Il lavoro dei postali è uno dei pochi simboli e - allo stesso tempo - una esperienza concreta di coesione sociale in una epoca di forte frammentazione: la consegna di una lettera è ancora oggi uno segno di ritorno all’esistenza sociale, soprattutto per chi è solo, per chi a volte è anche infelice, a partire delle grandi preoccupazioni legate al lavoro.
Inizia da qui la preziosa e raffinata relazione del Segretario Generale uscente della Slp Cisl Marche, Dario Dominici, riconfermato come massimo dirigente dal Congresso del Sindacato dei Postali marchigiani della Cisl. Emozioni e concretezza insieme nelle parole di chi ha diretto in questi quattro anni i lavoratori di un settore in continua evoluzione: dal desiderio di servire la cittadinanza con spirito “pubblico” verso una logica sempre più di tipo privatistico e liberalizzato. La capacità di mantenere la cura verso gli utenti nonostante le grandi preoccupazioni provenienti per i postali da una competizione sempre più forte e al continuo re design di compiti e mansioni, è il punto di forza di questi lavoratori. Anzi, soprattutto di tante lavoratrici – ha sottolineato Dominici: la componente femminile del lavoro dei postali fa la differenza in termini di puntualità, fiducia, vicinanza . Questo garantisce chances e successi rilevanti anche per l’attività sindacale, in un settore dove la possibilità di rappresentare la gente costringe i delegati di base a muoversi in un tessuto lavorativo a maglie strette Il lavoro dei postali è anche la metafora delle criticità che ci sono nella vita delle persone: ingiustizia e solitudine, cambiamento e ripensamento, nella vita e sul lavoro. Cambiamento e l’innovazione sono da tenere insieme con nuove modalità di formulare e costruire i diritti di chi lavora in questo settore. Poste Italiane deve però fare grossi passi in avanti rispetto alla capacità di coordinamento e nella costruzione condivisa di un senso del limite nell’attingere alle flessibilità. A partire dal rispetto degli accordi sottoscritti. La prima attenzione per i “postali” della Cisl marchigiana va quindi a quei lavoratori le cui mansioni sono compromesse dalle tecnologie e dai processi innovativi: perderli significherebbe per le comunità locali perdere uno degli ultimi presidi del senso dello Stato sul territorio. Per questo la sfida e la battaglia sarà quella di volere e pretendere di partecipare alle scelte dell’azienda.
Non può accadere che - anche tra i postali - tanta gente debba essere ridotta alla povertà per la ricchezza di pochi
Con il suo intervento il Segretario Generale Nazionale Aggiunto, Luca Burgalassi, ha ripercorso con lucidità i tratti un settore che non potrà tornare indietro e far finta che la liberalizzazione non esista. Ma la preoccupazione più forte è che la digitalizzazione della comunicazione sta portando ad un alleggerimento della borsa del portalettere: - 10% ogni anno. Quindi è il momento di trovare un equilibrio efficace tra protezione dei diritti fondamentali, attraverso i rinnovi del CCNL, e sguardo verso il futuro, verso i tanti giovani entrati in Poste italiane, a partire dal rafforzamento della previdenza complementare.
La tavola rotonda sullo Stress Lavoro- correlato (che ha ospitato Massimiliano Cannas, Dirigente di Medicina del Lavoro Asur-Area Vasta 1, Pesaro) e il ricco dibattito hanno portato poi i congressisti dentro alcune specificità di settore, mostrando dei delegati ben coscienti e preparati sulle questioni più attuali legate alle mansioni, agli inquadramenti, agli orari di lavoro. Ma anche desiderosi di voler investire in formazione per i militanti, a partire dal desiderio di conoscere meglio e padroneggiare il CCNL.
Il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ha presieduto i lavori del congresso, ha contribuito a connettere le specificità dei postali con le vicende relative alle questioni del territorio marchigiano: sul lavoro, sul sociale e sulla sanità. Attenzioni a quanto accade sul posto di lavoro ma insieme alle vicende che portano la nostra realtà locale direttamente dentro alle dinamiche europee: welfare, riorganizzazione delle istituzioni e cura di chi vive con difficoltà in un mercato del lavoro che spesso disorienta e rende vulnerabili. L’esperienza associativa della Cisl – ha detto Mastrovincenzo – è una rete importante che tenta di non lasciare sole le persone e la Slp è un nodo che la sostiene con forza e dando esempio rilevanti di lungimiranza e capacità di proselitismo.