“Coltivare il passato, innovare il presente, ricostruire il futuro”, questa l’idea di fondo del Congresso regionale della Fisascat Cisl Marche sviluppata nella ricca relazione della Segretaria Generale Selena Soleggiati, riconfermata alla guida della federazione per il prossimo quadriennio. L’azione sul presente descritta dalla Soleggiati integra un progetto di crescita capace di costruire un nuovo sviluppo centrato sulle capacità delle persone quale principale ricchezza del Paese. Puntare sulle capacità per “liberare le forze positive e dinamiche lasciate per troppo tempo imbrigliate” significa allora innanzitutto investire sui giovani, aumentare la partecipazione delle donne e superare gli stereotipi sull’immigrazione che ci impediscono di coglierla come ricchezza. Per cogliere la sfida dell’innovazione del presente, ha proseguito la Segretaria Generale, “il sindacato ancora più di ieri dovrà assumere il ruolo di stimolare riforme ed interventi”, ripartendo innanzitutto dalla riforma del mercato del lavoro e dai “necessari interventi di modifica alla Legge Fornero”. La complessità dei tempi che viviamo e l’egida del capitalismo finanziario richiedono oggi più che mai un sindacato capace di superare modelli di azione antagonisti. In questo senso la Cisl, ha evidenziato la Soleggiati, ha confermato ancora una volta di essere il sindacato “nuovo”, elaborando una propria lettura della crisi e formulando specifiche proposte in materia di politiche del lavoro, politica fiscale e welfare. Un sindacato “nuovo”, che ha voluto impegnarsi nella sfida della riorganizzazione, riducendo le strutture sia orizzontali che categoriali, per rendere efficace la propria azione nelle nuove condizioni economiche e sociali e per ottimizzare l’impiego delle risorse finanziarie ed umane. Nella scelta di inserire la propria attività in un progetto più ampio che attraversi tutti i settori dell’economia del Paese e che il livello confederale è chiamato ad esprimere, Selena Soleggiati ha tratteggiato con competenza e passione le priorità della Fisascat nei diversi e variegati comparti in cui svolge il proprio ruolo di rappresentanza per i suoi 7.583 iscritti. Il settore del commercio vive oggi una situazione di difficoltà, derivante dallo strutturale calo dei consumi, che non trova alcuna soluzione nella liberalizzazione degli orari di apertura de i negozi: le aperture domenicali, infatti, non hanno ad oggi prodotto né reali incrementi dei fatturati, né maggiore occupazione, né aumenti retributivi visto che le grandi aziende hanno provveduto a coprire i presidi festivi con la forza lavoro già esistente. In questa prospettiva la Segretaria Generale ha descritto come un “dovere morale” l’impegno di tutta la Fisascat nell’iniziativa “Libera la domenica” volta alla presentazione di una proposta di legge popolare che corregga la liberalizzazione selvaggia delle aperture domenicali. I contraccolpi della crisi si sono fatti sentire anche nel turismo con un calo dell’occupazione specie nel settore alberghiero e in quello della stagionalità. Si tratta di una situazione che interroga sia le istituzioni regionali, che la Soleggiati ha richiamato al compito non solo di promuovere l’attrattività turistica del territorio ma anche di favorire l’occupazione nel settore aprendo un confronto stabile e produttivo con le organizzazioni sindacali e di categoria, che il sindacato, che dovrà individuare nuove forme di tutela di questi lavoratori attraverso la bilateralità e la contrattazione di secondo livello. Bilateralità e contratti integrativi regionali sono stati indicati dalla Segretaria Generale come le strade da percorrere per rispondere alle esigenze di tutela dei lavoratori della vigilanza, della cooperazione socio assistenziale e delle imprese di pulizia. L’esigenza di rafforzare la bilateralità come luogo dove potenziare la previdenza integrativa e le forme di sostegno al reddito è del resto emersa anche nel dibattito congressuale nonché nel video