspica maggiore attenzione nelle convenzioni che dovranno essere predisposte dalle AST a seguito delle nuove tariffe. A proposito di “convenzioni” è necessario ricordare che la maggior parte delle strutture interessate sono in fase di riaccreditamento per adeguamento ai più recenti relativi manuali e che le convenzioni devono essere sottoscritte da strutture accreditate . Diventa quindi fondamentale l'istituzione di un tavolo di monitoraggio, che veda coinvolte tutte le parti: regione, organizzazioni sindacali e enti gestori, per la verifica dello stato di avanzamento dei contenuti dell'intervento e per l'avvio di un percorso atto ad affrontare in maniera trasparente e condivisa il tema della costruzione della tariffa nel suo complesso, in una ottica tesa a condividere interventi di carattere strutturale.
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24/06/2025 Cgil Cisl Uil Marche: Fondo regionale per le donne vittime di violenza - Cercasi! senza stanziamenti regionali aggiuntivi tante le donne che non hanno potuto avvalersi del reddito di libertà"
 Il contributo statale per le donne vittime di violenza nella Regione Marche copre solo la metà del fabbisogno. Dai dati resi disponibili da Inps Marche, nel triennio 2022/2024 sono state 137 le domande non accolte per mancanza di risorse: 49 domande del 2022, 46 domande del 2023 e 42 domande del 2024. Di queste 137 donne, nel 2025 continuavano ad avere i requisiti solo 89 donne. Nel 2025 sono state presentate complessivamente 149 domande, di cui 89 non accolte negli anni precedenti e 60 nuove. Nel 2025 risultano accolte 84 domande e poi di nuovo sono terminate le risorse, il che significa che ben 65 domande sono rimaste inevase. «Non possiamo più attendere: è necessario che la Giunta Regionale stanzi risorse aggiuntive per garantire risposte concrete alle donne marchigiane vittime di violenza. Ogni giorno di ritardo significa lasciare senza supporto chi ha bisogno di aiuto immediato per riconquistare la propria autonomia – dichiarano Eleonora Fontana (Cgil Marche), Selena Soleggiati (Cisl Marche) e Claudia Mazzucchelli (Uil Marche) – Ribadiamo con determinazione quanto già rappresentato in sede di discussione del bilancio regionale 2023 e 2024, quando avevamo formalmente richiesto lo stanziamento di mezzo milione di euro per  integrare il fondo nazionale. Un intervento che non può essere ulteriormente rimandato, considerando che le Marche registrano dimensioni significative del fenomeno e che nessuna donna deve essere lasciata sola ad affrontare situazioni di violenza» – sottolineano le sindacaliste.   Dal bollettino di sintesi mensile relativo ai dati INAIL "Andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali" – di Febbraio 2025, emerge infatti che il clima di incertezza che caratterizza gli ultimi decenni porta le persone di ogni genere e status ad accettare condizioni di lavoro più difficili che spesso si traducono anche in molestie e violenze sul luogo di lavoro. L’Istat nel report “Le molestie: vittime e contesto” del luglio 2024 conferma che negli anni 2019-21, il 4,2% delle donne e l’1% degli uomini ha subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita, ma questa percentuale sale. In particolare nel 2022-23 si stima che il 13,5% delle donne di 15-70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subìto molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita. Il fenomeno riguarda soprattutto le donne più giovani tra i 15 e i 24 anni, tra le quali la percentuale si alza a 21,2%. Le sindacaliste di Cgil. Cisl e Uil: «Il Governo nazionale ha previsto un contributo per le donne vittime di violenza che per le Marche è pari a 251.459 euro all’anno per il triennio 2024-2026. I dati confermano che queste risorse sono insufficienti e se la Regione non le integra, così come avviene in altre regioni italiane, si rischia di lasciare ancora più della metà delle richieste senza una risposta concreta.  Che cosa aspetta la Regione Marche a farlo? Quante donne ancora devono rimanere senza adeguati supporti per uscire da situazioni drammatiche? Come organizzazioni sindacali, continueremo con determinazione la nostra azione unitaria per assicurare che nessuna donna sia lasciata sola in questa battaglia per la libertà e la sicurezza.»
