• Home/
  • GenerAzioni al LAVORO STAGE GIOVANI - la SUMMER SCHOOL della Cisl Marche

Dal 10 al 13 settembre Villa Bassa Prelato di Fano ha ospitato l'edizione 2019 dello Stage Giovani della Cisl Marche con la collaborazione di Cooperativa Generazioni – Fano; Ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro di Fano; Progetto Policoro Marche.

«Alla questione giovanile va dato spazio non perché è un’emergenza oggi, ma perché lo è da sempre. Il problema di rapporto tra generazioni è costante, e nel 2019 mostra caratteristiche particolari, con i processi di digitalizzazione che costringono ad enfatizzare alcune necessità». Sono le parole con cui il segretario generale della Cisl Marche Sauro Rossi ha introdotto la Summer School. Quattro giornate intense di incontri e riflessioni, di dibattiti e scambi di vedute, tra giovani, esperti e responsabili delle diverse realtà della Cisl Marche, in collaborazione con Il progetto Policoro Marche. Il tutto nell’ottica della progettualità e del pragmatismo, capace di rendere i giovani stessi veri protagonisti del mondo del lavoro. 

«Ciò che si registra è il fenomeno preoccupante dell’abbassamento dell’orizzonte delle attese, nella popolazione giovanile, verso il pessimismo. Ma la realtà ha bisogno di essere affrontata perché ha sempre margini per essere cambiata, verso una maggiore giustizia sociale», è una delle constatazioni emerse dall’introduzione del Segretario Generale. La scuola, infatti, è nata partendo dall’obiettivo di prendere in carico la questione giovanile attraverso sperimentazioni, testimonianze, riflessioni e oggetti di lavoro. Ma soprattutto con un contatto umano che si faccia carico delle attese e delle speranze dei giovani, dando suggerimenti e contributi concreti sul rapporto tra giovani, lavoro e sindacato.

«L’incontro tra i giovani e le organizzazioni lavorative può avvenire in maniera favorevole solo se si sviluppano connessioni vitali tra la biografa dei ragazzi e la biografia aziendale» ha spiegato Erica Rizziato, responsabile presso il CNR- IRCrES di attività di ricerca su approcci innovativi e sostenibili allo sviluppo organizzativo e locale. «Serve per questo formare i giovani ad uno sguardo "complesso" sul lavoro e non solo razionale, cioè concentrato esclusivamente sul rapporto tra proprie competenze e mansione alla quale candidarsi». La ricercatrice, anche fondatrice dell’istituto IMO Italia, nodo di una rete internazionale che si occupa di approcci innovativi alla leadership ha sottolineato come «le aziende devono però sviluppare la capacità di osservare i processi all’interno dei quali vogliono inserire i giovani e non limitarsi a selezionarli solo in base ai profili professionali da ricoprire». «Percepire l’utilità sociale del proprio lavoro e dare un contributo personale al cambiamento– ha concluso la Rizziato - sono le uniche due leve in grado di creare vera motivazione nelle persone all’interno dei luoghi di lavoro».

La Summer School si è snodata tra questioni pratiche e questioni di senso, tra il pragmatismo delle necessità e la costruzioni di una visione di lungo respiro. Due le testimonianze portate in tale senso. La prima di Stefano Mastrovincenzo, Amministratore Unico di Ial nazionale ed ex Segretario generale della Cisl Marche: «Il protagonismo dei giovani è vitale per il futuro del sindacato». ha ricordato ripercorrendo attraverso la sua esperienza personale e professionale la difficile ma possibile sfida di prendersi cura dei giovani dando loro protagonismo. «Certamente dovranno essere poi i giovani a fare il passo decisivo e scegliere di impegnarsi nella costruzione del loro destino. Un aiuto sostanziale può arrivare dal frequentare esperienze associative; dall’entrare in contatto con la fabbrica e chi vi lavora; dal frequentare le fragilità dei nostri tempi; dal maturare competenze sul campo e nella formazione». L’altra testimonianza è stata di Don Bruno Bignami. Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro e dell’Ufficio dell’Apostolato del mare della Cei e Presidente della Fondazione Don Primo Mazzolari di Bozzolo. Con lui i giovani hanno riflettuto sull’eredità di Don Mazzolari, ripercorrendo innanzitutto la biografia: l’infanzia in un contesto agricolo, la fondazione delle Leghe bianche, l’approccio duale sull’entrata in guerra, l’attenzione al tema del lavoro e gli studi su realtà e libertà, l’antifascismo e la resistenza, la nascita del quotidiano Adesso e i contatti con Giulio Pastore. 