illustrativo dei risultati dell’indagine conoscitiva sulla percezione del ruolo di tutela del sindacato promossa dalla Fisascat Marche tra i propri iscritti e delegati. Un’esigenza raccolta dal Segretario nazionale della Fisascat Pierangelo Raineri, che ha individuato proprio nel welfare integrativo e nel sostegno al reddito i due temi che la Fisascat deve affrontare con assoluta priorità per offrire vere tutele ai lavoratori del settore del terziario. Raineri ha descritto la Fisascat come una categoria complessa che sovraintende a trenta contratti di categoria e che ha visto crescere i propri iscritti grazie ad un’azione contrattuale continua e capillare ma anche grazie alla ferma volontà di rifuggire ogni demagogia. Un sindacato, ha proseguito Raineri, che deve saper essere non auto-conservativo, ma dinamico, capace di trasformarsi e di adeguarsi ai cambiamenti macro e micro che viviamo in questa epoca. Non possiamo allora non vedere come la struttura socio economica del nostro Paese si stia progressivamente trasformando da economia manifatturiera ad economia dei servizi. Il sindacato, secondo Raineri, deve guardare queste trasformazioni, interpretarle e maturare la capacità di rappresentarle, riflettendo, ad esempio, sull’opportunità di pensare per il futuro ad un unico sindacato per il settore dei servizi. I lavori del Congresso sono stati arricchiti da un interessante approfondimento sulle nuove vulnerabilità dell’attuale mercato del lavoro. L’approfondimento si è aperto con un contributo video di Eleonora Voltolina, giornalista direttrice della testata on line “La repubblica degli stagisti”, che ha posto l’accento sulla condizione del lavoro giovanile descrivendolo come un crogiuolo di “vite inutilmente faticose” strette tra precarietà forzate e disuguaglianze e rendite insostenibili. Centrale è nella riflessione della Voltolina la questione delle basse retribuzioni dei lavoratori under 35 che non riconosce le competenze che i giovani apportano al sistema produttivo del Paese e che impedisce loro di rendersi indipendenti dalle famiglie di origine. Un’Italia, quindi, che non somiglia ai suoi giovani, ma che i suoi giovani, ha proseguito la Voltolina, non vogliono abbandonare nella consapevolezza di essere una risorsa insostituibile per il suo rilancio. Ferruccio Pelos, autore del volume “Il mercato senza lavoro”, dialogando con una platea di delegati attenta e partecipe, ha poi affrontato i temi irrisolti del mercato italiano del lavoro, a partire dal persistente dualismo tra tutelati e non tutelati derivante dal fatto che per ogni lavoratore con un contratto subordinato a tempo indeterminato c’è un lavoratore con un contratto c.d. precario, in un contesto in cui le assunzioni a tempo indeterminato sono ad oggi meno del 20% del totale delle assunzioni. Una precarietà di impiego che riguarda soprattutto, anche se non solo, i giovani e che si trasforma in precarietà di vita, inficiando la possibilità di mettere in campo progettualità di vita e di lavoro. In un mercato del lavoro, ha evidenziato Pelos, che non riusciamo più a leggere ed interpretare con le categorie che eravamo abituati ad utilizzare, anche il sindacato deve innovare il proprio modo di fare rappresentanza e fare contrattazione. Un appello prontamente raccolto dal Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo che ha concluso i lavori del pomeriggio soffermandosi sul carattere inedito della crisi ci troviamo a vivere, che ci sta ponendo davanti un vero e proprio cambiamento epocale e che chiede anche al sindacato di innovarsi e ripensare le proprie modalità di azione. È allora fondamentale secondo Mastrovincenzo che la Cisl continui con tenacia quel difficile lavoro quotidiano con cui in questi anni ha cercato di dare risposte concrete alle tante emergenze della crisi: un lavoro nell’ombra, spesso non raccontato e non compreso, ma attraverso il quale la Cisl ha offerto un presidio costante di contrattazione essenziale per la tutela dei lavoratori.