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24/06/2025 Sfratti e emergenza casa CISL Macerata -SICET Marche: “Un dramma sociale che non può più attendere. Servono risposte concrete”
Come spesso accade, per accendere i riflettori su un problema conclamato deve verificarsi un episodio al limite della follia. È il caso del 67enne che, nei giorni scorsi a Macerata, si è barricato in casa armato, minacciando ufficiale giudiziario e forze dell’ordine pur di non essere sfrattato. Un gesto disperato che richiama l’attenzione sull’emergenza abitativa, una vera piaga sociale che attraversa il nostro territorio e l’intero Paese. I dati sugli sfratti per morosità sono noti e purtroppo in costante crescita. Spesso anche dietro lo sfratto per finita locazione si cela una morosità non dichiarata, segno di un disagio diffuso che coinvolge migliaia di famiglie. È ormai opinione condivisa tra organizzazioni sindacali, sindacati inquilini e associazioni dei proprietari che la questione abitativa sia una delle principali componenti della nuova povertà, insieme alla mancanza di reddito, di cure sociali e sanitarie, di un’istruzione adeguata. Una condizione che rende impossibile condurre una vita dignitosa, aggravata dal contesto territoriale in cui si vive. I nuclei familiari che abitano in affitto risultano i più esposti alla povertà assoluta. Sempre più persone faticano a reperire le risorse necessarie per conservare un alloggio, mentre altre incontrano ostacoli insormontabili per accedere a un’abitazione adeguata. Le dinamiche del settore sono note: Istituzioni, Agenzia delle Entrate, agenzie immobiliari, organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini, fino ai privati cittadini, interagiscono in un sistema che troppo spesso lascia i più deboli senza tutele reali. «Denunciamo da tempo l’inadeguatezza della Legge 431/98: una normativa che protegge poco gli inquilini e non premia i locatori onesti rispetto a chi aggira le regole con affitti in nero.  – sottolineano dal Sicet Marche, il  Sindacato Inquilini della CISL  -  L’esistenza di contratti fittizi, affitti non registrati o pratiche elusive,  come i contratti di comodato gratuito o i brevi rinnovi annuali suggeriti da alcune agenzie, alimenta una spirale di insicurezza abitativa. La mancata denuncia per paura o per impossibilità economica di agire legalmente condanna troppe famiglie al silenzio e alla rassegnazione. Il Governo, pur riconoscendo l’emergenza abitativa, continua a ridurre i fondi dedicati a questo settore, rendendo impossibile affrontare in modo strutturale il problema. » Il PNRR Missione 5 e il Progetto Pinqua hanno rappresentato un segnale positivo, ma i fondi sono stati finora limitati a poche esperienze locali: ad Ascoli Piceno per nuove forme di abitare sociale e a Pesaro per la rigenerazione urbana. Intanto gli edifici ERAP restano vetusti, spesso ancora danneggiati dal terremoto, senza un piano organico di risanamento. A ciò si aggiungono ritardi e criticità nei bandi per l’assegnazione degli alloggi popolari, come accaduto a Civitanova Marche (ultimo bando nel 2018) o a Porto Recanati, dove un bando scaduto ad aprile 2025 ha introdotto un requisito di residenza di 5 anni dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale (sentenza 145/2023), escludendo ingiustamente numerosi nuclei familiari. Il recente Decreto Interministeriale del 2 aprile 2025 ha assegnato fondi per progetti Housing First e Housing Led, modelli innovativi che mettono al centro il diritto alla casa come primo passo per l’inclusione sociale. «A Macerata è stato avviato un progetto concreto con quattro alloggi destinati al Housing First e due per persone con disabilità. Ma questi interventi, seppur meritori, non bastano.- rilanciano CISL Macerata e Sicet Marche - Riteniamo che senza un confronto serio e continuativo tra istituzioni, organizzazioni sociali, sindacati degli inquilini e associazioni dei proprietari, la situazione sia destinata a peggiorare. Serve un piano condiviso che, oltre alle soluzioni abitative, punti alla costruzione di comunità più partecipative, dove la vulnerabilità non sia lasciata all’indifferenza ma diventi responsabilità comune. – concludono - Il nostro impegno è quello di continuare a sollecitare politiche abitative giuste e a sensibilizzare l’opinione pubblica affinché si sviluppi una reale consapevolezza sociale: solo riconoscendo i legami di cura e solidarietà si potrà considerare il welfare come un vero bene comune.»  