«Mazzolari parlava della necessità di non stare a destra, a sinistra o al centro, ma in alto. Perché se il fine diventa l’appartenenza politica, allora l’azione si svuota di senso», ha spiegato il sacerdote. «Così Mazzolari ci consegna forti riferimenti sull’oggi, dai temi sociali a quelli del lavoro. Che sono quelli della Laudato Sì di Papa Francesco, quando ci invita a domandarci: chi vogliamo essere? Questo sguardo ci fa comprendere che i destini del mondo maturano nelle periferie», ha concluso don Bignami, attestando che «oggi nella politica vedo una certa fragilità del mondo cattolico riguardo a studio, ricerca e formazione. Per questo bisogna impegnarsi in una formazione sociopolitica ad hoc per i giovani».

Rispetto alla questione attualissima del fare innovazione per le imprese, la Summer School ha voluto provocare il tema sottolineandone una dimensione spesso trascurata nel dibatto pubblico, quella relativa al valore sociale e culturale che l’innovazione deve portare nei processi economici. I giovani hanno avuto modo di toccare con mano alcune esperienze di grande valore e tutte nate sul nostro territorio. Come ad esempio nel corso della visita alla Cooperativa Girolomoni di Isola del Piano, partendo dalla storia del suo fondatore Gino Girolomoni e della rinascita del Monastero di Montebello, e quella presso il Mercatone Solidale di Fano, frutto dell’esperienza della Cooperativa sociale I Talenti. Sulla stessa scia l’incontro con le testimonianze di Coop. Generazioni, Pixel Lab e BeArs, nate da giovani formati all’interno del Progetto Policoro Marche

Percorso concluso dal pedagogista Andrea Marchesi, presidente della Coop. Sociale Arti e Mestieri Sociali e docente presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Milano Bicocca. «Bisogna guardare al problema del lavoro in Italia con una sguardo nuovo, per trovare nuovi paradigmi e nuove soluzioni sistemiche che al momento non si vedono. Se non nelle megalomanie del modello Amazon», è quanto ha spiegato Marchesi ai ragazzi. «Bisogna focalizzarci sugli elementi di desiderio e di aspirazione dei giovani, e trasformare questo bagaglio in energia. Bisogna saper sconfinare, non rispettare i perimetri e i confini, per fare della propria professione la propria vocazione. E per fare ciò servono luoghi fisici di incontro, di co-working: il web deve fungere da amplificatore digitale, e non come sostituto del reale». 

«La rappresentanza è un’assunzione di responsabilità  ma anche un peso leggero. Il senso di quello che facciamo, insieme alla motivazione, è forte», ha invece così salutato i ragazzi Cristiana Ilari, segretaria regionale Cisl Marche, prima della partenza. «La mentalità performante è una caratteristica dei nostri tempi, quella di inseguire sempre il successo o di cercare di essere sempre giovani. Insieme abbiamo però imparato e condiviso il senso del limite», ha concluso la segretaria regionale. «Non siamo però noi a dover completare l’opera. Ma non possiamo nemmeno sottrarcene. Dobbiamo mettere le mani in pasta, altrimenti non ci serve che siano pure. Solo dalla contaminazione avviene la rigenerazione»

 

Da Youtube