M A R C H E
COMUNICATO STAMPA
LA RIORGANIZZAZIONE DELLE ISTITUZIONI LOCALI
Efficienza Coesione Sociale Qualità Dei Servizi
Ripensare i luoghi e i modi del governo del territorio, al loro sviluppo e ciò che producono, è sicuramente uno snodo centrale per chi rappresenta, come il sindacato, i bisogni e le speranze delle persone che lo vivono.Per un territorio come le Marche, dove, secondo il censimento Istat 2011, la densità di popolazione per Kmq oscilla da un minimo di 117 abitanti della provincia di Macerata ad un massimo di 248 abitanti della provincia di Ancona, diventa necessario oltre che strategico parlare di riorganizzazione delle istituzioni locali e di gestione associata dei servizi ,soprattutto in tempo di crisi e di spending review. Questo è il tema al centro del convegno promosso oggi ad Ancona da Cgil, Cisl e Uil Marche “La riorganizzazione delle istituzioni locali per l’efficienza, la coesione sociale e la qualità dei servizi: le proposte del sindacato”.
In tema di efficienza, sul fronte degli Enti locali, il sindacato propone aggregazioni “forti” fra Comuni che consentano la gestione associata di tutte le funzioni fondamentali e dei servizi, che abbiano una dimensione territoriale e demografica importante e congrua, come ad esempio quella degli attuali 23 Ambiti Sociali. In altre parole, i 239 Comuni delle Marche potrebbero dar vita a macro aggregazioni associando le funzioni fondamentali.
Soprattutto in questo momento di crisi, a fronte dei ripetuti tagli operati in questi anni ai trasferimenti agli Enti Locali da parte dei Governi, per le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, il processo di riordino delle istituzioni locali rappresenta un’urgenza ed una chiave di volta essenziale per lo sviluppo economico e sociale del territorio marchigiano. Occorre ripensare e ridefinire il senso e il ruolo del governo d’area vasta, affrontare il riordino delle Provincie mantenendo il più possibile il decentramento dei servizi e delle funzioni, evitando sovrapposizioni di competenze tra diversi livelli, salvaguardando l’occupazione e valorizzando le professionalità esistenti.
E’ in questa prospettiva che Cgil, Cisl e Uil sollecitano la Regione Marche a procedere ad un riordino territoriale. Un percorso responsabile e condiviso per accrescere l’efficienza dell’azione amministrativa e la qualità dei servizi offerti ai cittadini, adottando modelli più ampi di governo locale e di gestione di funzioni e servizi e prestando attenzione a chi ci lavora. Un volano per il recupero di competitività e produttività, precondizione per la produzione di un benessere condiviso e coesione sociale che non può prescindere dal rilancio dell’associazionismo comunale oggi non più rinviabile.
Le segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil Marche ribadiscono la necessità che il governo regionale avvii con urgenza, visti i tempi brevissimi imposti dal legge sulla spending review ed il potere sostitutivo del Governo nazionale, il confronto per intervenire complessivamente sul tema del riordino territoriale. Nello specifico: definire gli ambiti territoriali ottimali dei servizi pubblici locali funzionali al superamento delle frammentazioni e i particolarismi localistici, individuare i criteri che sovraintendono alla gestione dei trasferimenti finanziari dalla Regione ai Comuni; innovare il sistema di incentivazione regionale delle gestioni associate per favorire la progressiva realizzazione di un modello associativo più articolato .
Ancona 10 ottobre 2012
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