I pensionati Cisl delle Marche si interrogano sul tema del lavoro di cura. Attraverso la modalità del focus group, venerdì 6 febbraio hanno organizzato un incontro al quale hanno partecipato dirigenti sindacali, funzionari della Regione Marche e dell'Asur, dirigenti di cooperative sociali, operatori dei servizi di assistenza agli anziani e dei Centri per l'impiego. L'obiettivo era riflettere, partendo ognuno dal proprio punto di vista, sul rapporto tra cura e lavoro.
"Quest'incontro - sostiene la Coordinatrice donne della FNP nazionale Maria Trentin - si svolge nell'ambito del Progetto di ricerca - azione "Curare la cura", promosso dal Coordinamento donne della FNP Nazionale, che toccato anche altri temi, quali la cura e le istituzioni e la cura e la famiglia".
"La particolarità del lavoro di cura - ha sostenuto il Dott. Luca Romano, Direttore del Progetto - è insito nell'importanza al suo interno delle relazioni e della sensibilità verso l’anziano“.
I partecipanti al focus group hanno dibattuto su qual è la situazione nelle Marche, dove il numero degli anziani non autosufficienti è in continua crescita. Aumentano anche i malati cronici e di conseguenza il personale impiegato nei servizi socio sanitari. Questo rende necessaria una riflessione sul rapporto tra domanda ed offerta nel lavoro di cura, sia domiciliare che prestato in residenze assistenziali. Come nel resto d’Italia, si sta verificando un forte sviluppo della domiciliarità con la presenza di un numero elevato di assistenti familiari private.
Al centro delle riflessioni le peculiarità del lavoro di cura: forte rischio di contrarre malattie a carico dell'apparato muscolo scheletrico o di sviluppare il burn out, importanza di una formazione adeguata del personale, necessità di integrare politiche sociali, sanitarie e politiche del lavoro.
Secondo il Segretario dei pensionati Cisl Marche Dino Ottaviani "occorre ricostruire un sistema che ripensi in maniera integrata, metta a sistema i vari soggetti che lavorano su questi temi e dia dignità al lavoro di cura. Uno dei rischi di chi fa assistenza domiciliare è la solitudine, per questo la Fnp Marche ha pensato a progetti volti alla socializzazione tra le persone attraverso volontari e rapporti di buon vicinato per evitare l’ isolamento".
“Il rischio - conferma il Segretario regionale della Cisl Marche Sauro Rossi Rossi - è tornare a pensare che il lavoro di cura sia solamente femminile. Per questo serve responsabilizzare gli uomini anche attraverso incentivi specifici.
Il lavoro di cura è stato riconosciuto solo quando in Italia sono arrivate le badanti. "L’importante oggi - conclude Anna Trentin - è non scaricare questo compito solo sulle spalle delle donne. Il lavoro di cura quindi va quindi valorizzato e riconosciuto, ad esempio prevedendo contributi pensionistici o reddituali per evitare che chi presta la cura debba licenziarsi o ridurre l'orario di lavoro per stare vicino ai suoi cari".