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19/06/2025 Torna l’afa: Cgil, Cisl e Uil chiedono di fermare il lavoro nelle ore più calde
Terminata la tregua dei temporali, torna schizzare in alto la colonnina di mercurio. Un ritorno all’afa che non ha colto impreparati Cgil, Cisl e Uil delle Marche che, nei giorni scorsi, hanno chiesto alla Regione di emanare un’ordinanza urgente per fermare il lavoro nelle ore più calde della giornata, nei settori dove l’attività si svolge all’aperto. Particolare attenzione per i cantieri dove difficilmente si prevedono tutele minime come acqua fresca e luoghi d’ombra e difficilmente si tutelano i fragili o si forniscono le protezioni necessarie. Ma, soprattutto, difficilmente si ferma il lavoro, si riorganizza l’orario e si richiede l’attivazione della cassa integrazione. «Proprio come lo scorso anno – dicono i sindacalisti – si è reso necessaria una tutela in più per il diritto alla salute dei lavoratori e il crescente rischio derivante dalle alte temperature estive che corrono i lavoratori occupati in attività edili, agricoli e del florovivaismo. Abbiamo chiesto alla Regione di riproporre quanto già normato nel 2024, ovvero il divieto di lavoro dalle ore 12.30 alle 16.00 nelle giornate più critiche. Le alte temperature, soprattutto quando associate ad alti tassi di umidità, possono infatti causare gravi danni alla salute – come colpi di calore, disidratazione e scompensi cardiocircolatori – e aumentano il rischio di infortuni a causa della riduzione della capacità di concentrazione.» Oltre al provvedimento regionale, le sigle sindacali auspicano un maggiore coinvolgimento delle aziende: la proposta è quella di rimodulare gli orari di lavoro attraverso un confronto strutturato tra datori e rappresentanze sindacali, così da adottare tutte le misure necessarie per fronteggiare l’emergenza caldo. Inoltre è necessario che anche gli organi ispettivi intensifichino la loro attività in modo da poter verificare la salubrità dei luoghi di lavoro al fine di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori ambienti di lavoro sicuri. L’obiettivo è chiaro: evitare che il lavoro si trasformi in un pericolo, in un’estate che si preannuncia tra le più torride degli ultimi anni. Ora la palla passa alla Regione, chiamata ad agire in fretta per proteggere chi lavora sotto il sole.
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18/06/2025 Politiche abitative inesistenti e svendita del patrimonio pubblico: la politica è miope e chiusa a ogni confronto
«Vogliono vendere 1.000 alloggi pubblici ma ci sono circa 900 famiglie in graduatoria che da anni attendono risposte. E in tutto questo non siamo mai stati convocati per un confronto». È amara la constatazione dei sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat Marche rispetto alle politiche abitative adottate dal Comune di Ancona. «Nel solo anno 2025, il Comune di Ancona ha inserito nella vendita circa 600 immobili, ma rimane incerto il numero delle unità che verranno effettivamente alienate e quindi l’entità e la destinazione delle risorse economiche così acquisite che necessariamente dovranno comunque essere rinvestite nel settore ERP – dicono le associazioni – mentre noi continuiamo a essere escluse sistematicamente da ogni fase decisionale, senza alcun coinvolgimento preliminare, né nella previsione né nell’attuazione dei programmi di alienazione. Tutto ciò rivela una visione miope e disinteressata al benessere delle fasce più deboli della popolazione, e minano profondamente il principio stesso del diritto alla casa riconosciuto come un diritto umano fondamentale, un diritto sociale, strumentale alla dignità della persona.» Ma non è il solo capoluogo dorico ad essere