Il recente e drammatico fatto di cronaca dell’anziano morto per ipotermia a causa della mancanza del riscaldamento in casa pone nuovamente all’attenzione della comunità civile e sociale il problema delle conseguenze di questa crisi sul tessuto sociale della nostro territorio.
Innanzitutto occorre ripensare la rete di solidarietà che tutti gli attori sociali hanno messo in campo in questi anni della crisi. La nostra impressione è quella di una rete che ha maglie troppo larghe e nodi non sufficientemente robusti per continuare ad affrontare le povertà e i fenomeni di emarginazione sociale. Così succede che ogni tanto il fatto clamoroso mette in evidenzia che la rete di solidarietà non è riuscita ad intercettare tutti coloro che vivono uno stato di indigenza.
Sarebbe interessante avviare un confronto sulle modalità operative di contrasto alla povertà sulla loro efficacia, sui risultati prodotti in termine di inclusione sociale. Tutto questo come già richiesto dalla Cisl tempo fa è possibile solo se tutti gli attori elaborano una strategia condivisa e avviano un continuo monitoraggio per evitare che famiglie anziani vivano situazioni sociali drammatiche.
L’aspetto altrettanto significativo ed importante è quello delle risorse finanziarie per affrontare le situazioni di povertà e disagio sociale.
Non può rimanere solo la Caritas ed il Comune con gli interventi dei servizi sociali ad affrontare le emergenze di chi non ha più di che vivere. La Cisl propone di avviare una straordinaria raccolta di fondi. Occorre in questo senso un sforzo più rilevante in termini di solidarietà e di condivisione.
La crisi pone una sfida al nostro territorio: dobbiamo ripensare il modello di sviluppo della nostro territorio sostenendo il sistema manifatturiero sviluppando il settore del turismo e quello della cooperazione sociale.
Occorre sostenere LE IMPRESE DEL NOSTRO TERRITORIO con politiche finalizzate alla qualificazione delle infrastrutture materiali ed immateriali, di sostegno bancario alle imprese, di sviluppo di centri di ricerca ed incubatovi di impresa mettendo in sinergia Università scuole superiori associazioni di datoriali ed istituti bancari.
Le forze sociali politiche, il mondo del Terzo settore devono immediatamente aprire un confronto sullo sviluppo del territorio pensando un Piano di sviluppo local
Responsabile Cisl di Fano
Giovanelli Giovanni