La cancellazione dal testo della manovra economica delle misure restrittive degli assegni di invalidità e delle indennità di accompagnamento rappresenta un successo della ragionevolezza e del buonsenso. Grazie alla capacità di tessere relazioni, di aggregare, di mobilitare numerose realtà sociali, è stato possibile raggiungere un risultato positivo, ma non scontato, dimostrando che non è certo questo il modo per affrontare il tema dei falsi invalidi. Oggi, siamo d’accordo con Fish e Fand, si apre un nuovo fronte sul quale far valere i diritti delle persone con disabilità e non autosufficienti e delle loro famiglie, quello del sistema dei servizi e degli interventi territoriali che debbono essere potenziati e qualificati. La definizione dei livelli essenziali, la stabilizzazione del Fondo per la non autosufficienza e l’approvazione della specifica legge, la programmazione degli interventi regionali e la qualità della spesa del sistema delle autonomie locali debbono essere iniziative per tutelare di più e meglio le persone disabili, ma al contempo l’impegno deve andare nella direzione di denunciare gli abusi e gli sprechi, che hanno fatto degenerare la spesa sul piano regionale sottraendo risorse a chi ne ha realmente bisogno. Per la Cisl il tema della moralizzazione e dell’equità in tutte le regioni ed i territori è un tema di giustizia e di diritti. La Cisl è soddisfatta del risultato, che ritiene opera di una azione corale ed a cui ha dato un contributo senza per questo doversene assumere l’unico merito e riconferma l’impegno anche futuro ad azioni congiunte sia sul piano nazionale che nei territori, con le associazioni dei disabili con l’intento di attivare tutti i canali di interlocuzione e confronto possibile per garantire loro il diritto all’autonomia ed all’integrazione sociale.
Roma, 8 luglio 2010