bocciato. «Siamo tornati a a denunciare con forza l’estrema precarietà delle politiche abitative adottate dalla Regione Marche in questi anni con l’assenza quasi completa di finanziamenti annuali a bilancio e programmazione (Piano Triennale fermo al 2013 – 2016) se non attraverso inopportuni piani vendita (o svendita) del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Una precarietà ormai strutturale e che, negli ultimi anni, si è aggravata al punto da generare una vera e propria emergenza sociale.» Criticità, già segnalate a dicembre 2024 . «Assistiamo, con profonda e crescente preoccupazione, all’ennesima operazione di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico.» Per quanto riguarda Ancona, il piano di dismissioni riguarda addirittura tutto il Patrimonio di ERP, sia pur diviso in sette fasi attuative modulate nel tempo. Si tratta di un processo che, in ogni occasione, si è tradotto in una svendita: gli immobili vengono ceduti a prezzi notevolmente minori del valore di mercato, con risultati economici modesti e tempi di reinvestimento notevolmente lunghi. «Si vendono 10 immobili per averne 3 o 4 tra dieci anni – ribadiscono i sindacati - Dai precedenti piani vendita, infatti, si sono registrate vendite molto inferiori rispetto alle aspettative, aggravando la gestione dei condomini misti (pubblico e privato) e con risultati economici non apprezzabili per il reinvestimento dei proventi. Desta forte preoccupazione la decisione di vendere all’asta, nella terza e  sesta fase, per la prima volta rispetto agli altri piani vendita regionali, anche gli alloggi liberi, ovvero potenzialmente e immediatamente disponibili per l’assegnazione a famiglie in emergenza abitative presenti in graduatoria. Le lettere recapitate in questi giorni agli inquilini, in cui si prospetta la possibilità di acquistare l’appartamento in cui vivono, rappresentano l’ennesimo atto unilaterale, privo di confronto e garanzie. I cittadini si trovano così di fronte a decisioni complesse e cariche di incertezza, senza il supporto e la tutela che solo una concertazione reale con le rappresentanze sindacali può offrire.» Uniat, Sunia e Sicet chiedono con urgenza alla Regione il blocco immediato delle procedure di vendita in corso, fino all’apertura di un confronto reale, formale e strutturato tra amministrazioni e rappresentanze sociali, la convocazione tempestiva di un tavolo di concertazione che coinvolga tutte le associazioni degli inquilini, con l’obiettivo di ridefinire le priorità e pianificare una gestione condivisa e sostenibile delle politiche abitative, la predisposizione di un nuovo piano strategico per l’edilizia residenziale pubblica, che garantisca il diritto all’abitare e la tutela delle fasce sociali fragili, includendo criteri chiari e trasparenti di vendita e, soprattutto, l’impegno vincolante a reinvestire i proventi in nuovi alloggi popolari e servizi abitativi. «Le istituzioni locali – concludono i sindacati - devono farsi carico delle proprie responsabilità politiche e sociali. È urgente ristabilire un clima di dialogo e fiducia, restituendo alle politiche abitative il loro ruolo centrale nella costruzione di una società equa, giusta e solidale. È il momento di fare della concertazione una priorità, ponendo al centro del programma politico una vera cooperazione tra istituzioni e parti sociali. Solo così sarà possibile affrontare in maniera strutturale la crisi abitativa e restituire ai cittadini risposte concrete, dignitose e sostenibili. Rimaniamo disponibili per un confronto aperto, concreto e costruttivo. È tempo che le politiche abitative tornino a essere strumento di inclusione e non di esclusione. È tempo di scelte giuste, condivise e al servizio dell’interesse collettivo.»
