FINCANTIERI: CON IL DECRETO ESODANDI SI PROSEGUE
CON L'APPLICAZIONE DELL'ACCORDO DEL 21 DICEMBRE 2011!!!
In questi mesi c' è stato chi sperava nell'intransigenza della Ministra Fornero per poter dire "avevamo ragione noi"; invece grazie al buon lavoro e alla perseveranza della Fim e della
Uilm, il decreto che permetterà a tutti coloro lo vorranno di poter accedere alla mobilità con la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole è cosa concreta.
Fim e Uilm ritengono che l'accordo del 21 dicembre abbia avuto la capacità e il merito di mettere in sicurezza tutta Fincantieri, salvaguardando il mantenimento di tutti i Siti produttivi, delle Direzioni navi, della Corporate e delle Società Controllate dandogli la possibilità concreta di mantenere quella capacità operativa e quella elevata competitività che da sempre ha contraddistinto Fincantieri sui mercati internazionali.
Oggi questo Gruppo sta riscuotendo importanti risultati in un mercato molto difficile ed in un contesto economico, sempre più disastrato e sicuramente complicato: per questo,
come Fim e Uilm, riteniamo indispensabile proseguire sulla strada tracciata con il presupposto di salvaguardare un patrimonio umano e industriale indispensabile per tutto il Sistema Paese.
I risultati di questi ultimi mesi, il fatto che Fincantieri oggi stia pensando di ampliare la sua capacita industriale e di mercato sono la miglior risposta a chi per mesi ha insinuato solo dubbi e contraddizioni fra i lavoratori, spesso mettendo anche un cantiere contro l’altro.
La Fim e la Uilm hanno invece risposto con fatti concreti:
· nessun lavoratore è stato licenziato
· nessun Sito è stato chiuso
· ci sono le “vecchie regole” pensionistiche per coloro che vorranno accedere alla mobilità
Chi invece pensa che con i proclami, con il dissenso e con l'antagonismo si ottengono i risultati non ha capito o ancora peggio, fa finta di non capire: per salvaguardare i posti di lavoro e l'occupazione non si deve fare populismo o campagna elettorale ma concertare e condividere con le Aziende progetti industriali che garantiscano attività ed occupazione.
Altrimenti, avremmo tante cattedrali nel deserto ma, saremo molto più disoccupati che occupati!!!
La Fim e la Uilm hanno da sempre sostenuto che, solo attraverso il confronto e solo facendo accordi, si ottengono risultati concreti e si fanno davvero gli interessi di chi
rappresentiamo ed oggi, con il decreto esodandi, siamo ancora di più convinti di aver fatto un buon lavoro.
Roma, 15 ottobre 2012
FIM UILM NAZIONALI