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12/06/2025 CGIL CISL UIL Marche trasporto pubblico locale: urgente un tavolo di confronto regionale
Le Segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL, insieme alle categorie FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI, chiedono con forza alla Regione Marche l’apertura immediata di un tavolo di confronto sul futuro del Trasporto Pubblico Locale (TPL). Non è più tempo di proroghe né di contributi dati senza progetti finalizzati a obiettivi e all’aggregazione: è il momento di condizionare le risorse aggiuntive per costruire finalmente una rete di trasporto moderna, efficiente ed efficace, capace cioè di attrarre sempre più utenza e rispondente ai bisogni dei cittadini e dei lavoratori marchigiani. Già a gennaio dello scorso anno, nel convegno “Arrivati al capolinea”, abbiamo denunciato le criticità strutturali del Trasporto pubblico locale   marchigiano e presentato proposte concrete. Oggi, dopo oltre un anno possiamo dire che gli allarmi lanciati erano fondati. Nulla è cambiato: anzi, la situazione è peggiorata. Da vent’anni assistiamo al perpetuarsi di proroghe in attesa dell’imminente gara che ogni anno viene annunciata. Ma la gara non arriva mai. Intanto si mantiene in vita un sistema frammentato e inefficiente, con 36 aziende di gestione nelle Marche – 22 delle quali con meno di 5 dipendenti – che continuano a operare su tratte obsolete e scollegate dalle reali esigenze dell’utenza. Le Marche, lo ricordiamo, sono la Regione con la più bassa quota pro capite di risorse statali destinate al TPL. Solo lo 0,7% dei cittadini utilizza l’autobus per i propri spostamenti. Dati sconfortanti che certificano il fallimento delle scelte finora adottate. È tempo del fare: chiediamo un tavolo di confronto, aperto anche alle imprese, per definire una strategia condivisa, capace di rilanciare davvero il trasporto pubblico locale. Servono nuove tratte, corsie preferenziali per rendere più rapidi gli spostamenti, percorsi che includano le aree industriali, una rete pensata per chi lavora e studia. Accogliamo positivamente l’investimento regionale di sei milioni di euro recentemente deliberato, ma ribadiamo con forza che le risorse devono servire a migliorare il servizio, non solo ad aggiornare i costi di gestioni inefficienti. Vogliamo un sistema di trasporto realmente pubblico, funzionale e partecipato. Non accetteremo più decisioni calate dall’alto e prive di confronto. Vogliamo far uscire i bus dai depositi, non fermarci al capolinea ma percorrere nuove strade con tutti i protagonisti, istituzioni, parti sociali e, soprattutto, i cittadini che meritano di avere un servizio pubblico che funzioni, efficiente ed efficace.
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12/06/2025 La CISL Marche in lutto per la scomparsa di Gianni Puliti, primo Segretario regionale di Adiconsum
La CISL Marche piange la scomparsa di Gianni Puliti, storico dirigente sindacale venuto a mancare, nella giornata di ieri a Macerata, all'età di 96 anni. Figura di rilievo, Puliti iniziò il suo percorso sindacale nel primo dopoguerra, aderendo nel 1949 alla Libera CGIL, formatasi il 15 settembre del 1948 dalla scissione della corrente cristiana dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Il 30 aprile 1950, con la nascita della CISL, Puliti ne divenne subito parte integrante, svolgendo inizialmente il ruolo di operatore sindacale e poi entrando nella Segreteria Provinciale della CISL, prima a Livorno, dal 1954 al 1961, poi a Siena. Nel 1962 fu eletto Segretario Provinciale della CISL di Macerata, incarico che mantenne fino al 1987 quando venne chiamato a ricoprire, per 17 anni,  il ruolo di Segretario regionale della neonata Adiconsum, l’Associazione dei  Consumatori promossa dalla CISL. «Gianni Puliti ha dedicato l’intera vita alla difesa dei lavoratori e delle fasce più fragili della società, incarnando pienamente i valori che contraddistinguono la CISL: libertà, contrattualismo, autonomia politica e pluralismo – ricorda Marco Ferracuti, Segretario generale della CISL Marche - Con la sua scomparsa perdiamo una parte fondamentale della nostra storia, ma resta viva la testimonianza di un uomo che ha interpretato al meglio il senso profondo dell’azione sindacale. Tutta la CISL Marche esprime forte vicinanza alla famiglia.» I funerali si svolgeranno a Macerata, venerdì 13 giugno, alle ore 16, presso la chiesa di Santa Madre di Dio, in via Barilatti.
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